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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Femminismi»L’Homo sapiens è sapiens grazie alle femmine
    Femminismi

    L’Homo sapiens è sapiens grazie alle femmine

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre15/04/2023Updated:15/04/2023Nessun commento5 Mins Read
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    È questa la conclusione a cui è giunta Bruna Tadolini nel suo saggio “L’evoluzione al femminile. Il contributo delle femmine all’evoluzione dell’Homo sapiens”, Ed. Pendragon, e lo ha fatto ripercorrendo sistematicamente il processo evolutivo che, in 4 miliardi di anni, ha permesso alla Vita di diversificarsi in una enorme varietà di specie. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare da un libro scientifico il leggerlo “è come fare un viaggio nel tempo, quasi una storia della vita talmente affascinante che, come un romanzo, non riesci a smettere di leggerlo, ma, nello stesso tempo, centellini le ultime pagine perché ti dispiace sapere… come va a finire”. Infatti, i contenuti scientifici sono narrati come in un romanzo d’avventura che, partendo dall’origine della Vita ne ripercorre la storia focalizzando l’attenzione sul contributo dato all’evoluzione stessa dalle diverse strategie riproduttive messe in atto dai due sessi da quando, circa 1,2 miliardi di anni fa, si è evoluta la riproduzione sessuata. Da allora in poi, per svolgere al meglio la propria funzione riproduttiva, essi hanno dovuto diversificare e specializzare sempre più le proprie anatomie, le proprie fisiologie, i propri comportamenti. 

    Una delle pietre miliari che hanno segnato quel percorso è stata la conquista delle terre emerse che ha richiesto sia la fecondazione delle uova all’interno del corpo femminile sia la loro cura una volta fecondate e deposte nell’ambiente. Ciò ha portato ad una diversificazione nei comportamenti riproduttivi: la competizione fra maschi per accaparrarsi le femmine e la cura femminile delle uova per favorirne la sopravvivenza. Colpisce il messaggio che ci viene quel lontano passato della nostra storia evolutiva e cioè che quella che oggi ci appare come una scelta culturale etico-politica, l’alternativa fra l’aggressività e la solidarietà, sia invece un comportamento profondamente fondata nella nostra biologia. 

    L’espansione della funzione di cura nei Mammiferi, che nutrono a lungo i neonati con una secrezione del proprio corpo, e nei Placentati, che fanno sviluppare l’embrione nutrendolo con il proprio sangue, ha accentuato la dicotomia di comportamenti antagonisti maschili ed agonisti femminili. Il grande investimento fatto dalle femmine su ogni figlio ne ha ridotto, infatti, le potenzialità riproduttive mentre è rimasto invariata l’enorme quantità di spermatozoi che ogni maschio può produrre. I crescenti comportamenti di cura, il sacrificare in modo altruistico la propria vita per un altro individuo, sono stati resi possibili dall’evoluzione del cosiddetto cervello neo-mammaliano che genera emozioni e sentimenti oltre a possedere neuroni con intrinseca attività di pacificazione. L’ormone della cura, l’ossitocina, è stato poi utilizzato per estendere i legami affettivi ad altri individui: da quello fra madre e figli, a quello fra caregivers e cuccioli, a quello fra padri e cuccioli, a quello fra maschi e femmine (innamoramento) … a quello più generico fra gli individui di un branco. Questi comportamenti altruistici e cooperativi si sono evoluti, in ambienti difficili, per fornire alla scarsa prole comune una maggiori probabilità di sopravvivenza e, come conseguenza, per aumentare le possibilità future di sopravvivenza del gruppo. La cura è diventata, così, la base fondante della nostra socialità.  

    Quindi, più che la lotta per la vita e la competizione, sono stati la collaborazione, la solidarietà, l’empatia, l’altruismo, il controllo dell’aggressività, cioè i frutti della strategia riproduttiva femminile, gli strumenti emotivi che hanno permesso la nostra evoluzione verso la socialità in quanto strumento di gestione collegiale della prole. A fianco delle relazioni sociali, ed anzi come loro conseguenza, si sono evolute le funzioni cognitive complesse, dalla memoria al ragionamento causale, al mettersi nei panni altrui, alla capacità di insegnare, al linguaggio .. tutte chiaramente legate all’allevamento dei cuccioli ed al trasferire loro le conoscenze. 

    Se osservate dal punto di vista biologico le femmine non sono state, quindi, al margine della nostra evoluzione; la loro natura e le loro caratteristiche fisiche ed emotive non sono segni di inferiorità e subalternità ma sono i determinanti dell’esistenza in vita della nostra specie.Ma il libro non parla solo del lontano passato, parla anche di come la strategia riproduttiva femminile cooperativa, a rete, quella che ha permesso alla nostra specie di sopravvivere e riprodursi per centinaia di migliaia di anni, sia stata recentemente soppiantata da quella verticistica competitiva maschile che in poche migliaia di anni sta portando l’Homo sapiens ad una fine, probabilmente catastrofica. L’invenzione dell’agricoltura, la stanzialità, l’aumento delle risorse materiali, l’accumulo di tali risorse hanno trasformato le relazioni fra individui: una volta basate sul valore ‘morale’ degli individui da allora si sono basate sul loro valore ‘materiale’. Espropriate dell’importante contributo economico che davano alla società le femmine sono diventate sono diventate semplici “fattrici di una merce che abbonda e che è usata come carne da carne da lavoro in tempo di pace e da macello in tempo di guerra”.

    Bruna Tadolini

    Nata a Bologna. Ricercatrice e divulgatrice scientifica. Nel 2021 le è stato conferito il Premio TINA ANSELMI alla carriera istituito dal Centro Italiano Femminile (sede di Bologna) dall’Unione Donne in Italia (sede di Bologna) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Bologna e della Città metropolitana.

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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