Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Summer Sad. Come superare la tristezza?
    • Nel Profondo
    • Lavoro temporaneo e iziwork
    • Eternal – Odissea negli abissi
    • Lucia Tilde Ingrosso e quanto è bello scrivere
    • IL MAESTRO E MARGHERITA
    • Jurassic World – La rinascita
    • Tutto in un’estate
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Nel Profondo

      By Dols09/07/20250
      Recent

      Nel Profondo

      09/07/2025

      Eternal – Odissea negli abissi

      02/07/2025

      IL MAESTRO E MARGHERITA

      30/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»DONNE E MAFIA
    Costume e società

    DONNE E MAFIA

    Ester RizzoBy Ester Rizzo26/01/2023Nessun commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    donne-mafia
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email


    Per lungo tempo, nelle organizzazioni mafiose, il ruolo svolto dalle donne al loro interno, è stato sottovalutato, sia nelle indagini sia nelle notizie di stampa. Del resto, nei decenni anteriori alle cosiddette “ stragi”, era dominante lo stereotipo della donna( familiare di un boss o di un affiliato) muta, docile, ubbidiente, sottomessa, senza individualità propria e senza autonomia decisionale, tranne rare eccezioni.

    Negli ultimi trent’anni è invece emerso chiaramente che molte di loro hanno avuto un ruolo rilevante, sia nel perpetuare i crimini commessi dagli uomini d’onore, sia nel convincerli a collaborare con la giustizia.

    Ombre e luci che è impossibile riassumere in un articolo se non  a modalità di “piccole schegge”.

    Dalle testimonianze rese da Leonardo Messina, uomo d’onore pentitosi nel 1992, apprendemmo direttamente che : “La donna non è mai stata, né sarà mai affiliata ma ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Uomini come me sposano la donna adatta: la figlia di un uomo come me. Cosa Nostra le controlla fin da bambine, come noi. Molte riunioni si sono svolte in casa mia o in quella di mia madre e di mia sorella. Sentono tutto ma non possono dire nulla. Le donne sono portatrici di segreti”.

    Ancora : il pentito Gaspare Mutolo così spiega il ruolo delle mogli dei mafiosi:”…Nella mafia non esiste una donna affiliata a Cosa nostra con il rito. Certo, nella mafia ci sono personaggi molto importanti…e sono le mogli dei mafiosi…a volte le donne vengono coinvolte…è per quella ubbidienza cieca che la donna ha verso il marito…e se il marito a un certo punto dovrebbe avere bisogno della moglie per trasportare un cadavere o un carico d’armi, la donna non direbbe io non lo faccio…per ubbidienza… perché la moglie si sente in dovere di aiutare, di seguire il marito”

    Ci rimangono anche le parole di Giovanni Falcone: “Alcune donne, purtroppo non rare, non si sono ancora schierate con la cultura della vita. Penso alla moglie di Vincenzo Buffa, che aveva cominciato a collaborare con me. Ho commesso l’errore di permettergli di parlare con lei, come egli chiedeva insistentemente. E lei lo ha convinto a ritrattare,  a rimangiarsi le sue dichiarazioni. Ha persino organizzato una specie di rivolta delle mogli nell’aula bunker del maxiprocesso a Palermo: piangevano, urlavano, protestavano a gran voce non contro quel Buffa che voleva infrangere l’omertà ma contro i giudici che lo avevano costretto a comportarsi in quel modo”.

     E’ sicuramente vero  che in una famiglia mafiosa, è stata ,e probabilmente lo è ancora, la donna a trasmettere “disvalori mafiosi” a figli e figlie e a custodire gelosamente questi codici culturali che danno forza all’omertà, alla vendetta, a perseguire l’onore mafioso ma è pur vero che tante di loro si sono ribellate, hanno cercato di fuggire da quel mondo criminale per salvare se stesse ed i propri figli.

    Sono tante, nella storia delle mafie quelle che hanno pagato con la vita questo atto di ribellione: due nomi per tutte Lia Pipitone e Lea Garofalo, vittime nell’ordine di mafia e n’drangheta.

    E resta sempre il dubbio che tante di quelle che hanno “sconfessato” il pentimento di mariti, padri, fratelli lo abbiano fatto per salvare i propri figli, per sottrarli a vendette, ritorsioni ed esecuzioni feroci.

     A tal proposito non bisogna dimenticare l’appello, pubblicato nel maggio del 1993 sulle pagine del  “Giornale di Sicilia”, che fece Filippa Spatola Inzerillo rivolgendosi alle donne di mafia: “Ribellatevi. Rompete le catene, tornate alla vita. Sangue chiama sangue, vendetta chiama vendetta…lasciate che Palermo rifiorisca sotto una nuova luce ,nel segno dell’amore di Dio”. Filippa viene definita la prima donna di mafia ad aver avuto il coraggio di palesare questo appello pubblico alle altre donne nella sua condizione.

    Nel mondo nebuloso delle mafie emergono da più di trenta anni, profili di queste donne dai lineamenti spesso sfocati, perché se è difficile cercare verità in quel mondo criminale declinato al maschile, è ancora più difficile comprendere il ruolo femminile in seno a queste organizzazioni.

    Luci ed ombre come abbiamo già scritto. Luci a volte fioche a volte abbaglianti. Ombre che a volte possono essere preludi di tramonti o preludi di albe.

    Ancora oggi, mentre scriviamo, restano dubbi, misteri, sul ruolo delle donne in seno alle famiglie mafiose. I loro comportamenti, i loro ruoli nelle latitanze dei boss, nei traffici illeciti a volte ci restituiscono verità a volte no.

    Abbiamo invece certezza di tante donne che hanno disobbedito alle feroci leggi e ai codici comportamentali di mafia, ‘ndragheta e camorra. Donne che hanno alzato le voce, che hanno girato le spalle, che sono fuggite.

    Donne che hanno infranto le regole dell’omertà e hanno collaborato con la giustizia.

    Solo alcuni nomi: Giovanna Cirillo Rampolla, Francesca Serio e Felicia Bartolotta Impastato che hanno dedicato la vita intera alla divulgazione dei valori dell’antimafia e della legalità e che si sono costituite come parte civile nei processi degli assassini contro i loro cari.

    La loro eredità non è andata dispersa. Un’eredità importante, pesante, che permea tutt’ora le vite delle tantissime persone oneste. Nel loro cammino hanno incontrato innumerevoli ostacoli, hanno subito minacce. Hanno tentato di isolarle ma loro non si sono mai arrese.

    E non è stato facile.

     Basti ricordare le parole della collaboratrice di giustizia Carmela Iuculano che così definiva la mafia: “ La mafia è come il ragno dotato di una ghiandola con la quale fabbrica la ragnatela invisibile e soffocante per catturare gli insetti. Dopo averli immobilizzati con il veleno, il ragno si nutre di loro e per la preda diventa impossibile liberarsi, non riesce più a controllare il proprio io e pur di sopravvivere si scende a compromessi che ledono la dignità. Quando sembra possibile scappare il ragno percepisce i movimenti del prigioniero ed è subito pronto ad immobilizzarlo”.


    .

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    ester-rizzo
    Ester Rizzo

    Ester Rizzo giornalista e scrittrice nata a Licata nel 1963. Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile. Socia S.I.L (Società italiana letterate). Curatrice del volume “Le Mille: i primati delle donne” (2017) Autrice di “Camicette Bianche “ (2014) “Le ricamatrici “ (2018) “Donne disobbedienti “ ( 2019) “Il labirinto delle perdute” (2021) e “Trenta giorni e 100 lire”(2023).

    Related Posts

    Nel Profondo

    09/07/2025

    Eternal – Odissea negli abissi

    02/07/2025

    IL MAESTRO E MARGHERITA

    30/06/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Nel profondo Nel profondo
    Post su Instagram 18119879848467960 Post su Instagram 18119879848467960
    Post su Instagram 17987452709684962 Post su Instagram 17987452709684962
    Il Maestro e Margherita Il Maestro e Margherita
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Ci sono sedute e sedute Ci sono sedute e sedute
    Andar per boschi Andar per boschi
    Torgnon valle d l Cervino Torgnon valle d l Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Post su Instagram 17984240483696003 Post su Instagram 17984240483696003
    Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio
    Marocchino da Illy Marocchino da Illy
    Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina d Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina della Torre
    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/ https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/

Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK