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    Home»Costume e società»Cultura»Film»Miss Marx di Susanna Nicchiarelli
    Film

    Miss Marx di Susanna Nicchiarelli

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre21/09/2020Updated:22/09/2020Nessun commento4 Mins Read
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    miss marx
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    Miss Marx  di Susanna Nichiarelli racconta la storia ma ne sfrutta anche  la distanza storica per affrontare il presente raccontando il passato.

    Chissà perché guardando il film ” Miss Marx” (2020) mi attendevo di vedere la continuazione o l’approfondimento de ‘Il giovane Karl Marx” del 2017  andato in onda da poco sulla Rai. Invece ne sono rimasta delusa da una parte, accattivata dall’altra. Forse la colonna sonora e le musiche rockeggianti dell’inizio e del finale hanno creato questo disguido.

    Volevo capire attraverso il film il ruolo delle donne in un periodo nel quale la ”grande” storia la facevano gli uomini e le donne erano, sebbene colte ed intelligenti, lasciate in disparte o forse ancor più erano alle  spalle degli uomini, grandi intellettuali o combattenti. Cosa voleva dire essere la figlia di Marx, una donna che, a differenza delle sorelle e fratelli (uno solo), dopo essere sopravvissuta alle malattie del secolo, aveva continuato la storia del padre e del socialismo in cui viveva da bimba e di cui si era nutrita.

    eleonor marxMiss Marx racconta la storia ma ne sfrutta anche  la distanza prospettica per affrontare il presente raccontando il passato.

    Il tema , quello dell’emancipazione femminile, oggi  attuale  ma  ai tempi in visse Eleanor Marx, non era profondo né diffuso. Infatti il film dopo aver sottolineato  la necessità femminile di essere in primo piano nell’epoca delle lotte operaie, purtroppo successivamente  diverge e si concentra (forse un po’ troppo a lungo) sulla sua vita privata e amorosa di Eleanor. Tanto da farmi pensare, ”anche qui le donne svendono la propria capacità pubblica politica con l’amore”. Ma forse in questo entrava il pensiero della mia epoca, quella contemporanea, in cui le donne sopravvivono in politica solo se sono ben appoggiate dai loro compagni di partito.

    In questo film invece ”sembrava”  che la spalla fosse lui Edward Aveling, anche lui socialista, compagno non da lei sposato (perché lo era già all’inizio del rapporto) spiantato, sprecone e si vedrà poi anche  fedifrago. Era lui ad averle rubato il cuore, inducendola a tal punto a riprogrammare la sua vita per far fronte a spese insostenibilmente onerose da lui fatte e ad accoglierlo dopo un allontanamento sconsiderato e tornato solo a morire nelle sue braccia. Non voglio anticipare il finale, ma credo che questo dica tutto, di quanto l’amore anche per una donna colta, impegnata e occupata a far conoscere un ruolo fino ad allora ancora sconosciuto, quello della donna in politica, grande pasionaria e travolgente oratrice, attenta alla realtà negletta dei poveri, donne e bambini , possa far abbandonare i propri ideali ed il proprio uomo di cui è innamorata.

    Chi era Jenny Julia Eleanor Marx, talvolta chiamata Eleanor Aveling e nota familiarmente come “Tussy” Figlia più giovane di Karl Marx, fu lei stessa una militante socialista; a volte lavorò come redattrice letteraria e fu attiva nel campo dei diritti delle donne. Nel corso della giovinezza intravide per se stessa una carriera teatrale, prima di dedicarsi alla pubblicazione degli scritti paterni.Fidanzata inizialmente con Prosper-Olivier Lissagaray, di 20 anni più vecchio, dopo la rottura del rapporto con questi avvenuta nel 1882 divenne la compagna di Edward Aveling (un importante socialista inglese dell’epoca), già sposato, con cui instaurò una relazione di “amore libero”; lo considerava come un autentico legame, tanto da adottarne il cognome. Assieme si dedicarono alla lotta sindacale; partecipò alla fondazione della Seconda internazionale nel 1889 e a quella dell’Independent Labour Party nel 1893.La sua vita di coppia rimase però difficoltosa; Aveling, anche per ragioni finanziarie, ebbe una reputazione sempre meno buona all’interno dei circoli socialisti. Dopo aver scoperto che il compagno appena rimasto vedovo si era sposato segretamente con una giovane attrice, si suicidò bevendo una fiala di veleno a 43 anni.

    Regia di Susanna Nicchiarelli. Con Romola Garai, Patrick Kennedy (II), John Gordon Sinclair, Felicity Montagu, Karina Fernandez.

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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