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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Donne politica»Che delusione ministra Bonetti!
    Donne politica

    Che delusione ministra Bonetti!

    Marta AjòBy Marta Ajò27/05/2020Nessun commento3 Mins Read
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    ministra-bonetti
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    La montagna ha partorito il topolino. Dopo avere letto con attenzione il documento elaborato dalla  task force che la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha chiamato pomposamente “Donne per un nuovo Rinascimento” non resta che prenderne atto ed esprimere alcune considerazioni nel merito.

    Un “compitino” (ad essere generosi) che si presenta ben articolato, onnicomprensivo, stilato con cura. Peccato però che ci si aspettasse molto di più e il silenzio cortese che esso ha ricevuto lo dimostra.
    Quello che doveva avviare il “rinascimento” di una condizione “medioevale” , grazie a interventi e proposte al limite del “rivoluzionario”altro non è,  ancora una volta, che  frutto di “copia e incolla” di pensieri, analisi, denunce,  provenienti dal mondo complesso, articolato e  motivato di quello che costituisce il “movimento” femminile di questo paese.
    Peccato che questa task  force  dimostri, se non  l’ impreparazione ad elencare alcuni nodi politici, una certa svogliatezza nell’affrontarli.

    Non vorremmo spiegare alla Ministra Bonetti, che non basta essere di genere femminile, di essere brave professioniste, di essere “consanguinee” per appartenenza, di colmare equilibri politici, per produrre buone idee e soprattutto buone proposte percorribili.

    Forse meglio sarebbe stato, con una metodologia non troppo difficile, una commissione di rappresentanze territoriali, che sicuramente avrebbero avuto maggiore esperienza e conoscenza della materia. Che da anni si battono sul territorio e si scontrano con la burocrazia pubblica, l’incompletezza delle regole, l’interpretazione delle leggi, la mancanza di strumenti per svolgere il loro lavoro.

    Gentile Ministra Bonetti, non serve ricordare, a chi subisce, quali sono le angherie del sistema che continua preferire una sorta di “medioevo” piuttosto che rendere possibile un “nuovo Rinascimento” che preveda una “rivoluzione” pacifica quanto profonda.
    Nel suo documento tutto è contenuto ma niente c’è di nuovo.

    Tutto quello di cui abbiamo parlato, rilevato, riflettuto, analizzato, denunciato e chiesto in anni e anni di duro lavoro e sacrificio. Le donne sono “pratiche” (e se non lo sono di carattere sono state indotte a diventarlo) e chiedono fatti, non parole.
    Per questo a questo documento,  questo copia e incolla,  si può dare appena la sufficienza.

    Invece di un compitino le donne si aspettavano indicazioni precise verso chi la politica la svolge. Un richiamo ai suoi colleghi di governo, un’azione di raccordo con altri ministeri nei quali la questione di genere passa trasversalmente ma non secondariamente: lavoro, giustizia, sanità, economia e certamente il suo, per la parità e la famiglia.
    Altrimenti ci si sente sempre un po’ lo scarto, l’ingombro, il peso della politica che però, guarda caso,  non può fare a meno di noi.
    Restando positive,  abbiamo conservato la capacità di non abbassare l’asta .
    Più che di un nuovo Rinascimento, le donne hanno bisogno di essere soggetti attivi del cambiamento, che avviene velocemente e che deve nascere non sulle rovine ma su nuove fondamenta.

    ministra bonetti
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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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