Alla ricerca del ruolo perduto

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La perdita dei ruoli: ma non è quello per cui noi della nostra generazione ci siamo sempre battuti? Ma forse  non siamo andati tutti un po’ oltre?

Ascoltavo Maria Giovanna Farina e Caterina della Torre parlare e pensavo che stavo ascoltando. In fondo era quello che mi si stava chiedendo all’incontro del 28 febbraio a Milano per Donne in dialogo.

Dialogare è loghein dià, parlare passando attraverso, Maria Giovanna diceva “perforando”. Certo, quando qualcosa ci passa attraverso e ci perfora è ben diverso da quando ci entra da un orecchio e ci esce dall’altro.

Far prendere aria alle orecchie non è ascoltare, lasciarsi perforare si, lo é. E solo così le parole si fanno germogli e lasciano sbocciare idee che non sono quelle vecchie riciclate, imparate a memoria e ripetute per abitudine, sono parole nuove che possono stupire anche noi che le stiamo pronunciando. Così pensavo mentre loro parlavano per introdurre l’argomento e sentivo che qualcosa mi si stava smuovendo dentro. Stavamo cercando di stabilire una connessione tra l’ascolto, l’educazione dei giovani e la violenza contro le donne e io vedevo già i primi fili sottili che andavano dall’uno all’altro concetto e si stavano intrecciando. Perché stavo ascoltando.

L’educazione dei giovani, certo quel tasto in qualche modo io l’avevo suonato, avendo insegnato per ventitrè anni a tutte le età, dalla scuola media alla maturità classica. Ma sono passati quasi vent’anni da quando ho smesso. Qualche insegnante ancora al lavoro parlava di un mondo così diverso da quello che ho lasciato allora, parlava di difficoltà di dialogo con i ragazzini ma anche con i genitori. Io ricordo di avere avuto sempre un bellissimo dialogo sia con gli uni che con gli altri e allora mi chiedevo cosa potesse essere cambiato davvero in questi venti anni.

Poi una persona lì presente ha parlato di “perdita dei ruoli”. Ecco, secondo me aveva detto la parola magica. E ho ripreso da lì, ho raccontato come forse in quell’abbandono dei ruoli sta parte del disastro attuale. Solo venti anni fa il ruolo era chiaro, gli insegnanti insegnavano, gli studenti imparavano e i genitori facevano i genitori. Poi i ruoli si sono disintegrati, nella scuola come nella vita dove i maschi hanno appeso al chiodo parte della loro energia maschile decidendo di lasciare in vita solo quella-Ombra, quella che aggredisce, stupra, colpisce e hanno passato alle donne il resto.

La perdita dei ruoli: ma non è quello per cui noi della nostra generazione ci siamo sempre battuti? Mi chiedevo nel frattempo, ascoltando e ascoltandomi. Certo, ma forse siamo andati tutti un po’ oltre, abbiamo attivato solo il Distruttore e gli abbiamo lasciato in mano la gestione dei rapporti in ogni campo. Ma, si spera, al momento giusto si ricomincerà a costruire..

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Profilo Autore

susanna garavaglia

Susanna Garavaglia, da sempre attenta ad una visione Olistica della vita studia e diffonde la trasformazione del futuro, ora anche dal suo B&B nel bosco. Con Dede Riva ha dato vita al Manifesto Progetto Creatività, Via Femminile alla Trasformazione, firmato da esponenti della cultura di tutto il mondo. Ha pubblicato con Tecniche Nuove La Scrittura dell'Anima, Diario di Psicosomatica, L'anima del Successo, 365 Pensieri per l'Anima . Con Stazione Celeste Stavolta sarò Femmina, con ilmiolibro.it Senza radici dove voli? Con Anguana Edizioni insieme a Devana “Sciamane. Storie, canti e risvegli di anziane sedute in cerchio”, con Giovanna Tolio e altri autori “Amicizia (nuova energia di evoluzione)”, Leone Editore.

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