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      La solitudine dei non amati

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    Home»Pari opportunità»Parità di genere»Stereotipi & Co»HAPPY ENDING
    Stereotipi & Co

    HAPPY ENDING

    Stefi Pastori GlossBy Stefi Pastori Gloss17/02/2018Updated:13/03/2018Nessun commento2 Mins Read
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    Euthanasia,conceptual image
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    E’ comunemente accettato il concetto che la morte sia un evento da vivere con tristezza e  abbattimento

    Finché fu bimba, ogni volta che papà accendeva la TV per ascoltare le notizie del telegiornale, lei ne fuggiva lontana: non sopportava di dover ascoltare la parola UCCIDERE, specie se declinata sulle quantità. Seppur di formazione cattolica praticante, aborriva la giaculatoria:

    12 dicembre 1969: diciassette civili uccisi in piazza Fontana, ora pro nobis,

    22 luglio 1970: strage di Gioia Tauro, sei civili uccisi, ora pro nobis,

    7 gennaio 1971: ucciso l’operaio Gianfranco Carminati, nell’Incendio della Pirelli-Bicocca, ora pro nobis,

    17 maggio 1972: ucciso Luigi Calabresi, ora pro nobis,

    12 aprile 1973: Giovedì nero di Milano, un ucciso, ora pro nobis,

    28 maggio 1974: strage di piazza della Loggia, otto civili uccisi, ora pro nobis, e 4 agosto: strage dell’Italicus , dodici civili uccisi, ora pro nobis, ora pro nobis,

    2 novembre 1975: ucciso Pier Paolo Pasolini, ora pro nobis,

    16 dicembre 1976: bomba di Piazzale Arnaldo, un civile ucciso, ora pro nobis.

    Allontanarsi da quelle giaculatorie significava anche allontanarsi dal quel corpo protettivo e se ne dispiaceva. Per causa dei giornalisti, non gradiva dover rinunciare al suo diletto papà in poltrona, lei sdraiata lungo le sue gambe da tennista distese e sollevate sulla sedia modello Chiavari, la mano di lui appoggiata colomba sui soffici capelli di bimba. Così, un bel giorno, invece di rinunciare al papà, decise di rinunciare alla parola ucciso. Prese i tappi di cera dal cassetto del comodino di mamma e turò le orecchie.

    Da adulta, aborrire la parola UCCISO diventò maestro della sua vita. Decise di accendere la TV solo per la visione di film d’amore e fantasia, romantici e sognatori, happy end e go lucky. Non era di grandi pretese, desiderava solo pace e fratellanza universali, non solo per sé, ma per tutti. Eppure, per quanti sforzi facesse di rimanere all’oscuro, veniva a sapere ugualmente dell’abisso in cui sprofondava il mondo. Ci pativa. Non sapeva come fare per.

    Poi verso i cinquant’anni, capì che solo trasformando la sua vita, facendo delle sofferenze il suo arricchimento interiore per la sua felicità e quella del vicino, è la rivoluzione possibile. Incarnare il cambiamento che avrebbe voluto nella Società. Morì felice.

    Fonte foto: https://4.bp.blogspot.com/-VK7pHfaw83Y/WNT5Yc_DBVI/AAAAAAAAW0g/SXs2KPLq9KkxSAe2GcM7fU8rsMjzq_aZQCLcB/s1600/o-EUTANASIA-facebook.jpg

    eutanasia morte
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    Stefi Pastori Gloss
    Stefi Pastori Gloss
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    “In tempi in cui sono più gli scrittori dei lettori, vedermi portata a cena da sconosciuti leggitori pur di poter acquistare i miei libri al di fuori del caos del Salone del Libro, è una gratificazione enorme che acquieta il karma da #maestrinadellapennarossa, ma che dà anche la misura dello sforzo nel trasformare lo spropositato ego artistico in qualcosa di utile per il prossimo.” Sono le parole con cui si presenta Stefi Pastori Gloss. Ghost writer per chiunque abbia idee, redige un blog di recensioni, il cui nome si ispira a un film di Nanni Moretti, perché lei stessa fu sceneggiatrice. Nei Novanta lo fu anche per Verdone, solo una femminista come lei può scrivere le battute del maschilismo più becero. Forse in reazione all’asettica scrittura da sceneggiatrice, oggi si ritrova a scrivere tra Dante e D’Annunzio. Lettrice selezionatrice di opere prime sotto contratto, giudice arbitra del Torneo IoScrittore, i suoi romanzi, spicilegi poetici o saggi (Bidellume, Fuochi d’artificio, Rinascite Ribelli, Parerga Violenti, L'amore veste collant di carne e altre opere) sono in vendita nelle librerie indie e in privato sui Social. Parlano di tematiche come bullismo, discriminazione di genere, guerra. Prossimi temi: l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. Un femminicida vi si inframmezza. Hikikomori e tennis. Inorridita dalle critiche a Samantha Cristoforetti, in “L'amore indossa collant di carne”, raccolta di racconti, ha rivolto la sua attenzione al confronto dialettico tra stereotipi, a volte alla base delle discriminazioni tra Donne e Uomini. In Rinascite Ribelli #siamotuttijoker, saggio, ha dato risalto al “Codice Rosso”. In “Parerga Violenti”, spicilegio poetico in forma di vocabolario, propone singole parole nei loro etimo e le analizza nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. In “Bidellume”, romanzo, Gloss veicola il rispetto tra individui in situazione di bullismo. Editi da Brè Edizioni. Insieme al suo partner, presenta le opere in tutta Italia allo scopo di risvegliare le coscienze su questi tristi fenomeni. Da anni si occupa di sensibilizzare circa la violenza sulle donne e, più in generale, di ripristinare la cultura del rispetto tra individui. Sosteniamo la cultura perché renda liberi Tipeee: glossparla YouTube: GLOSS Stefi Pastori - youtube.com/@stefipastorigloss TikTok: #videopiccoli #grandeletteratura #stefipastorigloss Instagram: #stefipastorigloss #ilibriscrivonoilibri #bidellume #rinasciteribelli Blogspot: leggolibrifacciocose poetryreadingandtheotherside 2non2

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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ICARUS

27.03 – 27.07.2025
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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