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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Film»Victoria e Abdul
    Film

    Victoria e Abdul

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre20/11/2017Updated:20/11/2017Nessun commento4 Mins Read
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    victoria-abdul
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    Vittoria e Abdul (Victoria & Abdul) è un film del 2017 diretto da Stephen Frears.
    Basato sull’omonimo libro di Shrabani Basu, il film racconta la storia vera dell’amicizia tra la Regina Vittoria e il suo segretario indiano Abdul Karim.

    Un film, storico era quello che mi aspettavo di vedere, di quelli che aprono la mente nel passato che non conosci ma che tanta influenza ha tuttora sul presente.

    Ed invece mi sono trovata di fronte oltre che ad una narrazione dell’epoca vittoriana dell’ultimo periodo della vita della sovrana ad interrogativi e fragilità che impegnano ancora il giorno d’oggi: il potere, l’amore e la vecchiaia.

    Il potere di una monarca che regnava su mezzo mondo civile di quei  tempi  e che dominava milioni di sudditi…Non ultimi quelli di una popolosa India che a quei tempi ancora lottava tra le sue due anime religione, indù e mussulmana e che portò poi alla creazione di due stati con religioni diverse, il Pakistan musulmano e l’India induista.

    Una monarca pronta ad aprirsi a nuove realtà sociali e politiche e ad imparare. Poco importa se l’interesse fosse  nato da una conoscenza ravvicinata con un giovane indiano,  prestante, docile, da ”addestrare” e dal quale invece avrebbe imparato molto.

    Si è moVictoria-and-Abdul-lto discusso sull’ipocrisia che si sarebbe celata dietro il puritanesimo che caratterizzò l’epoca vittoriana, tratto distintivo della società inglese ottocentesca, quando le gambe dei tavoli dovevano essere coperte per evitare le oscene allusioni che avrebbero potuto destare in menti particolarmente sensibili ai richiami sessuali
    E’ certo  però che la regina Vittoria  ebbe una vita intima tutt’altro che castigata, anzi, dalle righe scritte nel suo diario, emerge il ritratto di una donna focosa, sexy e molto attratta dal sesso. Per fare 9 figli con Alberto, l’amato marito, del resto, il sesso oltre all’amore, avrà avuto un ruolo  importante.

    Si dice anche che, una volta, dopo una visita da parte del medico, che le aveva consigliato un periodo di castità onde evitare una nuova gravidanza dopo i nove figli messi al mondo, in quanto potenzialmente pericolosa per la salute, Vittoria rispose: “Mio caro dottore, non vorrà mica che io smetta di divertirmi a letto, vero?”.
    Insomma, nulla di male certamente, ma stupisce che una donna tanto presa dalla sessualità (per quanto riguardava se stessa), sia passata alla Storia come monarca integerrima, moralista e puritana.

    Quindi abbiamo il ritratto di una donna, che nonostante l’ascesa al trono in giovanissima età (18 anni), il matrimonio felice con suo cugino Alberto, e la sua storia  successiva con il cameriere scozzese John Brown (forse sposato in nozze segrete) ed al quale nel film si fa frequentemente riferimento, comprendeva  ed apprezzava il lato sessuale.

    Due giorni dopo il  giubileo del suo regno (50 anni) assunse due musulmani indiani come camerieri, uno dei quali era Abdul Karim. Fu presto promosso a “Munshi”: le insegnava la Lingua indostana e faceva l’impiegato. La sua famiglia e i servitori faccusarono Abdul Karim di fare la spia per la Lega Patriottica Musulmana e di influenzare la Regina contro gli Hindu,
    Equerry Frederick Ponsonby scoprì che il Munshi aveva mentito sui suoi genitori e sulla sua vita quotidiana (era sposato con figli).

    Vittoria respinse le loro lamentele come pregiudizi razziali. Ed invitò invece la famiglia di Karim a raggiungerlo in Inghilterra.

    Quella per Karim era una passione tardiva, platonica, portata avanti anche contro i voleri della corte e del governo, da lei superati cercando altre soluzioni istituzionali che permettessero ad Abdul di avere un sovvenzionamento  anche dopo la sua morte. Abdul Karim infatti rimase al suo servizio finché alla sua morte tornò in India con una pensione.

    Un rapporto è privo di tensioni sessuali, anche se spesso il regista Frears indugia sul contatto delle mani e degli occhi. I grandi e profondi occhi indiani truccati sapientemente con il kajal.
    Altro contatto per un suddito britannico e non conforme alle regole dell’etichetta, quello del bacio ai piedi, simbolo invece di referenza.

    Ed è sulla carezza mista di affetto e rispetto che si chiude il fillm: Karim che accarezza e  lustra i piedi della statua della regina Vittoria  con lo sfondo del monumento grandioso del Taj Mahal -Simbolo di Amore Eterno.

    Vittoria e Abdul

    Regia di Stephen Frears.
    Un film con Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard, Adeel Akhtar, Tim Pigott-Smith, Olivia Williams. Cast completo Titolo originale: Victoria and Abdul.

    India Inghilterra regina victoria
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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