Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Jay Kelly
    • Un murale per Alan Kurdi
    • Questo mio corpo
    • FANON E I CURDI
    • Villa Becker tra Arte, Fascismo e Film
    • Dall’ India a Fasano passando per Torino e Bolzano
    • ToRRRRRo VS Toro
    • Warfare
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Jay Kelly

      By Dols04/09/20250
      Recent

      Jay Kelly

      04/09/2025

      Un murale per Alan Kurdi

      03/09/2025

      Questo mio corpo

      01/09/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Festa del sacrificio
    Costume e società

    Festa del sacrificio

    Graziamaria PellecchiaBy Graziamaria Pellecchia31/08/2017Updated:29/07/2019Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    grande.festa-musulmana
    michengelo Caravaggio
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Domani primo settembre del 2017 i fedeli musulmani celebreranno la “ festa del sacrificio” o Festa Grande, ricorrenza dalla data mobile, in ricordo del sacrificio richiesto dal Signore Dio ad Abramo, del suo “unico figlio” o “figlio primogenito” secondo le traduzioni e tradizioni.

    di Graziamaria Pellecchia

     

    Il fatto è che Abramo ne aveva due di figli, uno avuto da una schiava della moglie quando si riteneva fosse sterile, e uno dalla moglie, e fra i due c’erano circa quindici anni di differenza. Il primo era Ismaele, il secondo Isacco. Per alcuni come i cristiani il figlio destinato al sacrificio era Isacco, per altri, come i musulmani era Ismaele. Insomma, comunque, non è fondamentale, sempre di un figlio si trattava anche se poi da Ismaele è disceso Maometto, e da Isacco Gesù, la cosa importante è che Abramo non contestò la volontà del Signore, e che per questa dimostrazione di fede nel momento del sacrificio fu fermato dal Signore stesso che non pretese da lui una cosa che sicuramente lo avrebbe segnato per sempre e avrebbe anche cambiato la storia. Il Signore ci ama e ha i suoi piani per noi. Poi vicino all’altare passava un agnello e fu sacrificato. In breve, questa festa ricorda la grande fede di un uomo giusto, in cui cristiani, ebrei e musulmani si identificano.

    Adesso. Fin quando questa festa si celebra nei luoghi storici di fede, poco male, si ammazzano pecore e agnelli in casa o in luoghi adatti e questo sacrificio ha un significato simbolico esplicito, di unione e fraternità, in quanto un terzo dell’animale va alla famiglia che lo ammazza, un terzo si mangia con gli amici, e un terzo si offre in beneficienza, penso agli orfanotrofi, alle case per anziani, ai poveri delle comunità, ad uno che è malato e non può farlo di persona.

    Chiedere, in Europa, di festeggiare collettivamente tutti insieme, come si è fatto in molte città, quest’anno…e si parla di cinquemila persone minimo, già è una deroga della tradizione, diciamo che siamo nella seconda fase della festa, cioè…mangiare in amicizia. Di logica, almeno, presumo che quelli che aderiscono a queste feste oceaniche abbiano saltato la prima fase, quella in cui il capofamiglia attua materialmente il sacrificio, sgozzando il proprio agnello…che sicuramente nelle città occidentali non sarebbe possibile, in quanto le macellazioni devono avvenire in luoghi asettici e sotto il controllo delle ASL. Col passare degli anni, penso che per questo la tradizione dovrà un po’ cambiare anche in luoghi di tradizione islamica, bisognerà recarsi in luoghi adatti per macellare il proprio agnello, in qualche foto nel web ho visto che in alcune grandi città già accade.
    Così, questa festa sarà sempre più un simbolo, bello, forte, se i fedeli sapranno mantenerne lo spirito, ma modificato nella forma, specie se comunità musulmane vivranno in città multietniche, dove tutti i fedeli di ogni religione si spera possano celebrare in pace le proprie feste, dire le proprie preghiere, manifestare la propria spiritualità, senza sovrastarsi gli uni con gli altri.

    Ok…poi ci sono le proteste degli animalisti. Per questi non dico niente. Ne riparliamo fra qualche secolo, quando caso mai il sacrificio degli agnelli, mi auguro, sarà solo un simbolo e si userà mangiare agnellini di pasta di mandorle, come molti già fanno a Bari a Pasqua. Un passo per volta sarei felice. Per esempio vorrei che i musulmani ricevano gli auguri dei cristiani e degli ebrei domani, e che li accettino, e li ricambino nelle feste belle di loro. Del resto il nostro Signore “E’ “. Per chi ci crede, ovvio. Non diciamo altro. Molte cose ci accomunano, come la fede di Abramo, molte cose ci distinguono, come il nome del figlio che doveva sacrificare, ma che fa? Poi non ha dovuto farlo…tutti e due sono vissuti, e hanno avuto discendenza…ci sarà un motivo? Non so. Che ognuno creda quello che vuole, la verità vera non è per gli umani, possiamo credere e sperare, e questo non ce lo toglie nessuno e a nessuno dobbiamo toglierlo. … Litigare fa solo arricchire i giornalisti e i media, che potranno scrivere articoli da gossip… non so quanti agnelli arrostiremo domani, ma se non ci saranno casini i giornalisti saranno molto tristi… e che dire? Meglio loro che noi!

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Graziamaria Pellecchia

    Graziamaria Pellecchia. Nata a Bari nel1947. Ho frequentato l’Istituto commerciale e poi l’Università di Lingue a Bari. Nel 1973 mi sono sposata e ho raggiunto mio marito nel suo piccolo paese natale: Vaiano Cremasco in Provincia di Cremona . Ho lavorato a Milano negli anni settanta e poi a Monte Cremasco, per quasi trent’anni, come ufficiale demografico al mattino e bibliotecaria nel pomeriggio. Ho due figli. In pensione abbiamo deciso di stabilirci ad Adelfia, (BA) dove tutt’ora viviamo. Ho sempre amato scrivere. Penso che questo modo di raccontarci sia una delle migliori opportunità per condividere con leggerezza la nostra umana avventura.

    Related Posts

    Jay Kelly

    04/09/2025

    Un murale per Alan Kurdi

    03/09/2025

    Questo mio corpo

    01/09/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Post su Instagram 17969264072791937 Post su Instagram 17969264072791937
    Post su Instagram 18524484466032075 Post su Instagram 18524484466032075
    Parco Nord a Milano Parco Nord a Milano
    Parco Nord milano Parco Nord milano
    Post su Instagram 18075304736483397 Post su Instagram 18075304736483397
    Post su Instagram 18102166543591351 Post su Instagram 18102166543591351
    Post su Instagram 18063120035036334 Post su Instagram 18063120035036334
    Warfare di Erica Arosio Warfare di Erica Arosio
    Fragilità e forza Fragilità e forza
    Aperitivo da Illy in Gae aulenti Aperitivo da Illy in Gae aulenti
    Post su Instagram 17977992797879651 Post su Instagram 17977992797879651
    Matera e Matera e
    Vista di Milano dalla Triennale Vista di Milano dalla Triennale
    Post su Instagram 17892342741296014 Post su Instagram 17892342741296014
    Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reg Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia da provare
    Una virgola in cielo Una virgola in cielo
    Esher a Conversano Esher a Conversano
    Locorotondo Locorotondo
    Giardino interno Sierra Silvana Giardino interno Sierra Silvana
    Al minareto Al minareto
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    le stagioni della verità

    Questo mio corpo

    Amazon.it : Questo mio corpo

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK