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    Home»Vie e disparità»Le cartoline fotografiche e le coloriniste
    Vie e disparità

    Le cartoline fotografiche e le coloriniste

    DolsBy Dols30/09/2016Nessun commento3 Mins Read
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    coloriniste-torino
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    Nell’ambito della ricerca di Toponomastica femminile emergono nuove realtà che confluiscono nella mostra itinerante e in continuo sviluppo su “Donne e lavoro”: è il caso delle coloriniste che ritoccavano le cartoline.

    Le cartoline fotografiche, popolarissime nei primi due decenni del secolo scorso, avevano diverse funzioni: vi si poteva aggiungere un messaggio nello spazio bianco sul retro, venivano utilizzate come biglietti da visita, per la pubblicità, come ricordo. Spesso erano stampe al bromuro d’argento cui si aggiungeva il colore a mano, intervento che conferiva unicità alle immagini prodotte in serie.
    Con il suo affettuoso ricordo, Giuseppe Rissone  ci testimonia  l’esistenza di questo lavoro a Torino ancora negli anni ’40.

    fotocoloriniste“Coloriniste” a Torino. Le cartoline di Vincenzina
    di Giuseppe Rissone
    Che lavoro fa tuo papà? Questa è una delle domande che i bambini si sentono ripetere più spesso. Proviamo a pensare a questo interrogativo posto alla metà del secolo scorso, non per il lavoro del padre ma della madre. Poco verosimile: era una cosa alquanto rara che una donna avesse un’occupazione dopo essersi sposata. Facevano eccezione le insegnanti, impegnate fuori casa mezza giornata.
    Anche mia madre aveva lavorato da ragazza ed è del suo lavoro che voglio parlare.
    Vincenzina, questo il suo nome, aveva lavorato per alcuni anni in un’azienda torinese, a pochi passi dal parco del Valentino. Si era agli inizi degli anni ’40, in piena 2^ Guerra Mondiale. Vincenzina svolgeva un lavoro di tipo artistico poco conosciuto, quello della colorinista. Colorinista, sì, questo era il termine con cui venivano chiamate le ragazze che con pennelli minuscoli e binocolino da orefice – per poter vedere anche i particolari più piccoli – trasformavano le cartoline e i bigliettini d’auguri dal bianco e nero al colore.

    Un’immagine mi è rimasta impressa nella memoria, quella di un enorme salone con file di tavoli molto grandi, e un discreto numero di ragazze intente a dipingere… Immagino Vincenzina presentarsi al lavoro sempre elegante, ben pettinata e truccata, sedersi al proprio tavolo e, mentre colorava cartoline grandi e piccole, dispensare sorrisi e chiacchierare con le colleghe. Poi la pausa pranzo doveva essere un momento piacevole per le ragazze che passeggiavano per il parco del Valentino.
    L’azienda per cui lavorava Vincenzina si chiamava Fotocelere ed era stata costituita nel 1908 in via Marocchetti a Torino, con oggetto “l’applicazione in genere commerciale e industriale dell’arte fotografica e specialmente la fabbricazione delle cartoline al bromuro d’argento”.
    Provate adesso ad immaginarvi una cartolina di normali dimensioni, che rappresenta un bel panorama.

    fotocoloriniste01Ne ricordo una in particolare, Vincenzina la custodiva in una credenza. Il soggetto era il Golfo di Napoli, con in primo piano un asino che trainava un carretto. Ogni parte della foto era ricoperto da una leggera pennellata di colore. La cartolina aveva così un aspetto particolare: il lieve strato di colore sulla sua superficie non cancellava del tutto il bianco e nero ma lo rendeva più luminoso. Poi con l’avvento delle foto a colori tutto finì, e anche le ragazze come Vincenzina lasciarono l’edificio di via Marocchetti.
    Enzo Jannacci scrive nel 1974 la canzone “Vincenzina e la fabbrica”, brano che descrive il rapporto degli operai con il mondo della fabbrica attraverso il ritratto di una ragazza emigrata dal Sud che affronta la realtà industriale. Storie di due Vincenzine diverse, accomunate, in epoche diverse, dal tentativo di uscire dallo stereotipo donna = casalinga, perché la Vincenzina di Jannacci vuol bene alla fabbrica come la “mia” Vincenzina voleva bene alle sue cartoline.

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
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