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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Attualità»L’ odore ad Auschwitz
    Attualità

    L’ odore ad Auschwitz

    Milene MucciBy Milene Mucci29/07/2016Nessun commento2 Mins Read
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    Papa-Francesco-auschviz
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    C’è un odore ad Auschwitz che ti entra dentro e rimane, per sempre. Visita di Papa Francesco ad Auschwitz.

    Oggi ho visto le foto di Francesco ad Auschwitz. Ho visto cambiare l’espressione via via che superava la porta con la famosa scritta di metallo.Solo chi l’ha superata puo’ capire e io sapevo che quell’uomo che tutto il Mondo guardava stava provando esattamente quello che ricordavo e soffrivo per lui.
    Si sente uno strano odore entrando nel padiglioni dell’ex caserma trasformata in lager.
    Un odore mai sentito,qualcosa di caldo, nauseante e dolciastro che ti prende allo stomaco e vorresti solo scappare.Ho visto la sua espressione davanti alla cella di Padre Kolbe. Quella e’ nella prigione. Si,perche’ Auschwitz non bastava, c’era anche la prigione.
    La cella era piccolissima , nei sotterranei della palazzina e l’unica feritoia in alto era sul piazzale del muro della morte,quello delle fucilazioni.A lato nel corridoio due piccole torri, alte neanche un metro e larghe si e no mezzo. Con una porticina.
    Ecco..erano due piccoli loculi cella, prigioni per risparmiare spazio.Uno si infilava li e stava piegato,al buio,in quella specie di tubo, finche’ respirava.
    Poi quell’odore che ti segue..e i registri.
    Tutto annotato alla perfezione.
    Orari di entrata, di uscita, finanche segnato se i prigionieri avevano un raffreddore.
    Non parlatemi di regole, e del loro rispetto senza un giudizio di valore ,senza che siano fatte proprie e condivise…quei registri perfetti a me l’hanno ricordato in pieno che le regole in quanto tali non servono proprio a niente.
    Insomma..oggi ho visto quell’espressione, il volto di un uomo in prima fila nel mondo che si ritraeva alla vista del dolore del mondo come me e come qualunque essere umano che abbia , semplicemente , ancora un cuore
    C’e’ un odore ad Auschwitz che ti entra dentro e rimane, per sempre.

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    Milene Mucci
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    Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Arteterapeuta e Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) . Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA , conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino e l'Associazione "Luca Coscioni ",è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Stamattina mi sono svegliato con gli uccellini ch Stamattina  mi sono svegliato con gli uccellini che gorgheggiavano
    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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