Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • TE METAFORICO
    • Punti di attrazione di Anna Golubovskaja
    • DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA
    • Io sono il vento
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    • Black Bag – Doppio gioco
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      By Dols11/05/20250
      Recent

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      11/05/2025

      DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA

      11/05/2025

      Io sono il vento

      10/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Il Gioco del rispetto: se l’intolleranza è delle Istituzioni
    Pari opportunità

    Il Gioco del rispetto: se l’intolleranza è delle Istituzioni

    DolsBy Dols21/07/2016Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Pari o dispari? Il gioco del rispetto: una minaccia per l’umanità o semplice de-costruzione della cultura patriarcale e sessista dominante?

    di Nicolao Conchita

    Con una delibera del 18 u.s. approvata all’unanimità, la Giunta comunale di Trieste ha deciso di eliminare dai programmi formativi delle Scuole materne comunali il tanto discusso progetto ludico – educativo “Pari o dispari? Il gioco del rispetto”.
    Sostenuto e fortemente voluto dalla precedente amministrazione comunale di centrosinistra per promuovere la cultura della parità tra i sessi, con la nuova Giunta di centrodestra, che ne aveva fatto un punto del programma elettorale, si mette la parola fine al progetto, con effetto immediato, anche attraverso il ritiro dalle scuole di tutti i 30 kit didattici distribuiti.
    Costato oltre 8 mila euro, aveva riscosso grande eco mediatica perché contestato con l’accusa d’indurre la nota “teoria del gender”.
    A seguito di quella polemica, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sposava il ruolo di censore e redigeva una lista nera di 49 libri di favole per l’asilo, giudicati troppo vicini al “gender”.
    Quasi in sordina, ora si pone fine alla sperimentazione..
    «I bambini sono sacri, devono poter giocare liberamente ed avere garantita un’infanzia serena»: sentenzia il neo sindaco Roberto Dipiazza.
    E quanto gli stia a cuore la serenità dei bambini lo si vede dalla politica da sceriffo subito realizzata: uscita del Comune dalla rete READY (per una politica inclusiva di gay e lesbiche), installazione di nuove telecamere sul territorio, intenzione di armare i vigili urbani, allontanare mendicanti e rom, porre fine alla questione immigrazione che, da fine mese, sarà di competenza della Prefettura e non più del Comune..
    Chiariamoci: il problema non è quello di aver speso soldi pubblici inutilmente, imponendo scelte ideologiche ultraconservatrici, ma quello di aver attuato (riuscendoci) un vero attacco alla democrazia senza alcuna reazione di sorta.
    I padri costituenti, memori degli indirizzi di politica scolastica ed educativa attuati durante il fascismo, all’articolo 33 della Costituzione disposero che ”L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.
    Tale norma, sancendo la libertà di insegnamento, ci salvaguarda dalle ingerenze politiche nell’educazione, istruzione e formazione dei nostri figli.
    Gli insegnanti, nel rispetto del diritto, hanno libertà di svolgere in autonomia il proprio lavoro, utilizzando i metodi che ritengono più opportuni.
    Detto questo, l’approvazione di questa delibera va in direzione opposta: una scuola on demand, ad immagine e somiglianza dell’elettorato di maggioranza, una scuola in cui cosa sia lecito o non lecito inserire nel programma scolastico lo decide la classe politica di turno.
    Molto pericoloso..
    La recente Legge 77/2013 di ratifica della Convenzione di Istanbul prevede che, nelle scuole di ogni ordine e grado, si lavori per una cultura del reciproco rispetto, per un’educazione paritaria tra i sessi, contro la violenza sulle donne, contro gli stereotipi di genere, le discriminazioni e l’intolleranza.
    Le stesse linee guida ministeriali confermano questo obiettivo.
    Supportato da studi e ricerche internazionali, in linea con le direttive del Miur del 2003 e della Legge 107/15 (riforma della Buona Scuola), il progetto è stato attivato in cinque scuole su un totale di 29.
    Come ribadito in un comunicato stampa dalla ex vice-sindaca (v. http://retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=11659), l’adesione al progetto ha seguito un iter approvativo piuttosto lungo, trasparente e democratico, che ha coinvolto Istituzioni, genitori, famiglie, corpo docente, coordinatori pedagogici.
    In ogni fase rispettoso delle opinioni di tutti, attento alle esigenze di ciascuno, tanto da prevedere attività alternative per i bambini le cui famiglie esprimevano dissenso a questo progetto ludico – educativo.
    L’80% dei genitori ha acconsentito a dare ai propri figli e figlie un modello pedagogico attento al tema dei ruoli di genere non stereotipati, per offrire un punto di vista diverso rispetto a quello tradizionale, perché una camicia può essere stirata dalla mamma ma anche dal papà; una lampadina può essere cambiata dal papà ma anche dalla mamma; non esistono giochi/colori/lavori/professioni maschili o femminili. E così via..
    Attraverso il gioco, si apprende che non vi è un problema di “pari o dispari” opportunità poiché tutti hanno stessi diritti, stesso valore, stesse opportunità; col gioco si educa al confronto, alla tolleranza, alle differenze.
    Si tratta di veicolare le nuove generazioni verso una sensibilità nuova, per l’abbattimento degli stereotipi culturali che imprigionano maschi e femmine in ruoli predefiniti, che nulla hanno a che vedere con la identità di genere. Anche perché, se è l’identità di genere a realizzarsi per aderenza a ruoli stereotipati, allora sì che può minare la sicurezza e l’equilibrio dell’individuo.
    I temi della sessualità e dell’affettività non vengono affrontati: contrariamente a quanto tacciato, non si induce all’omosessualità o al travestitismo.
    Il progetto ha anche valenza scientifica, soprattutto per l’attenzione rivolta alla misurazione dei risultati.
    Molte sono le scuole primarie, secondarie o superiori che hanno dato vita ad attività di prevenzione della violenza di genere e del bullismo, di educazione al rispetto. Si tratta però di interventi effettuati su un’utenza che per l’età ha già ben radicati gli stereotipi di genere.
    Se si cerca un cambiamento culturale, occorre investire sulle nuovissime generazioni..
    Una società paritaria e rispettosa si costruisce nel tempo perché, se il problema è strutturale, v’è necessità di tempo per far nascere e crescere un’attenzione nuova all’altrui diversità.
    Un percorso formativo quindi che va inculcato fin da piccoli, a prevenzione di qualsiasi forma di violenza futura. È bene far comprendere che uomini e donne, benché fisicamente diversi, hanno le stesse potenzialità.
    La novità del progetto “Pari o dispari? Il gioco del rispetto” è che si rivolge ad una scolaresca giovanissima, ancora permeabile ai concetti di libertà di espressione e di comportamento, non ingabbiata in una visione distorta e iniqua dei rapporti tra generi.
    Si tratta di porre l’attenzione agli stereotipi (individuarli, senza minimizzarli o negarli), verificare quanto concorrano a perpetrare una cultura intollerante e fallocentrica. Se compito della Scuola è quella di formare i cittadini del domani, è giusto che trasmetta conoscenze, competenze ma, soprattutto, nuovi valori e diverse sensibilità.
    Chi desidera il progresso civile e sociale, per coerenza intellettuale, non può temere interventi come questi.
    Le ideatrici del progetto – un gruppo multidisciplinare – non demordono: il concetto di mascolinità e di femminilità non preclude e non esclude nulla. Recentemente a Siracusa per esporre questo esperimento educativo, speriamo di vederle presto anche a Reggio Emilia.
    Il lavoro da fare non manca: cyberbullismo e bullismo, episodi di omofobia, violenza fisica e/o psicologica sulle donne, discriminazioni più o meno velate sul luogo di lavoro (in termini salariali e/o di possibilità di carriera), femminicidi…
    Le discriminazioni tra uomo e donna non sono “teoria” ma una realtà, molto ben radicata nella cultura italiana, ancorata a vetusti schemi, riottosa al cambiamento.
    Concludendo..
    Pari o dispari? Il gioco del rispetto: una minaccia per l’umanità o semplice de-costruzione della cultura patriarcale e sessista dominante?

    “La cultura alla quale apparteniamo, come ogni altra cultura, si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere.
    L’obiettivo dell’identificazione di un bambino col sesso cui è stato assegnato si raggiunge molto presto, e non ci sono elementi per dedurre che questo complesso fenomeno abbia radici biologiche.“
    (Elena Gianini Belotti, 1973)

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Oltre il conflitto di genere: la strada verso l’equità

    25/03/2025

    La trappola della parità

    14/03/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
    Post su Instagram 18029131973428370 Post su Instagram 18029131973428370
    Post su Instagram 18277177894256402 Post su Instagram 18277177894256402
    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK