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    Home»Donna e lavoro»Donne e architettura»MARA PARDO interior designer spagnola
    Donne e architettura

    MARA PARDO interior designer spagnola

    Marisa CoppianoBy Marisa Coppiano28/06/2016Updated:29/07/2016Nessun commento6 Mins Read
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    coppiano-design
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    Mara Pardo è una donna estremamente pragmatica, orientata al benessere soprattutto  interiore “costi quel che costi”, una professionista estremamente generosa con una fortissima propensione al confronto e allo scambio.

    di Marisa Coppiano

    Ho conosciuto Mara attraverso la sua rivista 10Decoracion, una vera fucina di informazioni e progetti, in cui, tra l’altro, ha pubblicato alcuni dei  miei lavori.

    http://www.10decoracion.com/?s=marisa+coppiano

    Capelli ramati, incarnato chiaro, scattante e molto simpatica. Grandi risate insieme!! Lo scorso aprile sono stata da lei invitata a tenere una conferenza sull’Exhibit Design nell’ambito della manifestazione A’Design Santander presso lo spazio Ricardo Lorenzo del Colegio de Arquitectos de Cantabria. Grazie a lei ho potuto visitare in anteprima il cantiere del nascente Centro Botin progettato dal nostro Renzo Piano; insieme ci siamo fatte “spettinare” in una ‘tienda de diseño’!! Nei giorni della mia permanenza a Santander abbiamo avuto l’opportunità di un confronto costante e continuo sulle nostre scelte progettuali, accarezzando qua e là anche la nostra vita privata e l’emotività più profonda che alberga nei nostri animi.

    Mara è una donna estremamente pragmatica, orientata al benessere soprattutto  interiore “costi quel che costi”, una professionista estremamente generosa con una fortissima propensione al confronto e allo scambio.

    § Sei stata incoraggiata dalla tua famiglia nella scelta di studiare architettura?

    Appartengo ad una famiglia di liberi professionisti che sin da piccola mi instillarono l’importanza di godere del proprio lavoro ed essere indipendente; in tal senso giacché la mia scelta si orientò verso interior designer, loro la sostennero fin dal primo momento.

    § Architetto o architetta?

    In tanti anni di professione ho avuto la fortuna di non incontrare problemi nell’essere una donna, e visto che non ho sentito il bisogno di affermare e rivendicare il mio genere, la questione mi è indifferente; mi sembra semplicemente un dettaglio di tipo “linguistico ” .

    foto designer§ Cosa significa per te fare interior design oggi?

    Mi considero più Project Manager che Interior Designer visto che non concepisco un progetto senza il suo sviluppo, senza la costanza del seguire giorno dopo giorno la sua evoluzione per ottenere ciò che hai disegnato.

    § A chi ti ispiri?

    Mi piace studiare i nuovi materiali e mi ispiro in particolare agli interni degli architetti giapponesi. Amo la loro pulizia progettuale e la purezza delle linee.

    § E cos’è per te la bellezza?

    Il perfetto equilibrio, qualsiasi cosa che mi commuova e tocca la mia sensibilità.

    § Come contestualizzi la sensibilità femminile in architettura?

    Credo che siamo più empatiche con i nostri clienti, ci appropriamo delle loro esigenze e necessità e le restituiamo nel progetto. Forse siamo meno tecniche e più intuitive.

    § Affermarsi professionalmente è più difficile per le donne?

    Non sono a favore delle quote però è ovvio che ci sono molte meno donne in posizioni di responsabilità o ai vertici aziendali e politici e tutto questo dovrebbe cominciare a cambiare. Credo che si tratti di un fattore culturale difficile da superare. E dobbiamo incominciare da noi stesse.

    § Sei mai stata discriminata durante la tua carriera?

    Per fortuna, no

    § Qual è il progetto che ti è rimasto nel cuore?

    Anche se ho realizzato lavori molto più importanti, ricordo un appartamento di due piani che feci per un grande amico che morì senza poterlo vedere finito. Poi apparve diverse volte in riviste nazionali e la sua famiglia lo mostrava con orgoglio, anche se ci avevano dato dei matti per i materiali che avevamo utilizzato e per il design d’avanguardia qui in Spagna a quell’epoca….Parliamo del 1989!!!!

    § Cosa pensi dell’attuale situazione professionale delle donne interior designer e architetto?

    Credo che sono sempre più visibili e più numeorse, tuttavia sono ancora pochi i grandi studi condotti da donne. Suppongo che abbiamo ancora altre priorità che ci impediscono di essere al 100% nel corso del 100% della nostra carriera, come accade alla maggior parte degli uomini. E’ una questione di percentuali: impegno/tempo/talento.

    § Che rapporto hai, nel tuo lavoro e nel quotidiano, con la tecnologia?

    Devo ammettere che sono piuttosto tecnologica e mi manca il tempo per imparare tutto ciò che richiederebbe. Per disegnare utilizzo sempre il computer, a volte anche la carta per il primo approccio ad un progetto in modo da “agguantarlo”.

    Mi relaziono “on line” con mezzo mondo e mi sento molto felice della rete che ho tessuto tra migliaia di professionisti.Vedo i loro progetti, i loro lavori, mi sento connessa con tutto quel che succede…..

    § Come è organizzato il tuo lavoro, cosa riesci a delegare e cosa segui personalmente?

    Mi costa delegare. Sono molto esigente del mio ordine e capisco che non è facile starmi a fianco, cosicchè cerco di organizzarmi in modo tale da governare  personalmente la maggior parte del lavoro. Sono riuscita solamente a lavorare con Ines, la mia socia, visto che abbiamo imparato insieme e ora con Bruno, che con estrema pazienza segue il mio ritmo “non stop”.

    § Che suggerimento daresti alle giovani colleghe?

    Osservare, ascoltare, partecipare a tutte le attività che organizzano altri colleghi, ai concorsi, stare sempre in movimento; anche qualora non si abbia un lavoro, ci sono molti modi per darsi visibilità e soprattutto di stare in una forma di costante apprendimento.

    § Consiglieresti a una ragazza di iscriversi ad architettura o design?

    Si tratta di un lavoro  molto appassionante e impegnativo, che consiglierei solo a chi sente una vocazione molto forte.

    § Un oggetto di design e un’architettura a cui sei particolarmente affezionata?

    La Kazuki chair, la seduta di Kazuhide Takahama, designer che ho avuto la fortuna di incontrare personalmente a Milano e l’architettura di Carlo Scarpa.

    § Come riesci a conciliare la tua attività di direttore di 10decoracion con l’impegno professionale?

    Con molte ore di lavoro e senza orari……ma sono così soddisfatta dei risultati che ho ottenuto e ottengo attraverso la rivista che mi ripaga dello sforzo.

    § Sul tuo tavolo da lavoro non manca mai….

    La carta. Sebbene usi tablet, telefono e computer prendo continuamente appunti sulla carta.

    § Una buona regola che ti sei data?

    Cercare di non guardare indietro

    § Il tuo working dress?

    Pantaloni scuri, camicie e accessori bijoux

    § Città o campagna?

    Città

    § Qual è il tuo rifugio?

    La mia casa e le mie sessioni di ballo

    § Ultimo viaggio fatto?

    Barcelona

    § Il tuo difetto maggiore?

    Sono molto fiduciosa

    § E la cosa che apprezzi di più del tuo carattere?

    L’essere molto fiduciosa

    § Un tuo rimpianto?

    Sono così tanti che non guardo indietro. Solo da ora in poi

    § Work in progress….?

    Troppo!!! La ristrutturazione di abitazioni, il progetto per una panetteria, uffici, hotels, una casa de diseño…..e sempre le pubblicazioni e il coordinamento della rivista. Certamente siete tutti invitati a partecipare con i vostri articoli sull’arte, l’architettura e l’interior design su info@10deco.com

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    Marisa Coppiano

    Marisa Coppiano, architetto | concept designer | exhibit designer Dopo un master alla Domus Academy con Gaetano Pesce nell’ambito dei Nuovi Modelli Abitativi, Marisa Coppiano è stata per dieci anni responsabile dell’attività espositiva della Regione Piemonte. Ha progettato gli spazi deputati all’exhibit e l’allestimento di mostre e grandi eventi organizzati dall’ente in Italia e in altri paesi europei. Ha collaborato con diversi istituti, in qualità di docente nella disciplina Allestimenti. Dalla passione che Marisa Coppiano nutre per il “progettare” è nato N4STUDIO;

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    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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