Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Dangerous animals
    • JANNIK SINNER – fragilità e forza
    • Di là dal Fiume e tra gli Alberi
    • Dolci e gentili specialità torinesi.
    • Un Palazzaccio di Passaporti a Torino
    • Jeunesse En Action
    • Una sconosciuta a Tunisi
    • Casa in fiamme
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Dangerous animals

      By Erica Arosio22/08/20250
      Recent

      Dangerous animals

      22/08/2025

      JANNIK SINNER – fragilità e forza

      19/08/2025

      Di là dal Fiume e tra gli Alberi

      07/08/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Parità di genere»Il secondo sesso
    Parità di genere

    Il secondo sesso

    DolsBy Dols28/09/2015Updated:28/09/2015Nessun commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    secondo sesso
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Quanto le nuove generazioni diano per acquisito e consolidato l’attuale modo di vivere, come se fosse stato sempre così

    di Paola Bortolani

    Poco tempo fa ho riletto “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir. Lo lessi la prima volta negli anni ’70, nel pieno della rivoluzione culturale poi tanto contestata, io ero giovanissima e conoscere una situazione collocata una ventina d’anni prima della mia nascita mi aveva fatto l’effetto di qualcosa perso nella notte dei tempi.
    Rileggendolo oggi, invece, ho visto chiaramente quante cose sono cambiate da allora, e quante invece non sono cambiate affatto. Ho cercato il confronto con qualche giovane donna nata dopo gli anni ’70, e ho scoperto con stupore, e anche con preoccupazione, di quanto le nuove generazioni diano per acquisito e consolidato l’attuale modo di vivere, come se fosse stato sempre così. E invece no.

    Facciamo un po’ di storia, andiamo indietro di un centinaio d’anni, non poi tanti.
    Osserviamo come vivevano le bisnonne di queste ragazze. La società era molto classista, vicino a pochissime persone abbienti, c’era una moltitudine che viveva quasi al limite della sopravvivenza. Per queste donne non era prevista istruzione: a che serviva saper leggere e scrivere, se la vita si sarebbe svolta tra le mura domestiche, impegnate nella cura dei famigliari? Prima i fratelli e le sorelle più piccoli, poi il marito e i figli, e ancora gli anziani. Se c’era un lavoro, era quello della campagna, della fabbrica, oppure quello della domestica. I pochi soldi guadagnati andavano in famiglia, e per legge i salari erano la metà di quelli maschili. Si sposavano con una persona praticamente sconosciuta, per invecchiare in fretta, sfiancate dalle gravidanze e dalle condizioni di vita difficili.
    Anche le poche più abbienti, per quanto almeno alfabetizzate, hanno trascorso una vita altrettanto costretta e limitata. Quelle che non si sposavano restavano quasi nascoste al mondo, costrette a una vita ritirata e alla cura dei genitori.
    Tutte, in ogni caso, erano accessori del capofamiglia, private dei diritti sui figli e sulla proprietà.
    Queste donne, le bisnonne, hanno avuto figlie, che hanno cominciato a vedere qualche piccolo cambiamento. Non subito però: i primi anni di vita per la generazione nata negli anni ’20 e ’30 sono stati simili a quelli delle loro madri. Poi c’è stata la seconda Guerra Mondiale. Non voglio fermarmi a immaginare cosa può essere stato vivere cinque anni di guerra: poco cibo e scadente, freddo, disagi, enormi dolori e tanta, tanta paura.
    Durante e dopo la guerra,  qualche donna ha incominciato a lavorare fuori casa. Il livello di scolarizzazione femminile era in genere ancora molto basso, si trattava di piccoli lavori da impiegata, artigiana, operaia, ma la sudditanza alle figure maschili, il padre prima e il marito poi, era ancora fortissima. Il rapporto di coppia si costruiva ancora con un uomo quasi sconosciuto, che si frequentava, prima del matrimonio, solo in compagnia dei fratelli maggiori o dei genitori.
    La  maggioranza delle donne, comunque, non aveva altro destino che quello della casalinga: la vita quotidiana era subordinata all’organizzazione domestica, l’autonomia economica non esisteva.
    Arriviamo così a parlare delle mamme di queste giovani donne nate negli anni ’70, quelle che hanno fatto, con tanta forza e passione, la rivoluzione culturale che ha portato le figlie a essere donne libere come sono oggi.

    Ci siamo battute per poter studiare, per lavorare, per avere un’autonomia economica, per il controllo delle nascite, per poter scegliere … ci siamo battute, ma non tutte sono riuscite ad avere tutto. Quante volte, parlando tra noi, dei nostri desideri e delle speranze per la vita futura, alla fine qualcuna confessava frasi come questa: “Vorrei studiare medicina, ma scelgo lettere così potrò insegnare” in quanto il lavoro di insegnante prevedeva lunghe vacanze estive e l’impegno fuori casa concentrato la mattina, compatibile con gli orari e la gestione della famiglia.
    Guardo le giovani donne e le ragazze nate dagli anni ’70 in avanti: hanno studiato, hanno seguito un percorso di studi da loro stesse scelto in base ad attitudini e passioni. Conoscono le lingue straniere e sanno vivere all’estero perché fin da piccole sono state abituate alla vita fuori casa. Poco più che adolescenti hanno incominciato a organizzare il proprio tempo, dello studio e della vacanza.
    L’impegno professionale è oggi identico per gli uomini come per le donne, nei diritti e nei doveri, e molte ragazze pensano di potersi sedere sugli allori di questa nuova realtà.
    Non fatelo, ragazze. Gli allori su cui vi appoggiate sono ancora teneri germogli nati da ben poco tempo. Anche se è giusto ricordare che già nel 1800 c’erano donne illuminate che si sono battute per l’emancipazione, questi cambiamenti importanti sono recenti e devono essere difesi con forza e soprattutto con ferma attenzione. C’è ancora così tanto da fare! La violenza contro le donne non si placa, il rispetto verso il nostro genere viene spesso trascurato, la maternità – la scelta di diventare o meno madre, la scelta di abortire – sembrano ancora in mano ad altri, a un mondo maschile che nulla ne sa, ma non cede il potere.
    C’è ancora molta strada da fare, molto lavoro da portare avanti, con l’obiettivo preciso di essere libere. Libere di scegliere.

    L’autrice
    Sono nata a Genova nel 1954, ho 61 anni. Sposata, due figli maschi, adulti e indipendenti, con i quali sto benissimo. Dopo il diploma di ragioneria mi sono iscritta a economia, senza arrivare alla laurea perchè già lavoravo a tempo pieno (e ovviamente questo è il mio grande cruccio). Per seguire il marito e gli spostamenti imposti dal suo lavoro, ho fatto un po’ di tutto, dall’aprire una mia attività, alla vendita, alla baby sitter e, nei tempi vuoti, tanto volontariato. Ora vivo a Milano e qui, per 10 anni, ho collaborato con una agenzia di comunicazione, dove ho seguito un “grosso” cliente in tutte le attività. Ora sono serenamente in pensione e, non essenso ancora nonna, mi dedico a tutte le mie diverse passioni: non ho ancora capito se sono eclettica o dispersiva.
     

     

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Luana Sciamanna

    17/06/2025

    La crisi della cura nel capitalismo neoliberista

    14/12/2024

    women and the city

    09/10/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Fragilità e forza Fragilità e forza
    Aperitivo da Illy in Gae aulenti Aperitivo da Illy in Gae aulenti
    Post su Instagram 17977992797879651 Post su Instagram 17977992797879651
    Matera e Matera e
    Vista di Milano dalla Triennale Vista di Milano dalla Triennale
    Post su Instagram 17892342741296014 Post su Instagram 17892342741296014
    Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reg Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia da provare
    Una virgola in cielo Una virgola in cielo
    Esher a Conversano Esher a Conversano
    Locorotondo Locorotondo
    Giardino interno Sierra Silvana Giardino interno Sierra Silvana
    Al minareto Al minareto
    Minareto Minareto
    Kite surf Kite surf
    Post su Instagram 18034069703470582 Post su Instagram 18034069703470582
    Skateboard Skateboard
    Post su Instagram 17940365610020353 Post su Instagram 17940365610020353
    Torre canne Torre canne
    Trullo Trullo
    Post su Instagram 18100535359573040 Post su Instagram 18100535359573040
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK