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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Parità di genere»Il secondo sesso
    Parità di genere

    Il secondo sesso

    DolsBy Dols28/09/2015Updated:28/09/2015Nessun commento5 Mins Read
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    secondo sesso
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    Quanto le nuove generazioni diano per acquisito e consolidato l’attuale modo di vivere, come se fosse stato sempre così

    di Paola Bortolani

    Poco tempo fa ho riletto “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir. Lo lessi la prima volta negli anni ’70, nel pieno della rivoluzione culturale poi tanto contestata, io ero giovanissima e conoscere una situazione collocata una ventina d’anni prima della mia nascita mi aveva fatto l’effetto di qualcosa perso nella notte dei tempi.
    Rileggendolo oggi, invece, ho visto chiaramente quante cose sono cambiate da allora, e quante invece non sono cambiate affatto. Ho cercato il confronto con qualche giovane donna nata dopo gli anni ’70, e ho scoperto con stupore, e anche con preoccupazione, di quanto le nuove generazioni diano per acquisito e consolidato l’attuale modo di vivere, come se fosse stato sempre così. E invece no.

    Facciamo un po’ di storia, andiamo indietro di un centinaio d’anni, non poi tanti.
    Osserviamo come vivevano le bisnonne di queste ragazze. La società era molto classista, vicino a pochissime persone abbienti, c’era una moltitudine che viveva quasi al limite della sopravvivenza. Per queste donne non era prevista istruzione: a che serviva saper leggere e scrivere, se la vita si sarebbe svolta tra le mura domestiche, impegnate nella cura dei famigliari? Prima i fratelli e le sorelle più piccoli, poi il marito e i figli, e ancora gli anziani. Se c’era un lavoro, era quello della campagna, della fabbrica, oppure quello della domestica. I pochi soldi guadagnati andavano in famiglia, e per legge i salari erano la metà di quelli maschili. Si sposavano con una persona praticamente sconosciuta, per invecchiare in fretta, sfiancate dalle gravidanze e dalle condizioni di vita difficili.
    Anche le poche più abbienti, per quanto almeno alfabetizzate, hanno trascorso una vita altrettanto costretta e limitata. Quelle che non si sposavano restavano quasi nascoste al mondo, costrette a una vita ritirata e alla cura dei genitori.
    Tutte, in ogni caso, erano accessori del capofamiglia, private dei diritti sui figli e sulla proprietà.
    Queste donne, le bisnonne, hanno avuto figlie, che hanno cominciato a vedere qualche piccolo cambiamento. Non subito però: i primi anni di vita per la generazione nata negli anni ’20 e ’30 sono stati simili a quelli delle loro madri. Poi c’è stata la seconda Guerra Mondiale. Non voglio fermarmi a immaginare cosa può essere stato vivere cinque anni di guerra: poco cibo e scadente, freddo, disagi, enormi dolori e tanta, tanta paura.
    Durante e dopo la guerra,  qualche donna ha incominciato a lavorare fuori casa. Il livello di scolarizzazione femminile era in genere ancora molto basso, si trattava di piccoli lavori da impiegata, artigiana, operaia, ma la sudditanza alle figure maschili, il padre prima e il marito poi, era ancora fortissima. Il rapporto di coppia si costruiva ancora con un uomo quasi sconosciuto, che si frequentava, prima del matrimonio, solo in compagnia dei fratelli maggiori o dei genitori.
    La  maggioranza delle donne, comunque, non aveva altro destino che quello della casalinga: la vita quotidiana era subordinata all’organizzazione domestica, l’autonomia economica non esisteva.
    Arriviamo così a parlare delle mamme di queste giovani donne nate negli anni ’70, quelle che hanno fatto, con tanta forza e passione, la rivoluzione culturale che ha portato le figlie a essere donne libere come sono oggi.

    Ci siamo battute per poter studiare, per lavorare, per avere un’autonomia economica, per il controllo delle nascite, per poter scegliere … ci siamo battute, ma non tutte sono riuscite ad avere tutto. Quante volte, parlando tra noi, dei nostri desideri e delle speranze per la vita futura, alla fine qualcuna confessava frasi come questa: “Vorrei studiare medicina, ma scelgo lettere così potrò insegnare” in quanto il lavoro di insegnante prevedeva lunghe vacanze estive e l’impegno fuori casa concentrato la mattina, compatibile con gli orari e la gestione della famiglia.
    Guardo le giovani donne e le ragazze nate dagli anni ’70 in avanti: hanno studiato, hanno seguito un percorso di studi da loro stesse scelto in base ad attitudini e passioni. Conoscono le lingue straniere e sanno vivere all’estero perché fin da piccole sono state abituate alla vita fuori casa. Poco più che adolescenti hanno incominciato a organizzare il proprio tempo, dello studio e della vacanza.
    L’impegno professionale è oggi identico per gli uomini come per le donne, nei diritti e nei doveri, e molte ragazze pensano di potersi sedere sugli allori di questa nuova realtà.
    Non fatelo, ragazze. Gli allori su cui vi appoggiate sono ancora teneri germogli nati da ben poco tempo. Anche se è giusto ricordare che già nel 1800 c’erano donne illuminate che si sono battute per l’emancipazione, questi cambiamenti importanti sono recenti e devono essere difesi con forza e soprattutto con ferma attenzione. C’è ancora così tanto da fare! La violenza contro le donne non si placa, il rispetto verso il nostro genere viene spesso trascurato, la maternità – la scelta di diventare o meno madre, la scelta di abortire – sembrano ancora in mano ad altri, a un mondo maschile che nulla ne sa, ma non cede il potere.
    C’è ancora molta strada da fare, molto lavoro da portare avanti, con l’obiettivo preciso di essere libere. Libere di scegliere.

    L’autrice
    Sono nata a Genova nel 1954, ho 61 anni. Sposata, due figli maschi, adulti e indipendenti, con i quali sto benissimo. Dopo il diploma di ragioneria mi sono iscritta a economia, senza arrivare alla laurea perchè già lavoravo a tempo pieno (e ovviamente questo è il mio grande cruccio). Per seguire il marito e gli spostamenti imposti dal suo lavoro, ho fatto un po’ di tutto, dall’aprire una mia attività, alla vendita, alla baby sitter e, nei tempi vuoti, tanto volontariato. Ora vivo a Milano e qui, per 10 anni, ho collaborato con una agenzia di comunicazione, dove ho seguito un “grosso” cliente in tutte le attività. Ora sono serenamente in pensione e, non essenso ancora nonna, mi dedico a tutte le mie diverse passioni: non ho ancora capito se sono eclettica o dispersiva.
     

     

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
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