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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Napul’è …Toponomastica femminile
    Vie e disparità

    Napul’è …Toponomastica femminile

    DolsBy Dols18/06/2015Nessun commento4 Mins Read
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    napoli-Maddalenella degli Spagnoli
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    Napul’è , mostra gradita a molte napoletane e napoletani che, attraverso le targhe dedicate a personaggi femminili che hanno lasciato profonda traccia a Napoli, ciascuna nel proprio campo, hanno scoperto figure di grande spessore.

    di Giuliana Cacciapuoti

    Il Maggio dei Monumenti, dedicato a ‘O core ‘e Napule | Cori, cuori e colori di Napoli, si è appena concluso e tra le tantissime iniziative che lo hanno caratterizzato, anche la mostra Napul’è …Toponomastica femminile si è fatta ricordare.
    In un punto nevralgico cittadino, il complesso monumentale di San Severo al Pendino in via Duomo, a pochi passi dalla Cattedrale di Napoli, un percorso così originale ha colpito visitatrici e visitatori. Complimenti in tante lingue diverse, messaggi di augurio apprezzamento incoraggiamento, nonché stupore per questa iniziativa da tante parti del mondo: Nuova Caledonia, Canada, Australia , Danimarca, Germania, Slovenia, la mostra è stata apprezzata grazie anche ai pannelli tradotti in inglese da Anna La Palombara e Gabriella Rammairone.
    Riscoperta gradita a molte napoletane e napoletani che, attraverso le targhe dedicate a personaggi femminili che hanno lasciato profonda traccia a Napoli, ciascuna nel proprio campo, hanno scoperto figure di grande spessore.
    napul'èIl percorso della mostra – costruita su testi e ricerche di Giuliana Cacciapuoti, con i censimenti di Livia Capasso e le fotografie di Rita Ambrosino, Maria Pia Ercolini, Linda e Mauro Zennaro, Paola Castelli, Monica Memoli, Luciana Sarnataro – spiega come si sia rinnovata la toponomastica partenopea, cercando di riequilibrare e rendere visibile il talento di artiste, scienziate, studiose, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione nelle scuole e all’istituzione di concorsi ad hoc sul tema della toponomastica di genere. Alcune delle nuove attribuzioni sono nate infatti dal lavoro di ricognizione delle scuole, che hanno riportato in evidenza il valore di donne che rischiavano di essere dimenticate.
    Tra le nuove intitolazioni nelle strade di Napoli c’è quella all’artista Lydia Cottone (1923- 1997), che ha firmato opere simbolo della città come il monumento di Salvo D’Acquisto nella piazza omonima centralissima e arcinota col vecchio nome di piazza Carità.
    Via_Berenice_MonicaMemoliUn bel cambiamento davvero quello che si è registrato nell’ultimo triennio, considerando che fino a poco tempo fa le poche targhe stradali al femminile erano per lo più dedicate alle Madonne. Ma l’innovazione sulle vie della parità non si ferma qui e guarda al futuro con tante altre iniziative del gruppo Toponomastica femminile. Mirati e significativi articoli sui social media hanno raccontato della mostra nei 15 giorni dell’esposizione. Momenti emozionanti durante il vernissage del 6 maggio con il concerto del Coro polifonico femminile Levis Cantus, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele che ha patrocinato l’esposizione, e il 9 maggio durante l’incontro con le associazioni laicali femminili della Curia di Napoli che hanno tenuto il loro incontro in una cornice tanto particolare e sono state incoraggiate a ritrovare nomi di donne notevoli alle spalle di tanti santi e beati, anche questi rigorosamente uomini.
    Via_Berenice_MonicaMemoliIn molte città la maggioranza delle strade dedicate alle donne si trovano in periferia. Non è sempre così a Napoli: delle 278 targhe che recano nomi femminili molte sono nel Cuore di Napoli, Pendino Vicaria proprio la zona dove sorge San Severo e come per magia si sono ripercorse e notate le strade appena viste in foto. Se però è stato possibile chiamare questa Mostra Napul’è …Toponomastica femminile è grazie a un cambiamento ben preciso: riequilibrare e rendere visibile il talento delle donne nelle strade della città, quale atto duraturo e non effimero, è stato il primo obiettivo del nuovo e innovativo” Regolamento per la toponomastica cittadina” di Napoli.
    A oggi sono 44 – tra strade giardini, belvedere, scuole e auditorium – i nuovi luoghi dedicati a donne con un ruolo rilevante nella storia cittadina, ma le loro targhe non ci sono ancora: ci auguriamo che presto possano essere fotografate e aggiunte a questa prima passeggiata, che arricchisce di cultura democratica la visita della città.

    Napul’è toponomastica femmiile
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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