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    Dol's Magazine
    Home»I racconti di dols»Tina, la moglie di Anselmo II
    I racconti di dols

    Tina, la moglie di Anselmo II

    DolsBy Dols13/06/2015Updated:13/06/2015Nessun commento5 Mins Read
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    Tina voleva il mare e il mare se la prende, Tina combatti, Tina nuota, salta le onde

    di Roberta Paraggio

    precedente

    Tina voleva il mare e il mare se la prende, Tina combatti, Tina nuota, salta le onde.
    Il mare ti ha preso, ti attacca i vestiti addosso, non volevi morire con le autoreggenti smagliate.Tanto Tina, non ti troveranno, a mare butteranno garofani, fiori bianchi e corone.

    Li sotto ci sarai tu, navighi lontano ormai, lontano da Anselmo, che lui, il mare l’ha sorpreso sudato, come lo avevi sempre immaginato nelle notti in cui sudavi tu e avevi freddo, ti giravi e rigiravi sulla poltrona sfondata, il portariviste come poggiapiedi, dentro tanti numeri vecchi di postalmarket, l’amaro tra i denti e voglie che non sapevi di avere e che trovavi nel cuscino per la cervicale dietro la nuca.
    “Che scuorno Tina”, così diceva tua madre, “lo scuorno di una femmina sola, dove va una femmina sola, perdonalo che tutti gli uomini sono così e tutte le femmine fanno così…”

    Tina, che pensavi, che il mare ti sarebbe bastato? Che la felicità era fumarsi una sigaretta sul balcone mentre potavi il gelsomino cileno e aspiravi il fumo di nascosto, che Anselmo non lo doveva sapere.
    Ma nei suoi baffi la sentivi la puzza di Galoises, Nazionali senza filtro, Linda blu e rosse..”Tina, che vuoi, tutti fumano al biliardo, Tina che vuoi, non rompere i coglioni”

    Sei arrivata alla fine della salita del Carmine, devi solo citofonare, ti guardi nel vetro verdefumo del portone, tra le stecche di anticorodal la tua faccia è quella di una donna che tradisce, che ama, che ha puntato tutto, ed è rabbia e amore che ti fa scintillare gli occhi bistrati.
    Ti sistemi i capelli, ti senti come quando ti staccavi dai capelli gli elastici a palline che ti tiravano sulle tempie, correvi e cantavi dimmi la veritàààà..la veritàààà…

    Citofona Tina, fatti 7 piani a piedi per far calare la tensione. E’ la paura, la voglia, la vendetta?
    Cos’è che ti fa agitare così, che non ti fa vedere il marmo degli scalini ogni volta che Sali.
    Il portone fa TIC, lui non chiede chi è, lo sa che sei tu, è solo, ti aspetta, ti vuole, ti lascia un odore che non è il tuo, e Anselmo non lo sente, non se ne accorge, non si accorge mai di niente lui.
    Lo senti adesso il mare Tina, non sembra neanche tanto lontano, lo vedi il mare, si affaccia tra i palazzi all’inizio della salita, arriva alle palme che stanno morendo col punteruolo rosso, poi si prende le giostrine, il torpedone, il brucomela e il gonfiabile a forma di castello giallo rosso e blu.

    Si prende le macchine in doppia fila, le sedie rosse e le puttane appollaiate sugli sgabelli, si prende Anselmo con le braghe calate e le mutande di lana beige, cerca di acchiappare il portafogli, dentro ci sei tu, la vostra foto “ Saluti da Gioiosa Jonica”, sullo sfondo, un viadotto di cemento armato, e voi scintillanti, tu con il tupè e i sandali alla schiava bianchi che fanno pendant con gli occhialoni.

    Ce la fai Tina?
    Non pensare, non guardare giù il mare che arriva, la gente che scappa, che urla, che arraffa, che non ce la fa.
    E tu, sei arrivata fin lassù, sei arrivata da lui e non sei entrata.
    Non lo puoi più vedere Anselmo ed è meglio così, l’acqua già lo gonfia, galleggia in un orgasmo di mare a merda che fanno tutt’uno, non lo devi sapere, non lo devi vedere, che quel briciolo di pietà non si trasforma in amore, non più , non adesso. Anselmo era un corpo morto che ti ciondolava dentro, Anselmo era la perfezione della sua assenza, era solo l ‘amaro che resta in gola quando la sera fumi l’ultima sigaretta senza poi lavarti i denti.

    Torna a casa Tina, vai a fermare la pale del lampadario ventilatore, che sei uscita in fretta e l’hai lasciato li a muovere l’aria stantia, togli la plastica dalla poltrona, strappa il parato a gigli coi denti, truccati gli occhi, compra un rossetto nuovo.
    Si è vedova di qualcuno, non di qualcosa.

    E Anselmo è una boa sfatta, le sue mani Tina, le sue mani senza più il vostro anello sono pance di piccoli pescecani lisce e bianche, senza macchie di nicotina tra indice e medio che tanto ti facevano schifo, i suoi baffi sono lisci, naviga senza bisogno del mare, è un tricheco grottesco che per fare l’amore o per scopare non si è mai tolto i calzini di spugna.
    E tu Tina, guardati, seduta su quello scalino di marmo umido che ti fa rabbrividire,davanti a quel palazzo in cui, all’improvviso hai deciso di non entrare, hai rotto un sandalo, non sai come fare, lui dal citofono non dice niente, non scende a chiamarti, la voglia gli è svanita con la pioggia, sopita, sbavata, come il tuo trucco dopo che avete fatto l’amore e lui ti ha leccato le palpebre.

    E’ bello così Tina, nessuno ti cerca, solo il mare, e tu ti avvii in discesa.

    moglie Tina
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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