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    Home»Vie e disparità»Campania toponomastica
    Vie e disparità

    Campania toponomastica

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre19/02/2014Updated:30/07/2014Nessun commento4 Mins Read
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    Napoli.Percorsi.di.genere.femminile.MPErcolini
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    di Giuliana Cacciapuoti e Daniela Sautto

    Campania felix, almeno nella toponomastica femminile.
    Con la terza riunione della Commissione consultiva per la Toponomastica cittadina di Napoli del 6 febbraio scorso, su proposta di Giuliana Cacciapuoti, si è discusso sull’intitolazione di ventuno rotonde site nel territorio urbano della città di Napoli da dedicare a ciascuna delle ventuno donne che furono protagoniste della Consulta Nazionale e dell’Assemblea Costituente.
    La Commissione ha raccolto il suggerimento, ma ha modificato in parte la proposta presentata, osservando che le rotatorie sono poco identificabili nel tessuto cittadino e non restano solitamente impresse nella memoria di chi le attraversa. Si è posto l’accento che, trattandosi di “….donne di grande valore culturale, importante coraggio e impegno di civiltà, il cui contributo fu fondamentale perché senza distinzione di sesso tutti i cittadini fossero ammessi ad alimentare i processi democratici e a tutti fosse consentito di accedere ai più alti livelli delle istituzioni rappresentative “… non ci dovrebbero essere dubbi circa la volontà di migliore collocazione toponomastica possibile.

    Per questo si è deciso che il ricordo della nostra storia repubblicana, per avere immediata eco e memoria nei nomi delle strade, deve impegnare la Commissione a individuare strade per ricordare Madri e Padri Costituenti, dedicando loro un’intera area della città di Napoli: ventuno strade dunque per le Madri Costituenti.
    Le nuove intitolazioni rispondono agli auspici a suo tempo espressi dal Presidente della Commissione, il Sindaco dott. Luigi De Magistris, che nella riunione d’insediamento della Commissione, invitò l’assemblea consultiva a introdurre nelle valutazioni il punto di vista di femminile (donne “notevoli” e non solo “vittime”).
    caserta_citta300La Commissione toponomastica di Napoli continua nella direzione del riequilibrio di genere e dal suo insediamento, in tre sole riunioni, ha intitolato ben trentacinque luoghi pubblici a donne di grande valore.
    Ci auguriamo che altrettanto accada nel Comune di Caserta, dove il prossimo O.d.G. del Consiglio Comunale, al punto 5, intende segnalare la necessità di riconoscere l’operato femminile nell’odonomastica casertana, dove solo trentasei strade, su un totale di 1008, sono intitolate a donne.
    Tra le città importanti per le memorie storiche e artistiche, l’antica Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, illustra i fasti toponomastici in Campania pubblicando il bel libro “Le strade di Cava de’ Tirreni – Toponomastica storica”, che offre, tra l’altro, un percorso femminile tra le vie cittadine. Il taglio dell’opera è celebrativo, come si evince dalla dedica iniziale: Perché sopravviva il ricordo di quanti si sono distinti per il loro ingegno/ sono stati detentori di nobili ideali/ hanno espresso valori di spiritualità, giustizia, senso civico, culto della Patria contribuendo alla formazione del Patrimonio Culturale della nostra Città.
    LE-STRADE-DI-CAVA-DE-TIRRENI300Su 400 vie, Cava de’ Tirreni ne dedica 250 a uomini e tredici a donne. Sono presenti soprattutto figure legate alla sfera religiosa (via e località Santa Maria al Toro, via Annunziata, via santa Maria del Rovo, via e località Sant’Anna, via Santa Lucia, via Maddalena) cui fanno da cornice una letterata (via Paolina Craven), due omonime benefattrici (via Lucia Pastore e piazza Mamma Lucia, alias Lucia Pisapia Apicella), una principessa sacrificata alla follia nazista (via Mafalda di Savoia) che ha condiviso con una donna ebrea (via Settimia Spizzichino) l’esperienza del lager. Settimia, deportata ad Auschwitz e morta nel 2000, aveva un bel legame con la città, di cui era cittadina onoraria e nella quale tornava spesso a narrare le sue vicende.
    Il testo elenca anche le frazioni da cui è composta la città di Cava de’ Tirreni e fornisce localizzazioni dettagliate viste con l’occhio del pedone che vi passeggia. Tante biografie, in gran parte maschili, quasi tutte corredate di foto o dipinti accompagnano l’opera.
    Originali e interessanti,

    per uno studio sulle vicissitudini toponomastiche e sulle scelte amministrative, le sezioni sui nomi approvati dalla Commissione ma non realizzati: pubblicare le proposte dismesse significa anche riportarle alla luce e permettere allora a Maria Casaburi, docente e politica, a Carmela Matoniti, medaglia d’argento al valor civile, a Vittoria Aganoor, poetessa, a Maria Benincasa, maestra operaia e Consigliera comunale, e ad altre donne d’indiscusso valore di trovare visibilità in un’area di circolazione, in una scuola, in un giardino.
    La toponomastica così narrata, anche grazie alle pagine di questo libro, ritrova la memoria di se stessa e delle sue operose cittadine.

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    Campania toponomastica
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Stamattina mi sono svegliato con gli uccellini ch Stamattina  mi sono svegliato con gli uccellini che gorgheggiavano
    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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