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    Home»Donna e lavoro»Se dal marmo nasce un gioiello
    Donna e lavoro

    Se dal marmo nasce un gioiello

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre19/09/2013Updated:18/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    pietra2-520pietraquadra stone jewels

    E’ un amore particolare quello che  lega  Valeria Eva Rossi al marmo, nascendo forse  dalle sue origini.
    Infatti vede la luce a Carrara e si è  laurea in architettura a Firenze, con una tesi sull’analisi del degrado e restauro del marmo bianco.
    Ha maturato la sua esperienza professionale di architetto e designer prima in Toscana e poi a Torino. Dopo un soggiorno in Francia, e tornata a Torino nel 2012, portando con se il neonato brand pietraquadra: gioielli in cui il marmo è la materia base.

    Come mai architettura?
    L’architettura è sempre stata la mia vocazione, ma in generale è il processo creativo che mi interessa, sia che si tratti di concepire un edificio, un oggetto o un gioiello, nelle cui forme ritrovo un parallelismo con la mia idea di un’architettura minimalista, ma femminile.

    Ma creare gioelli è diverso da occuparsi di edifici o monumenti…
    La volontà di trasformare il marmo in un gioiello è il desiderio di riconoscergli una speciale preziosità, legata oltre al suo valore di mercato e al suo potenziale estetico, anche ad un valore emozionale e sensoriale, che gli deriva dalla sua stessa natura e che si esplica a prescindere dalla scala dell’opera. Anzi, questo particolare potenziale viene accresciuto dal rapporto più personale che si crea con un oggetto che indossiamo, piuttosto che con qualsiasi altro oggetto.
    A sua volta, il marmo in questa nuova veste è la materia prima per una nuova idea di gioiello, un gioiello che ogni volta è un oggetto unico: un oggetto di design e di accurato lavoro artigianale.
    Per affrontare questo progetto ho dovuto abbandonare ogni riserva e cercare di capire i limiti e le possibilità di questo materiale, in particolare per ottenere quelle caratteristiche di leggerezza e portabilità, qualità in apparente contrasto con la durezza connaturata a questa materia. Molto importante la lavorazione manuale del marmo, che conferisce ai singoli pezzi due caratteristiche fondamentali: l’unicità e una particolare gradevolezza al tatto.

    pietra1-300Quali marmi utilizzi?
    Ho scelto due marmi bianchi: lo Statuario e il Bianco Carrara e un marmo intensamente nero: il Nero Belgio, perché desideravo una scelta cromatica che avesse un forte potere evocativo e comunicativo. Nessun colore che non fosse il Bianco e il Nero, avrebbe potuto soddisfare in modo migliore questa decisione. L’accostamento di queste due tonalità evoca la doppia essenza delle cose, l’unione degli opposti e il dualismo intrinseco dell’uomo. Sul rapporto dialettico degli opposti si basa tutto il mio lavoro, sia da architetto che da designer e forse un po’ anche la mia vita.

    Anche la scelta dei materiali che compongono i vari pezzi delle collezioni, gioca sui contrasti e insolite combinazioni. Ho pensato così di accoppiare al marmo un materiale che lo rendesse morbido e anatomico come una seconda pelle: questo materiale è stato prima il tessuto e le passamanerie sempre in seta. Quest’insolito connubio è risultato una piacevole esperienza sensoriale: a pelle il marmo si scalda acquistando la stessa temperatura del corpo ed assume una pesantezza lieve, come il tocco di una mano e il tessuto o le passamanerie, completano quest’abbraccio.

    E usi anche matalli?
    Sì, con l’argento il processo compositivo dei due materiali è, in un certo senso, più semplice, ma non meno interessante: l’argento si modella attorno al marmo, per creare un anello o una spilla, come farebbe con una gemma. Ho scelto l’argento sempre per il rapporto dialettico tra due polarità diverse: maschile il marmo e femminile l’argento, che in molte cosmogonie è appunto associato a divinità lunari e femminili.

    Come si svolge il tuo lavoro?
    I miei bozzetti prendono forma, grazie al lavoro artigianale dei materiali che si svolge in un laboratorio di scultura, in una fabbrica di passamanerie 1843 e in un laboratorio orafo. Disegno ogni singolo gioiello, scelgo i materiali, seguo il processo di lavorazione e poi lo compongo seguendo il mio gusto, che non è dettato dalla moda del momento, ma da un background personale di studi e inclinazioni personali. Amo il made in Italy vero, che nasce dalla nostra tradizione, dalla passione e dalle grandi capacità che si tramandano di generazione in generazione e creano oggetti unici, mai standardizzati. Così, il design semplice e le linee contemporanee dei miei gioielli si fondono con la tradizione delle tecniche artigianali con cui vengono realizzati e con la materia antica che li compone.

    pietra3-300Innovazione del design, tradizione e storia, credo creino un connubio affascinante.

    A chi sono rivolti i tuoi gioielli?
    Mi piace pensare che i gioielli pietraquadra siano per chi ama le cose belle e particolari, al di là dei brand.

    La mia idea di gioiello è un gioiello dallo stile inconfondibile, audace e raffinato, capace di valorizzare l’allure di chi li indossa. Gioielli che si portano ogni giorno con naturalezza e in ogni occasione, pur possedendo quella particolarità che gli conferirà un’aura di piccole opere d’arte.

    Ci parli della tua collezione preferita?

    La collezione estiva Marinière, è nata ispirandosi al litorale versiliese, laddove un tempo vi erano i caratteristici pontili di carico dei marmi. Il marmo e il mare, sono da sempre stati legati, per l’ubicazione geografica e per il trasporto che già al tempo dei romani avveniva per mare: di nuovo un apparente contrasto tra la solidità del materiale e la fluidità dell’acqua.
    La collezione F/W 2013-14, presentata in prewiew la scorsa settimana a Modissima 2013 (la settimana della moda torinese), ha un vago richiamo allo stile decò ed è declinata nei due colori del Bianco e Nero, con un tocco di rosso acceso.

     

     

    Link:
    Website pietraquadra: www.pietraquadra.com
    Facebook: https://www.facebook.com/PietraquadraStoneJewels
    Twitter: https://twitter.com/ValeriaEvaRossi
    Pinterest: http://pinterest.com/pietraquadra

    gioiello marmo
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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