Carlotta si era lasciata andare al suono della musica ed alla dolcezza del passo imposto dalla guida di Fausto. Si era appoggiata sula sua spalla e sentiva l’odore del profumo che proveniva dal collo di lui. Erano vicini, così vicini che mancava veramente poco a baciarlo. Resistette ad appoggiare le labbra su quel collo nervoso ma invitante. Sentiva la sua mano accarezzarle il fianco come per sbaglio, quasi senza secondi fini. Non c’era in quella carezza ardore passionale, ma solo tanta tenerezza. Finita la danza stava pe allontanarsi dal torace prestante di lui quando sentì’ scivolare un bacio tra i capelli e poi nulla più.
Si domandò cos’era cambiato dagli amplessi arditi che aveva avuto con i suoi ex ragazzi amanti. E’ come se ne avesse perso memoria ma adesso all’improvviso tutto ritornasse più chiaro che mai.
Staccatasi dal compagno di danza, lo guardò negli occhi ed intravvide uno sguardo strano che non riuscì definire.
La sua incertezza venne però subito dissipata dalla domanda di lui: ”Vuoi restare qui stanotte? Ti riaccompagno io domattina. Oppure se vuoi resta qui per una bagno nella grande piscina, ti aiuto io a scendere.”
Carlotta si domandò ”Come così, a bruciapelo’?” Presa in contropiede non sapeva cosa rispondere, ma la musica riprese con una salsa.
‘’Torniamo a sederci ?’’ disse Fausto
Arrivata al tavolo avrebbe dovuto decidere. Era tanto tempo che non stava con un’uomo perchè aveva paura che la sua invalidità lo potesse allontanare, ma Fabio sapeva e nonostante tutto glielo aveva chiesto
Non aspettò di giunere alla sedia e lo tirò per il braccio’ ”Sì, resto’
Fausto allargò le braccia e la coprì’ come una cosa cara da proteggere.
”Finiamo il drink e se vuoi andiamo in spiaggia? Tieniti al mio braccio che ti porto io. Non puoi mancare di vedere la luna splende sul mare, è uno spettacolo emozionante e molto bello. In città non ci capiterà facilmente. La luna sembra grandissima e i riflessi che si creano sulla superficie sembrano pagliuzze dorata pronte per essere afferrate”
Così dicendo l’accompagn silente verso il mare.
Carlotta pensò che forse aveva trovato la persona giusta che le aveva fatto capire che la sua invalidità fisica, non metteva a tacere le emozioni che albergavano ancora dentro di lei e che soprattutto poteva continuare a vivere ed a fare le cose che le piacevano. Anche non più come in un romanzo.