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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Atlete in pista III
    Vie e disparità

    Atlete in pista III

    DolsBy Dols10/07/2013Updated:10/07/2013Nessun commento5 Mins Read
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    Atlete in pista.
    Presenze sportive femminili nella toponomastica nazionale

    Terza parte. Atlete meritevoli di riconoscimento toponomastico
    di Loretta Junck

    Sembra venuto il momento, anche per la toponomastica, che come sappiamo registra fedelmente l’evoluzione della società, di sottolineare la significativa presenza delle donne in questo settore e di rendere merito alle atlete del passato.
    Di Ondina Valla si è già detto. Ma oltre a lei, diverse atlete italiane hanno ottenuto eccellenti risultati e riconoscimenti in varie discipline.
    Prima di tutto la già menzionata Rosetta Gagliardi (1905 – 1996), tennista milanese, prima italiana ad aver gareggiato ai Giochi Olimpici. Pare che la sua dote precipua fosse la combattività, in un’epoca in cui la tecnica di gioco era ancora approssimativa, “si giocava senza maestri e ognuno inventava il suo tennis”, come ebbe a dire lei stessa molti anni dopo. Fu costretta a farsi da parte quando sulla scena irruppe Lucia Valerio (1905 – 1996), un’altra milanese, dominatrice del tennis femminile italiano fino a metà degli anni ’30 e una delle migliori rappresentanti che il tennis azzurro abbia mai avuto sulla scena internazionale.
    Mary Gennaro Varale (1895 – 1963) è considerata una pioniera dell’alpinismo femminile. Iniziò a scalare a metà degli anni ’20, distinguendosi nell’ambiente per l’audacia e le qualità tecniche e atletiche, e continuò per una decina di anni. Si dimise dal Club Alpino Italiano in aperta e dura polemica con il maschilismo che allora vi dominava. Decine le sue ascensioni alpine che figurano come prime assolute o prime femminili.
    Alla stessa attività sportiva si dedicò anche Ninì Pietrasanta (1909 – 2000), che viene considerata una delle maggiori alpiniste di tutti i tempi, tanto da ricevere numerose attestazioni di merito, fra cui una medaglia d’oro del C.A.I.
    Andreina Sacco Gotta (1904 – 1988) ripetute volte campionessa italiana di atletica leggera, più che per le imprese agonistiche viene ricordata per il contributo dato all’educazione fisica. Negli anni ’50, con l’apertura dell’I.S.E.F, vi divenne docente di ginnastica ritmica moderna. Svolse attività dirigenziale nel mondo dello sport, anche in ambito internazionale. Numerose le sue pubblicazioni.
    Vittorina Sambri (1891 – 1965), ferrarese, è la prima motociclista italiana. Esordì gareggiando in bicicletta nelle “corse su pista per signorine”, ma poi passò al motore. La sua insolita attività e il suo stile libero e anticonformista stimolavano la curiosità e la malignità di molti, perché osava gareggiare nei velodromi con gli uomini e a volte vincerli.
    Anche Alfonsina Strada (1891 – 1959), conterranea di Sambri, è un personaggio singolare. Si può considerare la prima ciclista italiana. Indipendente e autonoma, perseguì la precoce passione per il pedale nonostante l’opposizione della famiglia e la chiusura del piccolo paese di provincia in cui viveva, prendendosi, nello sport, quella libertà che le era altrove negata e tirandosi fuori da un ambiente poverissimo. Pioniera della parificazione tra lo sport maschile e quello femminile, negli anni ’20 si confrontò con ciclisti maschi in gare importanti come il Giro d’Italia.
    A una generazione successiva appartiene invece la pilota automobilistica Lella Lombardi (1941 – 1992), unica donna a guidare in Formula 1 negli anni ’70 (nella scuderia March). Nel 1976, quando la società ebbe la possibilità di ingaggiare al suo posto Ronnie Peterson, Lella accettò sportivamente di cedere il volante a un campione come lui, che, infatti, di lì a poco avrebbe vinto il G.P. d’Italia.
    A livello internazionale si deve ricordare la figura di Alice Milliat (1884 – 1957), francese, pioniera dello sport femminile, fondatrice nel 1921 della Federazione Sportiva Femminile Internazionale; senza dimenticare almeno un paio di grandi tenniste storiche (il tennis è stata la specialità in cui emersero le prime eccellenze femminili): Charlotte Cooper e Suzanne Lenglen.
    Charlotte Cooper (1870 – 1966), inglese, è stata una delle prime tenniste della storia. Snella ed elegante, era al tempo stesso un’atleta potente. Fu la prima campionessa olimpica e vinse cinque titoli individuali a Wimbledon, l’ultimo a quasi trentotto anni, un record anagrafico ancora imbattuto.
    Suzanne Lenglen (1899 – 1938), francese, ottenne grandi successi internazionali vincendo ben venticinque titoli del Grande Slam tra singolare, doppio e doppio misto. Atleta estroversa e dettatrice di mode, fu la prima celebrità del tennis e una delle prime stelle internazionali dello sport femminile, tanto che la stampa francese la soprannominò “La Divine”.

    Ecco, ci piacerebbe che l’esperienza di queste donne, dimenticate pioniere delle più diverse discipline sportive, fosse valorizzata.
    Per ricordare alle nuove generazioni che, per seguire la propria strada, sono esistite donne capaci di lottare contro le difficoltà, i pregiudizi e l’ambiente sfavorevole, e che quella pista non portava necessariamente tra le braccia dei potenti.
    D’altra parte è ora che il nostro Paese colmi il ritardo accumulato in questo campo e che le Amministrazioni nostrane valorizzino le nostre sportive, prendendo esempio da quanto è stato fatto Oltralpe, dove alla “Divine” Lenglen sono state intitolati un grande Parc Omnisport nel 15° Arrondissement e un campo da tennis nell’area sportiva dello stadio Roland Garros a Parigi, dove si svolge annualmente l’Open di Francia. Ma oltre ciò in ben altre sedici città in tutta la Francia – da Nizza a Tours, da Alby a Béziers, da Saint Nazaire a Aulnay… – sono state intitolate vie, piazze, corsi alla grande tennista.

    Tutte le notizie sono state reperite in rete, ad eccezione di quelle relative alla biografia di Carla Bigi, che dobbiamo alla cortesia di Saveria Rito.
    La ricerca si è giovata dei contributi del gruppo di Toponomastica femminile, e in particolare di Rita Ambrosino, Claudia Antolini, Pina Arena, Daniela Astrea, Barbara Belotti, Livia Capasso, Marina Convertino, Nora d’Antuono, Lidia di Giandomenico, Rosa Enini, Maria Pia Ercolini, Cinzia Marroccoli, Giulia Salomoni, Roberta Schenal, Daniela Serra, Paola Spinelli.

    Atlete in pista III
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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