Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La trama fenicia
    • TE METAFORICO
    • Punti di attrazione di Anna Golubovskaja
    • DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA
    • Io sono il vento
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La trama fenicia

      By Dols14/05/20250
      Recent

      La trama fenicia

      14/05/2025

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      11/05/2025

      DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA

      11/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Fenomenologia del pensiero Maschilista e del pensiero Maschile.
    Pari opportunità

    Fenomenologia del pensiero Maschilista e del pensiero Maschile.

    Antonio TuriBy Antonio Turi03/12/2012Updated:01/07/201415 commenti2 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Antonio Turi


    Vinta la guerra, adesso bisogna vincere la pace
    , mai questo aforisma è stato più vero che per il lungo percorso che ha portato le donne dalla condizione subalterna di vittime designate e non tutelate di una società chiaramente maschilista, società che addirittura nel quadro legislativo sorrideva del reato di adulterio se commesso dall’uomo ma puniva duramente quello commesso da una donna, a uno stato di fatto che almeno dal punto di vista della legge ha realizzato la parità.

    Intendiamoci, c’è ancora moltissimo da fare. Perché dopo aver cambiato la legge, bisogna cambiare la mentalità. Però a mio avviso proprio in questa direzione molto aiuterebbe riuscire a comprendere che esiste il pensiero maschilista e il pensiero maschile e che non tutte le forme del pensiero maschile sono, appunto, maschilista, per quanto diverse possano essere da un modo di vedere le cose che potremmo definire femminile.

    Capire che un uomo e una donna vedranno sempre le cose in modo molto diverso e che questa diversità va non solo accettata, ma può perfino diventare uno strumento di crescita, significa magari liberarsi di questa idea di voler educare gli uomini a una forma di pensiero che è e gli sarà per forza di cose sempre estranea.
    Molto del fastidio epidermico che il mondo maschile prova nei riguardi del movimento femminista, oggi, non dipende da un maschilismo più o meno nascosto o consapevole, ma dall’incapacità del movimento femminista o di molte femministe di accettare l’esistenza di un pensiero maschile e dal fatto che troppe espressioni di questo modo di vedere vengono bollate come maschiliste.

    Forse è venuto il momento per il movimento di femminista di capire che bisogna smettere di pretendere di decidere come deve essere o deve comportarsi un uomo ma di cominciare ad occuparsi di educare la donne ad approfittare della parità e della libertà conquistata.

    femministe maschile maschilismo
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Antonio Turi
    • Facebook
    • X (Twitter)

    Antonio Turi è nato il 6/7/1960 a Barletta. Giornalista scrittore, ha collaborato con la gazzetta del mezzogiorno e con le principali testate teatrali italiane e prodotto testi teatrali ottenendo numerosi riconoscimenti, i fra i quali il flaiano, il riccione, il fondi la pastora e l'anticoli corrado. Svolge anche attività come formatore e addetto stampa.

    Related Posts

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Oltre il conflitto di genere: la strada verso l’equità

    25/03/2025

    La trappola della parità

    14/03/2025

    15 commenti

    1. Avatar photo
      Dols on 03/12/2012 19:58

      Beh, mi sa che stavolta tocca a me aprire le danze. Ho sempre pensato che un uomo la pensa per forza differentemente da una donna, perchè è geneticamente diverso, però talvolta mi ricredo perchè conosco molti uomini con un pensiero femminile molto radicato. Ma qui il discorso è diverso: Antonio cosa vuoi dire per maschilista e machile? Spegacelo con qualche esempio..

      Reply
    2. Silvia on 03/12/2012 20:26

      A proposito di quello che scrivevo poco fa su Fb: educare, educare, educare.
      Sono in linea di massima d’accordo con Antonio, ma occorrerebbe definire un po’ meglio il confine tra pensiero maschile e pensiero maschilista: non diamolo per scontato..
      Mi sembra di poter dire che l’autore non è affatto maschilista: è già un buon punto di partenza..! 😉

      Reply
    3. antonio on 03/12/2012 20:51

      maschilista vuol dire che alla base c’è una concezione che vuole le donne inferiori, maschile che vediamo le cose in modo diverso da voi, a volte anche opposto e questo modo di vedere quando si concretizza nel modo di gestire il rapporto, la relazione, le cose, crea frizioni. ma frizioni da pari a pari, non da superiore a inferiore 🙂

      Reply
    4. Pingback: Essenzialismo da bar « femminile plurale

    5. Tamara on 04/12/2012 14:52

      Io ritengo che dovremmo tutti, uomini e donne , imparare a crescere insieme rispettando le differenze e senza prevaricazioni di genere .

      Reply
    6. alice tafuri on 04/12/2012 15:05

      ho letto l’articolo di Antonio Turi e ho letto l’articolo di Laura Capuzzo. Ho interpretato l’articolo di Turi in un modo diverso rispetto a Laura Capuzzo. l’uomo e la donna sono diversi. è inevitabile che la diversità biologica si rispecchi sulla mente. è diverso il modo di rapportarsi della donna rispetto al proprio corpo, è diverso il modo in cui il corpo ci comunica. è diverso lo sviluppo. Inevitabilmente il pensiero segue la percezione che cogliamo di noi. La nostra capacità, possibilità di poter procreare mai potrà renderci uguali all’uomo e per chi è madre l’esperienza di avere una vita dentro di sé è una esperienza che per quanto l’uomo possa “condividere” vivere accanto alla propria compagna non lo renderà mai donna. L’uomo e la donna sono diversi. Nell’articolo di Turi è enorme la responsabilità e la capacità che l’autore attribuisce alle donne. “Capire che un uomo e una donna vedranno sempre le cose in modo molto diverso e che questa diversità va non solo accettata, ma può perfino diventare uno strumento di crescita, significa magari liberarsi di questa idea di voler educare gli uomini a una forma di pensiero che è e gli sarà per forza di cose sempre estranea.” Se si riuscisse a cogliere la sottigliezza dell’articolo vedremmo che nella costatazione della diversità tra donna e uomo se ne coglie la ricchezza di questo incontro. “bisogna smettere di pretendere di decidere come deve essere o deve comportarsi un uomo ma di cominciare ad occuparsi di educare la donne ad approfittare della parità e della libertà conquistata.” “educare le donne” non perché abbiamo bisogno di essere educate ma “educare” come comunicare, presentare alle donne l’alternativa della ricchezza nell’incontro donna/uomo. “Molto del fastidio epidermico che il mondo maschile prova nei riguardi del movimento femminista, oggi, non dipende da un maschilismo più o meno nascosto o consapevole, ma dall’incapacità del movimento femminista o di molte femministe di accettare l’esistenza di un pensiero maschile e dal fatto che troppe espressioni di questo modo di vedere vengono bollate come maschiliste.” Vedere lo spettro del pensiero maschilista ovunque e comunque non potrà mai renderci del tutto libere “costruire la pace” è un percorso, un lavoro fatto di esplorazione, volontà e intelligenza. Noi donne che possiamo “creare” una vita possiamo creare la pace. ricordiamoci l’uomo nasce da noi.

      Reply
    7. Luca on 04/12/2012 16:11

      Che fastidio le parole di Dols che dicono che ci sono uomini con pensieri FEMMINILI… come se ci fossero donne che hanno pensieri maschili… Cosa vuol dire scusami? Non esistono pensieri genderizzati, esistono pensieri e basta, cattivi o buoni che siano. Che si dicano femminili o maschili è perché storicamente sono stati interpretati più da una parte o dall’altra, ma non è una regola di fatto. Credo sia un sessismo bello e buono anche solo definire femminili/maschili certi pensieri. E poi, Dols, maschi e femmine la pensano in modo diverso perché sono geneticamente diversi.. ma tu credi davvero che l’intelligenza e le capacità di pensiero dipendano da X o da Y? Ma non vi è venuto mai il sospetto che forse siamo più uguali di quello che crediamo, e che forse se siamo così diversi è solo ed esclusivamente dovuto a cause socio/culturali?

      Inoltre, la femministe dovrebbero smetterla con la cultura della colpevolizzazione, specialmente nei confronti delle generazioni maschili più giovani, che di colpe, francamente, non ne hanno nessuna.

      Reply
    8. antonio on 04/12/2012 21:14

      replica all’articolo della Capuzzo sopra postato

      Questo pomeriggio, mentre me ne stavo al bar a chiacchierare di calcio e autovetture, in attesa di poter poi finalmente tornarmene a rotolarmi nel fango e a dedicarmi con i miei simili a ritualità di tipo apotropaico, la curatrice di Dol’s mi ha chiamato per invitarmi a leggere il contributo della illustre signora Laura Capuzzo, un contributo che alla base ha ore e ore di studio dei sacri testi di ogni materia dello scibile umano, solo passaporto valido per poter esprimere opinioni o pareri diversi da quelli che la Capuzzo ha deciso essere veri.
      Detto fatto, mi sono immerso nella lettura. E mi scuserete se dal basso della mia ignoranza (o dal fango nel quale mi rotolo, che dir si voglia) faccio qualche puntualizzazione senza aver troppo studiato i citati sacri testi. Si tratta di bazzeccole, sciocchezze che perfino io riesco a vedere ma che purtroppo sono sfuggite alla Capuzzo, troppo compiaciuta di una prosopopea che andrebbe curata prontamente onde evitare altre figuracce come quella odierna.
      Una figuraccia che comincia con una gaffe al limite della querela, visto che la signora mi attribuisce parole da me mai scritte, cioè da lei inventate. Per esempio sostiene che secondo me “l’unico trofeo che viene mostrato come grande conquista delle donne è la legge relativa all’adulterio (sigh!), legge modificata tra il 1968 e il 1969”, laddove io scrivevo “… ha portato le donne dalla condizione subalterna di vittime designate e non tutelate di una società chiaramente maschilista, società che addirittura nel quadro legislativo sorrideva del reato di adulterio se commesso dall’uomo ma puniva duramente quello commesso da una donna, a uno stato di fatto che almeno dal punto di vista della legge ha realizzato la parità”. Per non parlare del giochetto sul cambio di mentalità, anche questo da me mai riferito alle donne.
      Il fatto è che convinta di avere una superiore verve polemica la Capuzzo dimentica invece la prima regola di ogni dibattito se affidato alla scrittura, quella di non inventarsi le parole della controparte, altrimenti si fa solo la figura di chi non capisce l’italiano, o di una bugiarda.
      Presa dal sacro fuoco del suo autocompiacimento la Capuzzo fa confusione fra forma del pensiero e cose o azioni alle quali questa forma viene applicata, perché non è questione di chi gioca al calcio e chi con le bambole ma del fatto che se mettiamo un uomo e una donna a giocare al calcio o con le bambole lo faranno con una forma del pensiero diversa, forma che potrà anche incarnarsi in comportamenti frutto di una costruzione sociale dell’identità ma poi, gratta gratta, alla fine sempre la differenza biologica trovi, prosegue ingarbugliando problematiche relative alla costruzione sociale dell’identità di genere, alla biologia, alle varie teorie del comportamento e dio solo sa cos’altro ancora, e infine imbocca una strada solipsistica che la porta a porre una domanda che nulla ha a che vedere con il mio intervento (“insomma, femministe, voi pensavate sul serio che il maschilismo fosse un prodotto culturale della società patriarcale, che potesse essere modificato con dialogo, ascolto, lavoro culturale? Illuse”) e che soprattutto lo travisa definitivamente e completamente con buona pace dei vantati anni di studio e di riflessione visto che io, come tutti, mai mi sognerei di negare che il maschilismo è frutto della società patriarcale. E infatti non lo nego. Anzi, non solo non lo nego, ma lo combatto anche, il maschilismo, e faccio di tutto per favorire la sua scomparsa, per quello che mi è possibile.
      Solo, e qui c’è il succo del mio intervento, ritengo che fra uomini e donne ci siano delle differenze biologiche e che queste differenze biologiche danno vita a forme del pensiero diverse e non so quanto complementari ma che non per questo devono necessariamente sfociare nella prevaricazione dell’uno o dell’altro. Sostengo (e potrò sbagliare, ovvio, ma non avendo molto studiato non ho le pretese oracolari della Capuzzo) che comprendere l’esistenza del maschile come cosa diversa dal maschilismo rappresenterebbe per le donne un bel passo avanti.
      Certo, capisco che si tratta di un passaggio complicato, almeno finquando la Capuzzo o altre come lei saranno convinte che maschile significhi “rotolarsi nel fango e dedicarsi con i propri simili a ritualità di tipo apotropaico”.
      Il maschilismo va combattuto sempre e ovunque, ma ormai esistono luoghi in cui non c’è maschilismo ma solo un pensiero maschile. Affrontare questo pensiero maschile utilizzando il Capuzzo Style blocca il progresso dei rapporti uomo donna e, di conseguenza, della società più in generale.
      Ah, dimenticavo. La curatrice di Dol’s mi ha chiesto tempo fa di proporre degli spunti utili ad aprire dibattiti (dibattiti, non polemiche) contenendo il pensiero in una ventina scarse di righe. Sì, in una misura da intervento al bar Sport. Solo che a volte anche Einstein parlava di teoria della relatività al bar Sport. E se lo faceva lui con la teoria della relatività, potrà ben farlo un maschietto come me non altrettanto dotato e su problematiche meno complesse e specialistiche.
      Un saluto a tutte.

      Reply
    9. Avatar photo
      Dols on 05/12/2012 15:52

      Luca ciò che ho detto è generalizzato. Un uomo ed una donna hanno per cultura, educazione (soprattutto) una collocazione diversa nella società. Se poi intervengono fattori diversi (emozionali , familiari) l’uomo e la donna si comportano diversamente. Ma dimmi un po’, ti verrebbe mai in mente di depilarti o truccarti o metterti e gonne ? Forse si, ma non è questa la norma,non è questo che ci sia aspetta dai sue sessi. Forse ora le cose stanno cambiando..ma ogni cambiamento ha il suo tempo..

      Reply
    10. Paolo1984 on 07/12/2012 16:51

      essenzialmente mi spaventa sia chi descrive mascolinità e femminilità come qualcosa di fisso, immutabile e radicalmente contrapposto come chi nega del tutto che esistano maschile e femminile. e mi spaventa anche chi aprioristicamete parla di modi di vivere la sessualità assolutamente e necessaramente più “autentici” e “liberi” di altri

      Reply
    11. Francesca Lemmi on 08/12/2012 06:41

      Concordo con Antonio nel sostenere fermamente che la svolta definitiva si ha quando tutti quanti (non solo le donne, però) riescono ad accettare che uomini e donne hanno due cervelli diversi e quindi quando si parlerà di due cervelli (e non di uno) e di due generi e quindi due modi di essere diversi. accettare questo e quindi partire da un presupposto di diversità, aiuterebbe tantissimo in ogni ambito, anche in quello più ristretto e privato della coppia (ve lo assicuro!). dal riconoscimento di due diversità, dovrebbe poi partire la valorizzazione delle differenze e quindi la presa di coscienza che anche le donne, anche perché il loro cervello femminile ha una struttura e quindi delle funzionalità diverse, hanno delle capacità e abilità peculiari che potrebbero fare la differenza, se integrate con quelle maschili… sia in ambito politico, economico, lavorativo.
      nonostante la scienza abbia fatto passi da gigante nell’ambito della differenza di genere e siano stati scritti una serie di libri anche divulgativi al riguardo, si continua a fare orecchie da mercante e in questo anche i maschietti! d’altronde non ci dimentichiamo che certi movimenti, come anche il femminismo (in tutte le sue sfaccettature), nascono come contro-reazione ad una cultura maschilista e se il femminismo tuttora esiste e sussiste, forse qualcosa vorrà pur dire… basti vedere la politica in che mani continua ad essere (età e genere di appartenenza? soliti scenari già visti!).

      Reply
    12. Avatar photo
      Dols on 08/12/2012 11:41

      Però come si fa a dire che uomo e donna sono diversi? Certo lo sono per i ruoli loro imposti nella società. Ma c’è un po’ di mascolinità o femminilità in oguno di noi. Poi la società, l’educazione, la cultura ti colloca al posto giusto. IUna spescie di razionalizzazione dell’essere umano. La donna può procreare e l’uomo no. L’uomo è fisicamente ”più” forte e la donna più debole. Le sole certezze.

      Reply
      • pier luigi on 14/03/2017 15:09

        Mi piacerebbe che ogni tanto si ricordasse che la donna procrea attraverso un “atto comune” chiamato fecondazione. E che senza fecondazione non vi è procreazione.
        Forse è da qui che bisognerebbe prendere le mosse. Non è un mero fatto meccanico.
        Mi piacerebbe che si disquisisse anche di cosa rappresenta psicologicamente la fecondazione per un uomo al di la degli stereotipi.

        Reply
    13. antonio on 08/12/2012 20:19

      francesca, concordo con te in tutto. anche e soprattutto nella seconda parte. quello che cerco da sempre di dire è: non sottovalutiamo le sacche di arretratezza del mondo maschile, ma ce ne sono anche in quelle femminile. soprattutto guardiamo al nuovo e valorizziamolo. 🙂

      Reply
    14. Francesca Lemmi on 09/12/2012 06:48

      sicuramente la cultura gioca un ruolo importante nel definire i ruoli di genere (anche se purtroppo negli ultimi tempi neanche troppo e ne sanno qualcosa i ragazzi e i bambini che si trovano a confrontarsi e quindi a identificarsi con modelli meno definiti e chiari di prima…ma questo è un capitolo a sé!) ma è altresì vero che donne e uomini nascono (biologicamente) con due cervelli diversi, ovvero con due cervelli strutturati in modo diverso e quindi da cui derivano funzionamento e funzionalità in parte diversi. è chiaro che tutto ciò vale in generale e che la biologia si va sempre ad intrecciare con l’educazione e il condizionamento ambientale, ma è importante sempre tenere ben presente che alla base il cervello non è uno e univoco. mi ripeterò ma sono fermamente convinta che se tenessimo più di conto di questa diversità, allora riusciremmo a comprendere meglio tante differenze comportamentali e valorizzando le differenze, riusciremmo a dare spazio sia agli uomini che alle donne, ciascuno con capacità diverse non solo perché individui diversi ma anche per generi di appartenenza differenti… e forse a quel punto verrebbero meno i presupposti per parlare di “maschilismo” e “femminismo”, quanto meno in forma strict.

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
    Post su Instagram 18029131973428370 Post su Instagram 18029131973428370
    Post su Instagram 18277177894256402 Post su Instagram 18277177894256402
    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK