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    Home»Pari opportunità»Ma le tette no….
    Pari opportunità

    Ma le tette no….

    Antonio TuriBy Antonio Turi05/11/2012Updated:01/07/20144 commenti3 Mins Read
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    di Antonio Turi

    Scontro indiretto Alessandra Moretti/Matteo Renzi

    Il recente scontro su Twitter fra la portavoce di Bersani, Alessandra Moretti, e un non meglio specificato membro dello staff di Renzi (ma pare che l’identità fosse usurpata, cioè che il tweet non provenisse direttamente dallo staff del sindaco di Firenze) permette qualche considerazione sullo stato delle relazioni fra i sessi. Il tweet oggetto dello scandalo, in fondo, era tutto sommato inoffensivo, visto che si limitava a costruire un poco chiaro parallelo fra le idee della Moretti e la bellezza di Belen. Però lo scontro che ne è seguito è stato scontro vero, allargato subito a temi sensibili come maschilismo, machismo, scarsa considerazione del ruolo delle donne e chi più ne ha più ne metta.

    L’impressione che se ne è tratta, è che all’inizio il tweet sia stato solo un pretesto per l’ennesimo scontro fra i due candidati leader della sinistra, ma che poi la contesa si sia allargata a temi sensibili della vita sociale.

    O meglio, più che della vita sociale, del dibattito sociale. Perché poi è certo che mentre le teste d’uovo ragionano e si scannano, la realtà va per conto suo e le relazioni fra i due sessi sono, per fortuna, nella maggior parte dei casi molto più pratiche, veloci ed evolute di quanto il galateo odierno richiederebbe.

    Resta però il fatto che in questo aspro dibattito d’idee si sta facendo sempre più strada una pratica che vieta di compiere qualsiasi ironia sull’aspetto fisico delle donne che rivestono funzioni pubbliche. Per chiarire, si può prendere in giro benissimo il capello rifatto di Berlusconi, l’altezza di Brunetta o le giacche di Formigoni ma è vietato dire una sola parola sul modo di vestire della Bindi piuttosto che sulle tette della Melandri. In breve tempo si è passati da una condizione sicuramente sbagliata nella quale le donne erano solo corpo ad un’altra in cui alle donne viene negato l’esistenza di un corpo. O meglio, il corpo c’è, ma non si deve parlarne. Certo, a meno che non ne facciano pubblico uso, come pare sia successo a molte esponenti del centrodestra.

    Ammetto che di questo complesso percorso che ha portato le donne a poter finalmente dire di un maschio che ha un bel culo e gli uomini a dover tacere dei posteriori femminili pena il pubblico ludibrio, mi sfuggono alcuni passaggi. Però sono pronto a scommettere che non c’è nessuna conquista, ma solo l’ennesimo passaggio che porta, ancora una volta, le donne a doversi privare del proprio corpo. Volete avere una funzione pubblica, è la tesi che, complice proprio il movimento femminista, si sta imponendo, bene, per prima cosa scordatevi di avere un corpo. Non è più cosa nostra, come lo è stato per secoli, ma nemmeno vostra. Semplicemente, non c’è.

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    Antonio Turi
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    Antonio Turi è nato il 6/7/1960 a Barletta. Giornalista scrittore, ha collaborato con la gazzetta del mezzogiorno e con le principali testate teatrali italiane e prodotto testi teatrali ottenendo numerosi riconoscimenti, i fra i quali il flaiano, il riccione, il fondi la pastora e l'anticoli corrado. Svolge anche attività come formatore e addetto stampa.

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    4 commenti

    1. Avatar photo
      Dols on 05/11/2012 18:09

      Non sono solita lanciare apprezzamenti pesanti agli uomini(questione di educazione), ma anche se avessi voglia di farlo non o farei mai in pubblico.

      Reply
    2. Erica on 05/11/2012 18:50

      non credo che la questione sia ‘negare il corpo’ ma solo non cedere continuamente solo al proprio pensiero pisellesco e cercare di elevarlo a pensiero di testa…quella in alto sul collo. Guardandoci in giro ci sono molte belle donne giovani con tutti gli attributi al loro posto e anche begli uomini…il commento per il commento è inutile e provocatorio, sia per un vero uomo che per una vera donna , se poi dopo non ne deriva una sana possibilità di qualcosa di piacevole . Solo gli ometti si accontentano di commentare e poi di arrangiarsi da soli 🙂 seraficamente vostra vetero femminista ErVy

      Reply
    3. Roberto on 06/11/2012 10:49

      Avete idea di cosa sia successo nelle sale (quasi esclusivamente popolate di donne di tutte le età) dove si proiettava Magic Mike ? :-))

      Reply
    4. Avatar photo
      Dols on 06/11/2012 12:40

      Esagerati/e esistono tra uomini e donne. Soprattutto tra donne che hanno deciso di imitare gli uomini. Cosa molto comune.

      Reply
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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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