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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Nuove strade nate femmina a Roma
    Vie e disparità

    Nuove strade nate femmina a Roma

    DolsBy Dols30/10/2012Updated:30/10/2012Nessun commento5 Mins Read
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    di Barbara Belotti

    Il 4 luglio di quest’anno la Giunta Capitolina, nella Sala delle Bandiere in Campidoglio, ha deliberato la denominazione di 11 nuove aree di circolazione pubblica in alcuni municipi di Roma. La notizia di per sé non sembra significativa, se non per il fatto che, delle 11 nuove intitolazioni, sei sono dedicate a figure femminili e 3 celebrano uomini.
    Se a queste aggiungiamo le intitolazioni di due giardini nel XV municipio, allora l’evento acquista interessanti sfumature. Inoltre, tre delle nuove denominazioni stradali sono state desunte dall’elenco dei nomi femminili che il gruppo di Toponomastica Femminile ha fatto pervenire all’Ufficio Toponomastica del Comune nella tarda primavera.

    Le sei intitolazioni ricordano altrettante donne molto diverse fra loro per periodo storico, importanza culturale, esperienze vissute. Nel tessuto cittadino questi percorsi condividono un aspetto un po’ marginale, nascosto e periferico, come purtroppo abbiamo imparato a capire. L’assenza di memoria nei confronti delle donne ha portato a riempire le città di tracce commemorative al maschile, lasciando a disposizione soprattutto quartieri di recente formazione o aree verdi.
    La prima intitolazione, nel II municipio, riguarda un viale dedicato a Maria Josè di Savoia, ultima regina d’Italia, la Regina di maggio. Il viale si allunga a partire da largo Umberto II, re d’Italia, all’interno di Villa Ada, esteso parco cittadino che prende il nome della moglie del penultimo proprietario – il conte Tellfner – amministratore dei beni dei Savoia. All’inizio del ‘900, dopo la breve parentesi dei Tellfner, la casa reale tornò a essere proprietaria della residenza lungo la via Salaria, fino al 1946 quando, dopo il referendum del 2 giugno, Umberto II e Maria Josè lasciarono l’Italia per l’esilio.

    E ancora. Due viali, questa volta nelle nuove aree in continua trasformazione edilizia del IV municipio, per due attrici italiane: Elena Fabrizi, più nota fra i romani come “Sora Lella”, caratterista in numerosi film nonché famosa ristoratrice dell’isola Tiberina, e Ave Ninchi, celebre attrice marchigiana, protagonista di numerose commedie italiane degli anni Cinquanta accanto a Aldo Fabrizi, Totò, Alberto Sordi … I nomi delle due donne fanno parte di un lungo elenco presentato dal gruppo di Toponomastica Femminile all’Ufficio competente del Comune di Roma che, a sua volta, l’ha sottoposto al vaglio della Commissione. Sempre a cura delle ricercatrici del gruppo, il 6 maggio scorso su Nuovo Paese Sera.it sono apparsi due articoli sulle suddette attrici, con un invito a intitolare loro aree di circolazione capitoline.
    L’iniziativa di pubblicare biografie e memorie delle donne sulle pagine on-line del quotidiano è nata per far conoscere le figure già presenti nell’odonomastica cittadina e ricordare quelle donne che sarebbe bello commemorare su una targa stradale. Una volta tanto, le proposte sono state accettate.

    Tre nuove strade anche nel XX Municipio, uno dei più “avari” nel ricordare le donne: solo 6 strade contro le 424 dedicate agli uomini, una ogni settanta intitolazioni maschili.
    A Germana Stefanini è stata intitolata la cosiddetta via di Fondovalle, un’arteria che collega via Due Ponti a via di Grottarossa, nella zona Nord della città. Germana Stefanini era una vigilatrice penitenziaria del reparto femminile del carcere romano di Rebibbia, insignita nel 2007 della Medaglia d’Oro al Valore Civile. La donna venne rapita dalle Brigate Rosse il 28 gennaio 1983, sottoposta a “processo” e in seguito uccisa.
    Via Lydia Monti, invece, parte da via di Grottarossa, ma è una strada, per ora, senza uscita. Il nome meritava sicuramente di più: laureata in chimica, Lydia Monti ha avuto una brillante carriera universitaria, è stata docente di chimica organica, di chimica farmaceutica e tossicologica, preside della facoltà di farmacia dell’Università di Siena tra il 1958 e il 1960, incarico che pochissime altre donne hanno potuto raggiungere. Anche la sua vita è stata ricordata sulle pagine di Nuovo Paese Sera.it, il 10 giugno scorso. La biografia suggeriva una possibile intitolazione stradale nel III Municipio, vicino ai tanti nomi di medici e scienziati che si susseguono tra la Città Universitaria e il Policlinico Umberto I. Non è andata così, ma il suo nome è comunque annoverato nell’odonomastica cittadina, seppure ai suoi margini.

    Stessa sorte per un’altra figura proposta all’ufficio Toponomastica del Comune e, in seguito, alla Commissione Consultiva di Toponomastica: parliamo di Trotula de Ruggiero, medica della Scuola salernitana dell’XI secolo. Anche la nuova via si allunga nella periferia nord della città, sempre nel XX Municipio. Trotula fu scienziata nel periodo medievale, quando la medicina si intrecciava con pratiche “magiche” e le donne erano escluse dalla conoscenza. Venne ammessa nella Scuola salernitana, si dedicò alla salute femminile e a studi che potremmo definire ginecologici. Le sue diagnosi e le sue cure riuscivano a rassicurare le donne e a far nascere, fra paziente e medica, un rapporto di confidenza e di serenità che di certo mancava con i dottori. E’ stata anche autrice di una trattato medico, Practica secundum Trotam, scoperto alcuni decenni fa.

    I due giardini intitolati a figure femminili si trovano dall’altra parte della città, nel XV Municipio. Sono dedicati a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo, e a Laura Maria Caterina Bassi, matematica e biologa del XVIII secolo, prima donna a intraprendere una carriera accademica e scientifica in Europa. Si tratta in questo caso di un interessante e riuscito incontro fra mondo scientifico (CNR e associazioni culturali) e cittadinanza, che, dimostrando interesse e curiosità, ha partecipato alla stesura di un nutrito elenco di scienziate, anch’esso sottoposto al vaglio della Commissione Consultiva di Toponomastica del Comune di Roma.

    Altri nomi di donne, quindi, aspettano di essere incisi nei percorsi cittadini, nei giardini e nei parchi pubblici, speriamo anche nelle biblioteche, nelle piste ciclabili, nelle rotonde che ormai districano il nostro traffico viario.
    Una cosa è certa: comincia a essere riconosciuto, anche dalle istituzioni, lo squilibrio sessista dell’odonomastica cittadina. La discriminazione passata, la cancellazione della memoria, la disattenzione verso la storia femminile hanno creato un’invisibilità delle donne anche nelle targhe delle strade. Il cammino è ancora molto lungo, ma l’azione e la determinazione saranno altrettanto incisive e durature.

    Barbara Belotti femmina strade nuove a rona
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    torre.caterinadella

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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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