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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Oslo contro la discriminazione: nel nome di Allah
    Costume e società

    Oslo contro la discriminazione: nel nome di Allah

    Rita CugolaBy Rita Cugola29/09/2012Updated:30/08/20141 commento3 Mins Read
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    Hadia_Tajik
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    Hadia Tajik,è il  nuovo ministro della cultura norvegese: musulmana, donna e di giovane età.

    Qualcuno molto vicino a lei non ha esitato a definirla una “nomina inaspettata”, anzi quasi “calcolata”, ma lei, Hadia Tajik, non se cura affatto e procede per la sua strada.
    Un percorso in continua ascesa, che in pochi anni l’ha condotta – a soli 29 anni – al vertice del Ministero norvegese della Cultura-
    In occasione di un recente rimpasto di governo, l’attuale premier laburista Jens Stoltenberg ha fortemente sostenuto la sua nomina in sostituzione di Anniken Huitfeld (trasferita al Lavoro).
    “Nuovi valori, nuove forze, nuove idee”, sono state le sue parole.

    E in effetti qualcosa di nuovo, anzi di inedito, traspare davvero da questa sua decisione.
    Hadia Tajik è infatti non solo il ministro più giovane della storia del paese ma anche il primo membro governativo di fede musulmana.
    Nata a Strand nel 1983 e cresciuta in seno alla comunità pakistana locale (i genitori emigrarono in Norvegia negli anni ’70), Hadia vanta un background non indifferente. Conosce cinque lingue, è laureata e milita in politica dal 2006, anno in cui è diventata consulente del Ministro del Lavoro.
    La sua corsa, da allora, non ha incontrato ostacoli. Nel 2009, approdata al Dicastero di Grazia e Giustizia, ha subito emanato un provvedimento (in seguito ritirato a causa delle troppe polemiche suscitate) per consentire alle poliziotte musulmane l’uso dell’hijab anche durante lo svolgimento del servizio.
    Nello stesso periodo è stata eletta in Parlamento nella circoscrizione di Oslo.
    Adesso di occuperà principalmente di welfare e soprattutto di integrazione, tema estremamente cruciale dopo le settantasette vittime dell’odio razziale di Andres Breivik, autore solitario del duplice attentato di Oslo e Utoya nel 2011.

    Tajik vuole portare una ventata di rinnovo in Norvegia. Mira a valorizzare l’aspetto multiculturale della società, un processo che, dice, è in continua evoluzione e pertanto non può essere arrestato. E’ sua ferma intenzione, del resto, consentire a tutti “la possibilità di partecipare alle attività culturali. A prescindere dalla classe sociale, l’etnia o il sesso a cui appartengono”.
    Chi la conosce parla di lei come di una donna riservata, dalla forte personalità, determinata a far valere le proprie ragioni in un paese dove su circa 5 milioni di abitanti la presenza musulmana sfiorale 160 mila unità (il 3,2% della popolazione).
    Ecco dunque perché quella di Stoltenberg è sembrata a molti una mossa programmata: il suo governo vuole infatti cercare di risolvere una volta per tutte la spinosa questione legata alla rappresentanza politica e sociale delle seconde generazioni di immigrati – un problema ritenuto di basilare importanza per il futuro – e Tajik è sembrata la persona ideale cui affidare il delicato incarico.

    Il governo di Oslo, dopotutto ha superato ormai da tempo i vecchi dilemmi come ad esempio quello relativo alle quote rosa (cosa che invece in Italia seguita a far discutere): “Nessuna legge impone che il numero dei ministeri debba essere diviso in egual misura tra uomini e donne”, ha ricordato Pia Gulbranvsen, appartenente allo staff del primo ministro.”È consuetudine che sia così”.
    Già. Fatto sta che per noi, purtroppo (sebbene membri dell’Ue al pari dei norvegesi) una simile apertura mentale assume ancora i contorni dell’utopia.

    Donne Donne giovani Hadia Tajik ministero della cultura musulmani
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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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    1 commento

    1. which work well together with your dress5 on 24/05/2013 17:50

      I also conceive hence , perfectly composed post! .

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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