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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Daniele Pecci e ‘Maternity blues’
    Costume e società

    Daniele Pecci e ‘Maternity blues’

    DolsBy Dols02/05/2012Updated:17/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Valeria Massenzi

    INCONTRO CON L’ATTORE DANIELE PECCI AL CINEMA CON MATERNITY BLUES
    Classe 1970, 188 cm di “Marcantonio”, l’attore romano Daniele Pecci dopo anni di teatro entra con grande successo nelle case italiane, interpretando il ruolo di Pietro, protagonista maschile della tanto amata fiction di Rai Uno Orgoglio.
    Da quel momento il bravo attore diventa uno dei volti più popolari e apprezzati nel panorama artistico italiano, cimentandosi, negli anni, in vari ruoli sia per la televisione che per il cinema, non dimenticando il teatro.

    Come nasce il Daniele Pecci attore? Era nei tuoi programmi lavorare nel mondo dello spettacolo o è stato un caso?
    Un po’ per caso, così come per caso sono venuto a conoscenza che avevo diciamo delle potenzialità per poter intraprendere questo mestiere.
    Ero alle scuole superiori e mi ritrovai a partecipare ad un seminario di recitazione con tanto di saggio a fine anno. In quel periodo iniziai a capire che la cosa poteva essere interessante. Avendo vinto una borsa di studio, presso una scuola teatro, dopo la maturità, prima di iscrivermi all’università, decisi di approfondire l’argomento.

    In questi anni sei stato diretto da vari registi (ne cito solo alcuni, perché la lista è lunga): Patroni Griffi, Risi, Veronesi, Özpetek, Serafini, Torrini, Cattani ecc. con quale di questi sei riuscito a stabilire un rapporto quasi “simbiotico” e quindi a lavorare meglio?
    Mah! Rapporto simbiotico direi mai. Mi sono trovato sempre bene con tutti, sono una persona propositiva e aperta, inoltre sono molto disciplinato e riconosco nella figura del regista colui che, giustamente, dà le direttive. Certo magari con qualcuno si può essere creata una maggiore affinità, come ad esempio con Marco Risi. Sul set (L’ultimo Padrino) c’era piena sintonia. A volte non servivano nemmeno le parole, ci si capiva con uno sguardo, non so spiegarlo era come se dietro quell’esperienza ci fosse una sorta di background comune. Anche con Umberto Marino, che mi ha diretto in Sposami, una commedia che vedremo in autunno su Rai Uno, il rapporto è stato molto buono. Insomma non ho mai avuto problemi, ripeto, sono una persona che generalmente va d’accordo con tutti.

     Tre caratteristiche per essere un buon attore, secondo Daniele Pecci?
    Non è facile rispondere, perché è molto soggettivo, non c’è un’unica ricetta che vale per tutti. Ti posso dire cosa faccio io, a cosa do importanza… stare sul pezzo, lavorando sodo alla preparazione del personaggio, imparare bene le batture e poi sicuramente una buona preparazione fisica e vocale.

    Cosa pensi un attimo prima del ciak?
    Dipende… in alcuni casi c’è bisogno di una grande concentrazione, perché magari è più difficile per me entrare nel personaggio, altre volte si è più tranquilli e ci si lascia andare, senza pensare a nulla…anche qui non c’è una regola, per quanto mi riguarda la concentrazione nasce circa 30” prima del ciak. Riesco ad avere una concentrazione profonda, in maniera molto rapida.

    Tra i tanti personaggi da te interpretati qual è quello che ti ha coinvolto o affascinato di più?
    Ogni personaggio ha il suo fascino: posso dirti che è stato interessante e divertente portare in scena a teatro un testo di Bergman “Scene da un matrimonio” dove ho interpretato Giovanni. Sono stato affascinato dal film storico, dal contesto nel quale ho “vissuto”, da soldato, situazioni a me lontane tra cavalli e battaglie. E poi come non citare la mia interpretazione di S. Paolo: l’idea di prestare il mio volto, la mia voce, per un breve periodo ad un personaggio storico così importante mi ha sicuramente appassionato.

    Hai avuto l’opportunità di partecipare ad un film americano “The Tourist” con un cast artistico e tecnico internazionale. Che cosa hanno gli americani che non abbiamo noi italiani?
    L’industria, noi non abbiamo un’industria cinematografica. Con un’ industria che funziona alla grande il livello tecnico e artistico è portato all’ennesima potenza. Noi possiamo fare belle cose ma prettamente con quello che abbiamo dentro: far cinema con pochi soldi, tante idee, esperienza e talento…come in Maternity Blues, il film a cui ho avuto il piacere di dare il mio contributo artistico, diretto da Fabrizio Cattani, è stato realizzato con un basso budget.

    Dopo i premi di Venezia e Bari è iniziata da qualche giorno, in tutta Italia l’avventura al botteghino proprio della pellicola Maternity Blues, la storia di quattro donne, chiuse in un ospedale psichiatrico, che hanno in comune una tragedia: l’infanticidio. Chi è il tuo personaggio?
    Un uomo semplice, originario di un piccolo centro del Friuli è stato legato a Clara da cui aveva avuto due figli, da lei successivamente uccisi. La tragedia cambierà, stravolgerà, naturalmente, le loro vite… ma lui nonostante si sia rifatto un’esistenza altrove, rimane comunque innamorato della moglie. Anche il delitto più grande, il più imperdonabile, l’infanticidio, può meritare il perdono o essere compreso.

    Valeria Massenzi

    Nata a Roma, ha due figlie. Diplomata all ‘Ist. Professionale per il Turismo e il Commercio estero. Ha svolto una varietà infinita di lavori: dalla Segretaria di Direzione di un’importante multinazionale francese, all’agente di commercio, all’impiegata di banca nella sezione investimenti –collaboratrice di un broker –al lavoro di hostess presso
    l’aeroporto L .Da Vinci di Roma. Negli ultimi anni ha collaborato con varie produzioni su diversi set: cinema e fiction. Non potendo citare tutte le attività svolte, ha scelto quelle che le hanno dato di più, sia dal punto di vista lavorativo che personale. Nel 2009 partecipa attivamente – rivestendo vari ruoli nella produzione “Tasche Vuote” – alla realizzazione del cortometraggio Viaggi Paralleli, diretto da Fulvio Spagnoli, un’opera che si classifica al
    primo posto nella sez. surreale del Festival del Cortometraggio di Roma. Nel giugno del 2010 esce il suo primo romanzo: Primavera a Novembre, edito da Alpes Italia Qualche mese più tardi si laurea in Lettere: sceneggiatura cinematografica e televisiva, autrice di testi per programmi radiofonici e televisivi; presso l’Università Statale Roma Tre. Attualmente si occupa di scrittura, privilegiando la sceneggiatura.

    daniele pecci maternity blues
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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
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