Memoria eidetica

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La memoria eidetica è una tipologia particolare di memoria, che può a tutti gli effetti essere considerata come una variante o una sfumatura della memoria visiva, chiamata anche memoria fotografica.

Nel dettaglio, con il termine memoria eidetica consideriamo la capacità naturale del cervello di ricordare frammenti o intere porzioni di immagini, suoni e anche oggetti, anche se esposti per un minimo tempo. Un esempio carismatico di memoria eidetica può essere ricercato nella vita del grande compositore Wolfgang Amadeus Mozart. La storia narra che Mozart ascoltò per un paio di volte la partitura del Miserere di Allegri e riuscì a trascriverlo a memoria.
Stiamo parlando di un caso limite, di un esempio di genialità difficile da riscontrare nel complesso degli esseri umani, ma allo stesso tempo di un esempio che può rendere efficacemente il concetto di memoria eidetica.
Memoria eidetica: le caratteristiche principali
Chi è dotato di questa memoria è in grado di ricordare molte informazioni di tipologia visuale. Si tratta di una memoria che si sviluppa soprattutto nella prima infanzia e che non è in assoluto connessa al grado di intelligenza e nemmeno di istruzione, perché può essere considerata a tutti gli effetti una dote, che si possiede o meno.
La memoria di questo tipo tende inoltre a scemare con il passare degli anni, conservandosi solo in pochi soggetti, come dimostra il caso dell’immenso Mozart. Dobbiamo inoltre considerare che chi sviluppa questa memoria in età adulta tende ad applicarla solo a certi ambiti, come ad esempio la musica o l’arte, tralasciandone un uso anche voluto in altre situazioni.
Memoria eidetica: la genesi
Il primo studioso che si occupò di trattare la memoria eidetica fu Ralph Haber che la studiò in una scuola elementare, ricercando bambini dotati e riscontrandone un campione pari al 4% degli scolari. Si tratta di un primo tentativo serio che venne intrapreso in questa direzione e che era datato 1964, anno in cui la memoria eidetica iniziò ad essere conosciuta e affrontata dalla comunità scientifica.
Dobbiamo quindi considerare che molto spesso la memoria eidetica viene associata a particolari condizioni quali l’autismo o la sindrome di Asperger. Si tratta di condizioni fisiche molto problematiche, ma che mostrano però eccellenze in certi settori, come ad esempio la logica, la matematica, la musica o l’arte. Numerose sono infatti le ricerche che hanno connesso questa tipologia di memoria a malattie di questo tipo, sulla base degli studi che sono stati condotti negli anni sull’argomento.
Memoria eidetica: si può coltivare?
La memoria eidetica non si può coltivare, anche se è possibile sviluppare un’attenzione più acuta sui dettagli con l’esercizio e l’esperienza. Molti test sono in grado di dimostrare e possono rivelarci se siamo dotati di questa dote, un tratto sicuramente affascinante, ma che come tutte le doti ha dei lati positivi e alcuni sicuramente negativi.
Una memoria eidetica profondamente sviluppata può infatti tradursi in comportamenti sociali poco comprensibili e anche difficili da condividere con le altre persone, ma può diventare un’arma vincente se legata a particolari lavori o professioni. Se vi interessasse approfondire la conoscenza della  memoria eidetica e conoscerne le sue sfumature vi consigliamo di consultare l’articolo di approfondimento sviluppato da AlMeglio, che tratta nel dettaglio questa tipologia di memoria così speciale e dai tratti affascinanti.o

 

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Profilo Autore

Alessia Baldassarre

Alessia Baldassarre – Nata a Napoli l’11/04/86, e laureata in Organizzazione e Gestione del Patrimonio culturale e ambientale, ha perfezionato la propria formazione attraverso un’esperienza di studi in Germania e una borsa di studio in ‘Territorial Improvement and Social Community Manager’. Dopo la laurea è stata redattrice per alcuni giornali, ha lavorato nel settore dell’organizzazione, comunicazione e promozione culturale ed in quello dell’accoglienza e progettazione turistica, nel volontariato. Negli ultimi anni, si è specializzata in giornalismo e comunicazione on line e in Social Media editing.

1 commento

  1. Gianluca on

    Chi è asperger non è in “condizioni fisiche problematiche” e soprattutto l’asperger non è una malattia.

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