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    Home»Pari opportunità»25 novembre – Giornata Internazionale contro la violenza alle donne
    Pari opportunità

    25 novembre – Giornata Internazionale contro la violenza alle donne

    DolsBy Dols23/11/2014Updated:24/11/2014Nessun commento5 Mins Read
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    Francesca Padula
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    Anno dopo anno si moltiplicano le iniziative e le associazioni dedicate a combattere e denunciare la violenza alle donne e, nonostante ciò, un anno dopo l’altro assistiamo inermi all’inesorabile aumento dei femminicidi.

    di Francesca Padula

    Anno dopo anno si moltiplicano le iniziative e le associazioni dedicate a combattere e denunciare la violenza alle donne e, nonostante ciò, un anno dopo l’altro assistiamo inermi all’inesorabile aumento dei femminicidi.
    Una vera emergenza sociale, per la quale non si fa e non si parla mai abbastanza.

    Ma è sufficiente quello che viene fatto? Evidentemente no, evidentemente c’è qualche tasto fondamentale che non è ancora stato toccato, quello che dovrebbe far capire all’uomo femminicida che la donna non è un oggetto che si può possedere e che si può manipolare, su cui far violenza a piacimento (soprattutto quando vorrebbe lasciarlo), fino alla sua morte.

    La violenza sulle donne è qualcosa che va oltre il “semplice” delitto compiuto su un essere umano, perché spesso alle donne sono concatenate altre vite, quelle dei figli ad esempio. Le loro esistenze saranno immancabilmente segnate dalla perdita delle madri: figli orfani due volte, prima delle madri uccise, poi dei padri, quando se ne scopre la colpevolezza… quando, sì perché, purtroppo ci sono anche dei delitti che rimangono impuniti, dove si sa chi è stato ma non esistono elementi di prova certa.

    E sono molto amareggiata che molte di queste donne, ferite, violentate, uccise, poi lo siano di nuovo, dopo la loro morte, anche dalla società, dalla ignobile sovraesposizione fatta dai mezzi di comunicazione, dai programmi televisivi, che non esitano a ripetere fino alla nausea particolari della loro vita intima, come il dettaglio delle conversazioni private intercorse tra loro ed altre persone (donne morte, di cui nessuno può conoscere veramente la vita trascorsa, quali fossero i sentimenti che provavano e ciò a cui avevano dovuto rinunciare per i figli o per altro); e che queste siano addirittura lette ad alta voce anche da donne, mi disgusta enormemente. Tutto ciò dimostra che non esiste più il rispetto per niente, né per chi è stato barbaramente ucciso, né per chi è rimasto, i figli, i genitori, vittime innocenti a loro volta.

    Io sono fermamente convinta che tutto ciò che fa parte di un indagine, debba essere strettamente riservato e trattato con assoluta discrezione. Considero vergognoso ed indegno che la trascrizione di conversazioni private passi in un lampo dalle scrivanie dei magistrati a quelle delle redazioni di giornali e trasmissioni tv. Al diritto di cronaca dovrebbe essere imposta una limitazione per legge, se lede l’intimità di una o più persone (esiste o no la legge sulla privacy, o viene sbandierata solo se e quando fa comodo?!?): agli inquirenti spettano le indagini, alla televisione l’intrattenimento, non uno squallido sguazzare nelle vite altrui, di donne che ormai non hanno neanche più diritto di replica.

    Io come donna e madre sento urgente il bisogno di urlare tutta la mia rabbia verso questi criminali atti di violenza, concatenati l’uno all’altro, che sembrano autoalimentarsi a vicenda senza far scorgere uno spiraglio di luce.
    Come autrice non posso che continuare a fare quello che ho fatto da quando ho deciso, circa 10 anni fa, di mettere su carta stampata e su pagine virtuali le mie idee, i miei pensieri legati al mondo femminile.

    Dagli sfoghi del libro umoristico “Quanto pesa…”, agli articoli presenti in web su diversi Portali delle Donne, al romanzo “Alessandra Capitano del RIS”, dove la protagonista è una donna che si fa strada in un mondo tipicamente maschile, ai diversi racconti con protagoniste delle donne (magistrati, appartenenti alle forze di polizia o donne violate), presenti in più collettanee, dopo un periodo di “fermo editoriale”, ecco che ho deciso di cimentarmi in nuovi progetti.
    La revisione di una raccolta di racconti (rimasti un bel po’ di tempo a decantare nei circuiti del mio computer) dedicata completamente alle donne: “Le mie donne – Donne di Legge e Donne Indifese”, perché non posso fare a meno di scrivere di donne e per le donne, di dare voce ai sentimenti di noi tutte, alle nostre fragilità, alla nostra forza ed alla capacità di rimetterci sempre in gioco, senza mollare mai, nonostante le sconfitte, a meno che non ci fermi qualcuno con violenza bruta.

    E la stesura di un nuovo racconto (il capitolo definitivo di storie già pubblicate in tempi diversi, ma che vorrei riunire in un unico testo) la cui idea fulcro avevo in testa già da tempo, senza però riuscire a trovare la molla giusta per elaborarlo: l’ultima avventura, dopo altre quattro aventi come protagonisti i carabinieri di una (ex) Stazione pisana, dove i militari dell’Arma si troveranno proprio di fronte ad un femminicidio, apparentemente irrisolvibile, ma il cui colpevole (almeno nelle vicende inventate accade) sarà arrestato.

    Una storia in cui vorrei si leggesse la chiave di (s)volta per poter superare questa vera tragedia dell’umanità: non bastano le donne per combattere il femminicidio; sono necessari anche uomini sani ed illuminati, intenzionati a cooperare con tutte le loro forze insieme a noi, perché questa terribile forma di violenza venga sconfitta e magari il 25 novembre potrà diventare un giorno di festa e non di commemorazione dell’ennesima morte.

    Cascina, 22 novembre 2014

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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