Lucia Tilde Ingrosso è una giornalista e scrittrice italiana, nata a Milano nel 1968. È autrice di numerosi libri, spaziando tra diversi generi.
Gialli e noir: È nota per la serie dell’ispettore Rizzo, che include titoli come “La morte fa notizia”, “A nozze col delitto” e “I fantasmi non muoiono mai”. Ha pubblicato anche thriller come “Una sconosciuta”. Romanzi rosa, umoristici e young adult: La sua produzione è molto varia e include anche opere per ragazzi, come il fantasy “Curtun. Il segreto degli etruschi”. Non fiction e guide: Ha scritto diversi libri di divulgazione, spesso in collaborazione con il marito Giuliano Pavone, come “101 cose da fare in Lombardia almeno una volta nella vita” o “101 cose da fare in gravidanza e prima di diventare genitori”.Romanzi biografici: Ha pubblicato “Anna Politkovskaja. Reporter per amore”. Saghe familiari: Nel 2023 ha pubblicato “I Monteleone”, il primo volume di una saga familiare.
Ha collaborato con diverse testate, tra cui “Millionaire”. Tiene corsi di scrittura creativa e vive a Milano, con un forte legame anche con Cortona e la Puglia. Collabora anche con www.dols.it da molti anni
Ho voluto intervistarla dopo aver partecipato ad una delle presentazioni del suo nuovo libro ‘‘Le stagioni della verità” continuazione della saga I Monteleone.

Hai scritto molti libri e anche l’ultimo è la continuazione del primo. Ce ne parli?
Il mio essere scrittrice è molto influenzato dal mio essere giornalista: questo significa che
sono curiosa, eclettica e voglio sperimentare generi diversi. L’idea di scrivere una saga
familiare mi è stata data dai miei agenti, proprio perché è un genere molto popolare che
riesce a fotografare in maniera efficace la società italiana nel presente, ma anche nel
passato. I Monteleone nascono come saga articolata su tre volumi. Nel primo, mi
concentro sulla storia della famiglia; nel secondo, introduco il plot giallo e il terzo sarà
dedicato a una vera e propria indagine poliziesca
Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo del genere?
Se ci pensiamo, i vari generi narrativi rappresentano delle lenti diverse attraverso le quali
osserviamo la realtà. Con i gialli, ci concentriamo sui delitti, le indagini e la possibilità di
ristabilire l’ordine dopo il disordine causato dal reato. Nelle storie d’amore, diamo spazio
alla passione e ai sentimenti. Nelle saghe, ci concentriamo sui legami familiari. I
Monteleone sono una famiglia ricca, prestigiosa, accogliente ma anche molto esigente.
Appartenere a una famiglia di questo tipo è sicuramente un grande privilegio, ma anche
una grossa responsabilità.
Con quali criteri selezioni gli spunti?
Ottima domanda! La vita, la cronaca, la fiction: tutto ti offre un grandissimo numero di
spunti. Così l’abilità principale consiste proprio nel selezionare quelli più interessanti. Per
abitudine, io me li appunto tutti, poi li inserisco in un quadro più generale e a quel punto,
quando ho chiaro l’intreccio, decido quali elementi usare e quali accantonare per una
prossima storia.

Monteleone è un bel cognome, ma da dove arriva?
Per la mia famiglia protagonista, ricca e prestigiosa, cercavo un nome altisonante. Mi è
venuto in mente, perché abbiamo degli amici che si chiamano così. Poi ho verificato che è
un cognome diffuso anche a Milano, quindi era plausibile che una famiglia potesse
portarlo. Naturalmente, anche l’assonanza con Montenapoleone ha la sua parte».
Milano è dove ambienti molti dei tuoi romanzi. È la tua città o la usi come
ambientazione perché la conosci meglio?
Milano è la mia città: qui sono nata, mi sono laureata, mi sono sposata e qui è nata mia
figlia. Ovviamente, la conosco bene e questo sicuramente mi agevola nella narrazione. Però ritengo anche che sia una città particolarmente interessante. È l’ambientazione ideale per qualsiasi tipo di storia, perché qui può succedere davvero di tutto, possiamo incontrare persone e personaggi di ogni tipo. E poi mancava una saga milanese!.
Gli intrighi sono più facili da snodare?
Anche se questa è una saga familiare e non un giallo, i miei intrighi sono sempre
complessi e, nelle intenzioni, rappresentano una sfida impegnativa per i lettori!.
Usi spesso per i tuoi libri persone che hai conosciuto, come ci hai raccontato alla
tua presentazione. In questo libro cosa c’è di vero, se puoi raccontarcelo?
In realtà, anche molti dei personaggi principali sono più o meno ispirati a persone reali. Il
musicista Guido, per esempio, assomigliava moltissimo a mio zio Giorgio, tanto che nella
prima versione del testo, si chiamava anche come lui. In seguito, però, per differenziarli
almeno un po’, ho deciso di cambiare il nome. Poi ci sono molti personaggi secondari che
richiamano persone reali. Per esempio, l’agente di polizia municipale che ha un ruolo
importante nel romanzo Le stagioni della verità, e che tornerà nel terzo volume, assomiglia
molto al mio amico Lele. Per non parlare della libraia Anna Ravanelli, del musicista Alberto
Foà e del ricordo del mio amico Mario Bianco.
Quale è il personaggio che ti piace di più?
Ai lettori del primo volume della saga dedicata ai Monteleone ho chiesto quale fosse il
loro personaggio preferito. È stato un plebiscito: in moltissimi hanno scelto Luisa. Io sono
d’accordo con loro. È una donna che, negli anni Trenta, si afferma non solo come moglie e
madre, ma anche come lavoratrice prima e imprenditrice poi. Parte da una situazione di
grande svantaggio, si afferma, è un esempio per le donne di tutte le epoche. Anche in
questo caso, richiama una persona reale: la mia nonna paterna, grande esperta di partita
doppia.
Molte persone scrivono dei libri oggigiorno, ma quante persone leggono i libri che
vengono scritti? E, soprattutto, che cosa bisogna fare per farsi leggere?
Altra domanda molto centrata! Oltre che scrivere, tengo anche dei corsi di scrittura e ai
miei allievi spiego che oggi non è difficile essere pubblicati, perché esistono tantissime
opportunità tra l’auto pubblicazione e le piattaforme di crowd funding, per esempio. Il
problema è pubblicare bei libri, che possano conquistare l’attenzione del lettore in un
mercato particolarmente affollato. Proprio per questo ho ideato anche un corso che aiuta
gli aspiranti autori a trovare la loro strada per farsi pubblicare. Non è facile, ma io credo
che alla lunga i talenti possano emergere o almeno è quello che spero.
Tuo marito scrive libri di tutt’altro genere. Vuoi parlarcene?
Giuliano Pavone è lo scrittore serio di famiglia! Lui ha pubblicato tre commedie, un romanzo
molto intimo che io chiamo un thriller dell’anima, Gli scorpioni, e un romanzo di formazione, Per diventare Eduardo, che ruota intorno alla figura di Eduardo De Filippo. Ha scritto molti libri sul calcio. Ma abbiamo anche firmato dei libri insieme: su Milano e sulle nostre esperienze di vita e di famiglia. Insieme, ci completiamo. Tanto che parliamo spesso della factory Pavone Ingrosso!»