di Gareth Edwards
con Scarlett Johansson, Mahershala Ali, Jonathan Bailey, Rupert Friend, Manuel Garcia-Rulfo, Ed Skrein
Produttori esecutivi Steven Spielberg, Denis Stewart
nelle sale dal 2 luglio
Il pubblico si è appassionato ai film della nuova Hollywood che hanno nobilitato i generi più popolari: la fantascienza, il cinema d’azione e il giallo. Quelli che a Hollywood negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta erano solo B-movie girati con mezzi artigianali, negli anni Settanta, grazie al talento di tre giovani geni, Steven Spielberg, Francis Ford Coppola e George Lucas, sono diventati prodotti di serie A e hanno risollevato le sorti della Mecca del cinema, raggiungendo incassi miliardari nel mercato internazionale.

Quel tipo di cinema che comprendeva Guerre stellari, Il Padrino, E.T, può sopravvivere con lo stesso impatto cinquant’anni dopo? Io, dopo aver visto l’ultimo della serie Jurassic Park, sono sicura di sì.

Quante storie sulla saga dei dinosauri sono state girate? Ho perso il conto e mi chiedevo pure se sarebbe stato possibile trovare gli ingredienti per una nuova vicenda in grado di suscitare ancora interesse. E di nuovo mi sono risposta di sì. Perché vedendo Jurassic World – La rinascita, mi sono lasciata incantare come un’adolescente e non mi sono annoiata neppure per un secondo. E dire che l’ultima sfida arriva dopo la conclusione della seconda trilogia che ha incassato più di un miliardo di dollari per ogni film, ovvero in tutto più di 6 miliardi di dollari. Senza considerare le ricche ricadute dovute ai parchi a tema e all’imponente merchandising.

Fedele all’impianto originale, basato sul libro di Michael Crichton, il nuovo film è andato a scovare fra le righe di quel romanzo saccheggiato parti che erano state trascurate, aggiornandole al clima sociale di oggi. Si parla dunque di inquinamento, di un equilibrio ecologico in bilico, dell’avidità dell’industria e si trova persino lo spazio per omaggiare un capolavoro come Lo squalo, a 50 anni dall’uscita. Infine, si mette in campo una diva, Scarlett Johannson e non per un cameo, ma con un ruolo di protagonista a tutto tondo, perché resta in scena, con tanto di azioni acrobatiche, dall’inizio alla fine.
La storia è abbastanza semplice, e questo è un merito perché in altri film ci sono trame così complicate che alla fine ci si perde.

Dunque, i dinosauri riportati in vita per il sogno folle di un miliardario si trovano piuttosto male nel mondo attuale (anche se alcuni insistono a vivere nelle grandi città e vediamo una gigantesca creatura in una bella scena a inizio film, che blocca il traffico a Manhattan, fra la rassegnazione degli automobilisti).
Così, la maggior parte dei sopravvissuti vive in alcune zone isolate dell’equatore, che godono di un clima simile a quello in cui le creature prosperavano 150 milioni di anni fa. Siamo in un arcipelago di isole incontaminate che nella finzione filmica è situato al largo della costa nord orientale del Sudamerica, fra acqua, mangrovie e foreste impenetrabili.

Cosa succede dunque nel nuovo Jurassic World? Che una potente industria farmaceutica, convinta di poter ricavare la sostanza per un prodotto salvavita, decide di mettere assieme una missione. Si ritiene infatti che le tre creature più gigantesche riportate in vita (il Quetzalcoatlo (nei cieli), il Mosasauro (nell’oceano) e Titanosauro (sulla terra) abbiano nel loro DNA la chiave per un farmaco cruciale per le malattie cardiache a cui si deve il maggior numero di morti nei nostri tempi.

Pare che ci sia pure una base scientifica in questa finzione romanzesca perché, secondo i paleontologi, alcuni dinosauri, in particolare quelli più grandi, avevano una durata di vita straordinariamente lunga, e il motivo era nella bassa incidenza di malattie cardiache.
Viene quindi messa assieme la squadra, di cui fa parte Scarlett Johannson, esperta in operazioni sotto copertura, un giovane zoologo che sa tutto sui dinosauri, l’uomo di Big Pharma e un pugno di abilissimi marinai per condurre la barca fino alla riserva naturale.
C’è una doppia trama, perché una famiglia di appassionati velisti pronta per la traversata atlantica viene attaccata da uno di questi esseri mostruosi che affonda la loro imbarcazione, con ampie citazioni piuttosto belle che fanno venire in mente gli attacchi dello squalo nel vecchio film di Spielberg.

Sarà proprio la barca degli scienziati a trarre in salvo il gruppo, facendo incrociare le storie, dove i colpi di scena si susseguono.
Gli effetti speciali hanno raggiunto livelli incredibili, le colossali creature preistoriche sono realizzate benissimo e le location sono suggestive. Peccato che ormai sia impossibile distinguere il vero dal digitale e solo per dovere di cronaca notiamo che il film è stato girato negli esterni fra Malta e Thailandia.

Un altro tassello per il cinema d’avventure, un altro piacevole film per le serate estive.