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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Film»One to One: John & Yoko
    Film

    One to One: John & Yoko

    Erica ArosioBy Erica Arosio07/05/2025Nessun commento5 Mins Read
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    Un film di Kevin MacDonald

    con  John Lennon, Yoko Ono, Jerry Rubin, Allen Ginsberg e molti altri

    nelle sale dal 15 al 21 maggio

    Se esiste una mitologia laica (io ne sono convinta), John Lennon e i Beatles ne fanno parte. Sono storia, tessuto emotivo, Dna vibrante per tutta la generazione nata negli anni Cinquanta e Sessanta. Yoko Ono, di cui Lennon si era perdutamente, ciecamente innamorato, ha terremotato quel periodo e tutta la sua narrazione. Ecco perché molto di quello che si vede nello splendido documentario One to one: John & Yoko, risulta familiare a chi quegli anni li ha vissuto. Viste a posteriori, tutte quelle storie e quelle immagini ci fanno riflettere. Rivivi l’epoca, torni diciottenne e guardi al passato con sguardo più consapevole.

    Quello che mi è piaciuto di più del film (ne ha tutta la consistenza, è ben più di un documentario) è l’alternanza di due mondi, il nuovo e il vecchio. Seguiamo la parabola americana di John Lennon totalmente conquistato dal pacifismo e dalla controcultura degli anni Settanta in un montaggio serrato che alterna le immagini di Lennon e Yoko Ono a tanti altri spezzoni di un’America ancorata al passato. Nixon e la guerra del Vietnam, da alcuni esaltata, dai giovani combattuta. Le casalinghe con la messa in piega, le cheerleaders, gli spot televisivi coloratissimi, la società dei consumi e poi Allen Ginsberg, le manifestazioni, i concerti.

    C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.

    John Lennon si era lasciato alle spalle la sontuosa villa nelle campagne fuori Ascot, la moglie e il figlio, aveva lascia l’Inghilterra e, travolto dall’incontro con l’artista giapponese, si era trasferito con lei a New York, in un bilocale a Chelsea. Da subito il loro impegno politico e sociale è totale. Partecipano a ogni manifestazioni,

    rilasciano dichiarazioni e interviste, si schierano a favore di ogni causa pacifista, frequentano Allen Ginsberg e Jerry Rubin, cercano di coinvolgere un riluttante Bob Dylan nelle loro battaglie e soprattutto … si amano. Senza sosta, Lennon per lei cambia, diventa a tratti un marito casalingo e un padre amorevole per la figlia di lei, Kyoko che poi verrà “rapita” dal padre e ritroverà la madre anni dopo. Yoko Ono affianca John nei concerti, canta con lui come una rock star e intanto continua la sua ricerca artistica. Fa impressione una performance in cui usa centinaia di mosche vive che volano sopra un corpo femminile. E ancora oggi in tanti musei sono esposte le sue opere o i filmati delle performance.

    In casa della coppia la televisione è sempre accesa perché, dice John, è la finestra sul mondo e sono proprio prese dalla tv  tutte le immagini che nel documentario si inseriscono nella vicenda della coppia. Li seguiamo nella vita quotidiana, privata e pubblica e, contemporaneamente, vediamo quelle stesse immagini che irrompevano nella loro vita casalinga dal teleschermo.

    Proprio da un’inchiesta televisiva sui bambini disabili in una degradata struttura psichiatrica infantile, il Willowbrook State school nasce l’idea di organizzare un evento benefico, One to One, due concerti che si tengono il 30 agosto 1972 al Madison Square Garden di New York con la Platisc Ono Elephant’s Memory band e che restano l’unico evento live completo di Lennon dopo i Beatles.

    Lennon è un sognatore, un combattente che rivendica anche una sua candida ingenuità, un concentrato di energia creativa, di generosità e di amore. Alla domanda di un giornalista su come gli piacerebbe essere ricordato, risponde: come un uomo innamorato.

    Il film è prodotto dal figlio Sean Ono Lennon e da Brad Pitt (che è sempre presente in tutti i progetti più iinnovativi).

    Nelle classiche didascalie finali, dove si dice cosa poi è successo ai vari protagonisti, si tace la tragica morte di Lennon, che l’8 dicembre 1980, fu colpito da quattro proiettili sparatagli alle spalle da Mark David Chapman, un fan squilibrato con una pistola calibro 38, davanti all’ingresso del Dakota Builiding, dove si era trasferito con Yoko Ono. Che quella sera, come sempre, era con lui, dopo una seduta di registrazione al Record Plant Studio

    Non se ne parla. Perché per il figlio Sean e forse anche per tutti gli spettatori del film Lennon non è mai morto.

    L’elenco delle sale che programmeranno One to One è disponibile su nexostudios.it. 

    Il trailer ufficiale è disponibile a questo link https://youtu.be/o4lEd9HVOYQ 

    Short trailer: https://youtu.be/iyMWpSyFJV8 

    In concomitanza con l’uscita nelle sale del documentario, prende vita una collaborazione tra Nexo Studios e Fondazione Luigi Rovati. Presentando alle casse il biglietto del cinema, sarà possibile accedere con tariffa ridotta alla Fondazione Luigi Rovati, in corso Venezia, a Milano, e visitare il museo e le sue esposizioni. Proprio in queste settimane, inoltre, in Fondazione Rovati a Milano è possibile visitare la mostra gratuita “Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico”.

    La mostra rappresenta un viaggio visivo e sonoro tra arte e musica nella Gran Bretagna degli anni ’60 e ’70: dalle copertine dei Beatles e dei Pink Floyd alle visioni oniriche dei Genesis e all’identità frammentata di Peter Gabriel. Un’immersione nell’immaginario che ha definito l’art rock e ne ha amplificato l’eredità artistica e culturale e che comprende anche il video Smile (1968) con cui Yoko Ono presenta un ritratto intimo di John Lennon. Viceversa, i visitatori della Fondazione potranno accedere con tariffa scontata alle proiezioni del documentario presso le sale cinematografiche aderenti.

    Un’occasione unica per esplorare, tra cinema e arte, l’universo visivo e musicale di un’epoca che ha rivoluzionato il nostro immaginario collettivo.

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    Erica Arosio

    Erica Arosio, milanese, una laurea in filosofia, giornalista, scrittrice, critico cinematografico, è mamma di due figli meravigliosi, Mimosa e Leono. è stata a lungo responsabile delle sezioni cultura e spettacolo del settimanale «Gioia» e ha curato per vari anni la rubrica cinema di «Radio Popolare». Autrice di una biografia su Marilyn (1989 Multiplo, poi 2013 Feltrinelli Real cinema, in cofanetto con il dvd «Love, Marilyn»), ha collaborato a varie testate, fra cui «la Repubblica» e «Il Giorno». Nel 2012 esce il suo primo romanzo, “L’uomo sbagliato” (La Tartaruga, poi Baldini & Castoldi, 2014). Con Giorgio Maimone scrive una serie di gialli ambientati nella Milano degli anni 50 e 60: “Vertigine” (Baldini & Castoldi, 2013), “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope” , “Juke-box” e il racconto “Autarchia” nell’antologia “Ritratto dell’investigatore da piccolo” (tutti per Tea), “Macerie” (2022, Mursia), “Mannequin” (2023, Mursia) Sempre con Giorgio Maimone ha scritto “L’Amour Gourmet” (Mondadori, 2014), un romanzo sentimentale ambientato nella Milano degli anni Ottanta, il mémoire sul ’68 “A rincorrere il vento” (2018, Morellini) e i gialli ambientati in Liguria “Delitti all’ombra dell’ultimo sole” (2020, Frilli) e “La lista di Adele” (2021, Frilli). A gennaio 2024 è uscita l’audioserie originale Faccia d’angelo, storia di Felice Maniero e della mala del Brenta, disponibile sulle principali piattaforme. E’ autrice di ”Carne e nuvole” (Morellini, 2018) una raccolta di 101 racconti brevi e della favola ”La bambina che dipingeva le foglie” (Albe edizioni, 2019). Ha pubblicato diversi racconti in antologie collettive ed è fra gli autori in Delitti di lago 3, 4 e 5 (Morellini editore).

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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