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    Home»"D" come Donna»Donne in divisa
    "D" come Donna

    Donne in divisa

    DolsBy Dols10/04/2012Updated:24/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Un’ex professione solo maschile, si fa avanti anche tra le donne. Il comissario di polizia.

    Nata nel 1959, ha due figli uno di sedici e l’altro tredici anni. Sono gli unici dati personali che possiamo dare di lei. E leggendo capirete perchè

    Che studi hai fatto? E il lavoro? cosa fai adesso e come ci sei arrivata?
    Dopo il liceo classico, mi sono laureata in giurisprudenza e poi ho superato il concorso per funzionari della Polizia di Stato, Ho dovuto sostenere uno severo controllo delle capacità psico attitudinali, due prove scritte di diritto ed una prova orale su una decina di materie, più la prova di lingua. Dopo un corso di nove mesi e relativo esame finale, avevo la qualifica di Vice Commissario del ruolo direttivo. Ora ho il grado di Vice Questore Aggiunto pari a quello di Ten. Col. dell’esercito ( gli Ispettori non sono laureati e sono i c.d. sottoufficiali).

    E’ una professione pericolosa? Poco femminile? O ormai non viene più percepita come tale?
    Non penso che sia un lavoro poco femminile. Penso di essere considerata una “ seria ”, ma non poco femminile. La femminilità, io credo, è una caratteristica innata in una donna e se non ce l’hai, non è per il lavoro che svolgi, ma per come sei e generalmente gli altri pensano di te che sei tosta, ma non possono negare, se c’è, la femminilità.
    Penso, invece, che qualità fondamentale siano la tenacia e la decisione, che se espresse con pacatezza si rivelano nel tempo molto più efficaci.
    Per quanto riguarda il rapporto con il personale dipendente ed i colleghi, ambiente per la maggior parte maschile, penso che ancora ci sia da fare per conquistare una reale parità.
    Credo che molto dipenda dalle singole donne e dal loro approccio al lavoro. Intanto, spesso, per le difficoltà che vedi e per la gran fatica fisica e psicologica che devi fare per conciliare tutto, ti spaventi e rinunci, non ti metti in gioco, aspettando tempi migliori, che potrebbero anche non arrivare mai. Quelle che lo fanno lo stesso, si dimostrano così coriacee da superare di gran lunga i colleghi maschi in tutto. Basta volerlo. Ma il paragone, purtroppo è ancora questo.

    C’è parità all’interno della Polizia?
    Gli uomini sono sempre nei posti di comando e la donna decisa, che già di suo ha superato tutte le resistenze che si è posta da sola, spesso compete con un collega maschio mediocre, preferito da un suo pari, perché tutti e due sicuramente più tranquilli; il primo anche perché spesso ha alle sue spalle, a sua volta, una donna, che anche se lavora fuori, assicura la tranquillità casalinga.
    Nello specifico, per quanto riguarda il mio lavoro coordino tre gruppi di lavoro responsabili di indagini di polizia giudiziaria, in sostanza sono responsabile di tutta la attività che concretizza la responsabilità penale e conduce ad arresti e processi: intercettazioni, pedinamenti, servizi di appostamenti, osservazioni, arresti, perquisizioni ecc., attività a cui qualche volta capita anche di partecipare direttamente, ma essenzialmente le dirigo e ne sono responsabile. In tutti i miei impieghi, mai ho avuto la sensazione che i miei compagni di lavoro non si fidassero. Ci sono stati casi in cui anch’io ho avuto paura, ma sono riuscita sempre a controllarla; e poi, se ha paura il capo ….Il personale dipendente ti scruta, ti mette alla prova continuamente dialetticamente e materialmente, alla fine ti abitui e non te ne accorgi più. Lavori e basta.

    Quando hai scelto questa professione dopo la laurea pensavi che sarebbe stato così il tuo lavoro?
    Del mio lavoro mi piacciono più cose di quante me ne dispiacciano. Penso di essere stata molto fortunata per tante ragioni; spesso ho pensato che era un lavoro per cui valeva la pena di sacrificarsi a discapito della famiglia. Ci sono donne che lo fanno a fronte di meno soddisfazioni e meno retribuzione…. Ho affrontato difficoltà di tutti i tipi, ma oggi che posso fare bilanci, rifarei tutto, perché anche se alla fine, qualcosa non è andata proprio come mi aspettavo ( i funzionari di Polizia sono gli unici entrati per concorso da laureati, che a 20 anni di lavoro non hanno il riconoscimento della c.d. dirigenza), il bilancio è assolutamente positivo.

    Che cosa ti piace di più di quello che fai e cosa di meno?
    La parte più dura del mio lavoro, ancora oggi, consiste non nel senso di fatiche materiali o attività “per strada”, per intenderci, ma è nella enorme responsabilità di gestire mezzi e, soprattutto, gli uomini. Intanto, si deve cercare di ispirare fiducia ed autorevolezza, intervenire con decisione, quando ce n’è bisogno e comprendere, quando è il caso, ricordandosi che qualunque servizio comandi, dal più importante al più stupido hai nelle mani la vita dei tuoi uomini. Se ci pensi non comandi più niente, ma la collaborazione di colleghi e persone fidate ti serve per andare avanti, programmare tutto nei minimi particolari ed evitare il più possibile l’imprevisto, sempre in agguato.

    Mi piace molto l’indispensabile lavoro di squadra e mi sento gratificata dalla fiducia e la stima che mi dimostrano i miei “uomini”, cosa che constato quando loro mi fanno sentire il capo.

    Arresti molte donne? E gli uomini reagiscono violentemente?
    Come si vedrà, io penso molto all’aspetto c.d. interno del mio lavoro, perché per me indissolubilmente legato al raggiungimento dei risultati c.d.esterni. Nel corso della carriera, per ragioni contingenti, ho lavorato pochissimo con altre donne, non ricordo problematiche particolari, e quando mi è capitato di arrestarne qualcuna il paradosso vuole che proprio loro si chiedessero e mi chiedevano a muso duro perché non andassi, da donna, a fare altro …..

    http://www.facebook.com/pages/LE-DONNE-DELLA-POLIZIA-DI-STATO/269328447918

    donne commissario polizia
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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