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    Home»"D" come Donna»Marianna Biernacka, eroina “biblica” in terra polacca
    "D" come Donna

    Marianna Biernacka, eroina “biblica” in terra polacca

    Daniela TuscanoBy Daniela Tuscano13/06/2023Updated:17/07/2024Nessun commento4 Mins Read
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    marianna bernacka
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    Di Daniela Tuscano

    “Se proprio ci tieni, vecchia”.

    La donna cui l’ufficiale nazista scaglia in faccia quest’epiteto ha solo 55 anni, età che oggi nessuna, almeno nell’opulento Occidente, assocerebbe al tramonto della vita. Al massimo al periodo maturo, ancor rigoglioso di fascino e lusinghe. Vecchio, qui da noi, non è del resto più nessuno: la parola viene ritenuta scorretta e offensiva proprio come al tempo delle dittature, che disprezzavano i corpi in declino e magnificavano i fisici freschi e atletici, salvo poi mandarli a morire in guerra.

    Ma Marianna Biernacka (1888-1943) della vecchiaia non ha paura. La sua è una generazione concreta. Consunta anche, certamente.  Sa che il tempo ha pochi spazi e ci vive dentro, nelle stagioni e tra le fatiche. E poi, a vederla, dimostra almeno dieci anni di più. Vecchia, d’accordo. E allora? Il suo periodo è quello, è madre, suocera, nonna, e fuori impazzano le bombe e la sua Polonia è invasa dalle truppe di Hitler.

    Marianna abita in due stanze assieme al figlio, alla moglie di lui e a una loro bimba piccola. Non si sono potuti permettere un appartamento proprio, sono poveri, e non si capacitano nemmeno della furia tedesca: oltre a non possedere nulla, non si occupano di politica e sono sempre stati devoti e modesti. Alcuni partigiani polacchi, rifugiatisi nei pressi, hanno ucciso in un attentato membri della Wehrmacht e per rappresaglia questi ultimi hanno preso a caso, o a casaccio, i primi civili sotto tiro. La sorte cade proprio sulla famiglia di Marianna.

    Solo che la sua richiesta suona bislacca anche al gerarca, forse la considera davvero una vecchia rimbambita. D’altronde, a chi importa? Se tanto ci tiene, la “vecchia” sarà accontentata. E la vecchia “tiene” a uno scambio di persona. I nazisti hanno deciso di fucilare suo figlio e sua nuora incinta. Marianna non riesce a proteggere lui. Ma, se si accontentassero d’una vecchia, se davvero contassero una per due, lei sì, ci “terrebbe”. Stranamente, la “proposta” è accettata. Marianna viene arrestata e passata per le armi, assieme al figlio, il giorno dopo.

    Gli agiografi trovano affinità tra la sua vicenda e quella del “gigante polacco”, il francescano Massimiliano Kolbe, martire ad Auschwitz, che donò la vita per un padre di famiglia. Noi preferiamo accostarla a Noemi, la suocera che, secondo il racconto della Bibbia, si prese cura della nuora straniera, Rut la moabita, e a lei rimase legata l’intera vita, nella gioia e nelle sofferenze. Noemi ribaltò una volta per tutte lo stereotipo maschilista-patriarcale dell’inimicizia tra suocera e nuora e, in generale, della mancata solidarietà fra donne, ritenute incapaci di legami profondi e di quella che i greci chiamavano phylia, l’intima comunione di anime e corpi di cui solo gli uomini, superiori in quanto simili a dèi, potevano provare. Ma Noemi non era greca, era ebrea e, pur immersa in un contesto fortemente patriarcale, percepiva, anzi viveva Dio dentro di sé, sapeva istintivamente che anch’essa era immagine di Dio (non il dio-riflesso dei maschi della tradizione greca e dei ministri del sacro). Per questo si sentiva figlia e vedeva nell’altra una sorella prima ancora che una parente acquisita o “imposta”, e non le interessava fosse straniera; l’universalità di Dio già si affaccia nelle pagine del Primo Testamento e trova compiutezza in Gesù di Nazareth, nella cui fede Marianna Biernacka, la Noemi polacca, crebbe e visse.

    Marianna non era teologa, non ne aveva bisogno. Come Noemi, Dio l’aveva dentro, la inabitava, come la cucina, come la casa. Come una madre: perché c’era anche un bimbo lì, un bimbo che ancora non vedeva, un fanciullo nascosto che premeva la vita più di quello partorito dalle sue stesse viscere; e capì che toccava proprio a lei, alla “vecchia” ormai sterile, generarlo di nuovo, biblicamente pure allora, e non esitò. Mentre sembrava trionfare la furia diabolica che spezzava ogni vita, mentre l’invidia dei maschi squarciava le donne e i loro grembi, tante piccole, sconosciute Davidi emergevano dal buio e mondavano il mondo.

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    Daniela Tuscano

    Daniela Tuscano, docente di italiano e storia all'IIS «Enrico De Nicola» di Sesto San Giovanni (MI), esponente di Radfem Nord Italia e del gruppo I-Dee, si occupa di storia delle donne, di arte e scrittura nonché di dialogo interreligioso. Organizza incontri interculturali nelle scuole e presso varie associazioni. È autrice di volumi di prosa e saggistica, tra cui ricordiamo: «Femmine e preti non sono poeti» (con Madre Maria Vittoria Longhitano) e «Maternità surrogata, utero in affitto e gravidanza

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
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