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    Home»Pari opportunità»Una deità per Milano
    Pari opportunità

    Una deità per Milano

    DolsBy Dols05/03/2012Updated:21/06/20141 commento3 Mins Read
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    Mi piace riprendere questa  storia trovata su Facebook e scritta da Donne per Milano perchè in un certo qual senso rivendica le origini femminili della città per non dire ‘femministe’ e quale giorno è più propizio che l’8 marzo?

    ”Il Duomo di Milano, dedicato a Santa Maria Nascente, sorge sull’antica basilica di Santa Tecla, santa femminista sconosciuta ai più in quanto a più riprese si tentò di cancellarne la figura. Ai tempi della predicazione di san Paolo, Thekla era una giovane che decise di rompere la propria promessa di matrimonio per dedicarsi a Dio; l’aspirante sposo la denunciò al governatore, che giudicò socialmente pericolosa la predicazione della castità, in quanto consentiva alle donne di sottrarsi al matrimonio: in altre parole di gestire liberamente una decisione concernente la propria sessualità, in grave violazione delle regole del tempo. Tecla fu dunque condannata ad essere arsa viva; ma quando era già pronta per l’esecuzione un violento temporale rese impossibile accendere il fuoco e un terremoto scosse la città. Tecla fuggì ad Antiochia, dove si trovò, nuovamente, a respingere un uomo potente; anche qui fu sottoposta a processo e condannata ad essere sbranata dai leoni. Ma nell’arena mentre le belve si avvicinavano, fra lei e gli altri leoni si frappose una leonessa, salvandola. Non paga, battezzò se stessa entrando in una vasca in cui c’erano squali: i quali anche stavolta la risparmiarono.

    Ma il fatto davvero eccezionale (questa volta per i cristiani) fu che per la prima volta una donna osasse officiare un battesimo, prerogativa assolutamente maschile. Visse poi fino a tarda età, ritirata in una grotta dove accoglieva discepoli; compì miracoli e fu venerata come una santa. A lei fu poi consacrata la basilica di Santa Tecla, eretta sul luogo in cui Attila aveva distrutto un precedente tempio di venerazione femminile: e che (insieme all’adiacente cattedrale di Santa Maria Maggiore) fu poi il nucleo su cui venne eretto il Duomo di Milano. La figura di Tecla era diventata il simbolo della volontà femminile che rivendicava un ruolo attivo sia a livello sociale sia religioso, ma proprio per questo fu poi cancellata dai testi sacri, prendendo il sopravvento la visione misogina per cui i suoi tentativi di equiparare il ruolo della donna a quello maschile furono considerati uno “stravolgimento” di ruoli assolutamente inaccettabile.

    Resta il fatto che la città di Milano è da sempre posta sotto la protezione della deità femminile rappresentata dalla Vergine Madre. Questa protezione è simboleggiata, ancora oggi, dalla consuetudine per cui, a Milano, nessuno edificio può sovrastare in altezza la statua della Madonnina eretta sul Duomo nel 1774. Questa legge (prima non scritta, poi resa ufficiale negli anni ’30), lo impedì per la torre del Parco Sempione di Giò Ponti e per la Torre Velasca: il progetto si fermò prima dei fatidici 108,5 m per rispetto della patrona della città. Ma questi sentimenti religiosi celano anche precisi problemi strutturali. Infatti pochi metri sotto la superficie della città la falda freatica esercita una forte pressione sugli strati rocciosi del sottosuolo; l’aumento costante della popolazione, e di conseguenza dell’estrazione dell’acqua, abbassando la linea della falda aumenta vertiginosamente la fragilità del sottosuolo. Si teme dunque che una costruzione più alta, e quindi più pesante, del Duomo, potrebbe non essere sopportata dal terreno e rovinare su se stessa. Nonostante questo, la sacra legge dell’altezza fu rotta dal Pirellone (sede della Regione Lombardia) che però, in ossequio al primato di Maria, reca sul tetto, simbolicamente, una copia della Madonnina in oro.

    Questa nuova tradizione conferma, da allora, che nessun edificio, a Milano, debba sovrastare la Madonnina del Duomo.”

    madonnina santa tecla
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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    1 commento

    1. Supra Shoes-spun3 on 25/05/2013 17:05

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