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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Colonia: donne, uomini e priorità
    Pari opportunità

    Colonia: donne, uomini e priorità

    monica lanfrancoBy monica lanfranco18/01/2016Updated:18/01/2016Nessun commento4 Mins Read
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    violenza-e-violenza
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    Da alcuni giorni non c’è conversazione nella quale sia assente la menzione dei fatti di Colonia. Ravviso un’inquietudine diffusa, tra le donne che conosco e dentro di me.

    Mi tornano in mente le pagine del libro, e del film, pochissimo visto e conosciuto, della pure celeberrima Margaret Atwood, Il racconto dell’ancella, nel quale si descrive un mondo sempre più violento che decide che i diritti delle donne sono da sacrificare in nome del controllo sociale e dell’ordine.

    Le aggressioni, avvenute nei pressi della stazione centrale, (emergono ora casi analoghi anche in altre città tedesche) sono state organizzate in modo preciso, come emerge dalle testimonianze delle vittime, da parte di gruppi di giovani uomini, sembra nordafricani, che hanno circondato, intimidito e fatto violenza alle donne scelte come bersaglio, in modo ripetuto e per molte ore.

    I numeri sono impressionanti: un migliaio gli aggressori, decine le vittime, forse alcune non denunceranno mai per la vergogna, la paura e lo shock.

    Il dibattito si polarizza in queste ore sull’insufficiente presenza della polizia da una parte e sull’identità degli aggressori dall’altra. Si fa presto a semplificare, per sottovalutazione del problema e per voglia di strumentalizzarlo: da una parte serve più repressione, si dice, considerando l’accaduto un fatto di delinquenza comune, e dall’altra si allontana la palese connotazione sessista delle aggressioni condannando questi uomini perché stranieri, spostando lo sguardo sul tema emergenziale dell’immigrazione.

    Soluzione trovata: meno immigrazione più pattugliamenti e voilà, la violenza sulle donne magicamente scompare, dalla Germania e dal mondo.

    Magari, viene da dire: se la violenza sessista e la misoginia fossero un problema ascrivibile solo ad una parte della popolazione maschile saremmo in un mondo felice. Come sappiamo non è così, purtroppo.

    La violenza maschile sulle donne è una piaga planetaria, che coinvolge tutte le culture, ogni fede religiosa, ogni fede politica e qualunque società.

    Non sono però d’accordo nell’affrontare i fatti di Colonia e il fenomeno del sessismo senza nominare i suoi potenti alleati: l’ignoranza, l’assenza di alfabetizzazione sui diritti universali, l’accettazione acritica delle religioni per rispetto delle tradizioni e, specialmente a sinistra, per paura di alimentare il razzismo, una piaga sempre in agguato che però non può giustificare deroghe alla centralità della laicità e dei diritti delle donne, che sono la cartina di tornasole della civiltà umana.

    E’ stato emozionante ascoltare le parole della giovane indiana scampata alla morte per il rogo appiccato dal marito-padrone a Brescia, perché colpevole di voler uscire dalla gabbia patriarcale imposta dalla tradizione e dalla religione.

    Senza velo sulla testa, ancora segnata dalle ferite, Parvinder Kaur Aulak, detta Pinki, ha detto: ”Non fate il mio errore: non giustificate un uomo se vi picchia. Al primo schiaffo allontanatelo”. Rispetto alla tragedia di Hina Salem, giovanissima pachistana uccisa anni fa dal padre con la complicità di altri maschi della famiglia, perché voleva vivere la sua vita senza costrizioni, la novità è stata la vicinanza del padre di Pinki, che ha supportato la figlia e le sue scelte di libertà. Un cambiamento che testimonia la possibilità di uscire dall’oscurantismo.

    Ma perché questo accada è necessario rafforzare la laicità e con essa i diritti delle donne, che nella storia umana garantiscono sempre la crescita dell’autodeterminazione di ogni essere umano; è urgente mettere al centro il valore universale dell’educazione al rispetto delle donne, che viene prima del rispetto della fede religiosa e delle tradizioni, molte delle quali, (come l’Isis testimonia), sono un oscuro ed inquietante baluardo contro la storia che cambia ed evolve.

    Gli uomini violenti di Colonia devono essere assicurati alla giustizia e condannati per i reati che verranno accertati, e sono un banco di prova della nostra capacità di dimostrare che i valori di libertà e civiltà che abbiamo costruito anche e soprattutto con la lotta delle donne sono giusti e fecondi.

    Quei giovani vanno messi di fronte alla loro responsabilità, e va fatto loro capire, (così come ad ogni uomo violento, quale che sia il suo passaporto), che ogni forma di umiliazione, dileggio, discriminazione e violenza contro le donne è una violazione dell’umanità. La loro umanità, oltre a quella delle loro vittime.

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    monica lanfranco
    • Website

    Monica Lanfranco, nata il 19/3/1859 a Genova; laureata in filosofia è giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto. Ha fondato nel 1994 il trimestrale di cultura di genere MAREA. Ha collaborato con Radio Rai International, Carta, Liberazione, Arcoiris Tv, Linus. Ha un blog sul Fatto quotidiano. Ha insegnato Teoria e Tecnica dei nuovi media all’Università di Parma. Cura e conduce corsi di formazione per gruppi di donne strutturati (politici, sindacali, scolastici) sulla storia del movimento delle donne, sulla comunicazione di genere, e sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Il suo primo libro è stato nel 1990 Parole per giovani donne - 18 femministe parlano alle ragazze d'oggi (Solfanelli). Nel 2003 esce Donne disarmanti - storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi(Intramoenia). Nel 2005 esce Senza Velo - donne nell’Islam contro l’integralismo (Intramoenia). Nel 2007 ha prodotto il film sulla vita e l’esperienza politica della senatrice Lidia Menapace dal titolo Ci dichiariamo nipoti politici. Nel 2009 è uscito Letteralmente femminista – perché è ancora necessario il movimento delle donne (Punto Rosso). Nel 2013 è uscito Uomini che odiano amano le donne- virilità, sesso, violenza: la parola ai maschi (Marea Edizioni) dal quale è stata tratta la piece teatrale, primo caso di teatro sociale per uomini Manutenzioni – Uomini a nudo https://manutenzionilapiece.wordpress.com Ha collaborato con Radio Rai International, Carta, Liberazione, Arcoiris Tv, Linus. Ha un blog sul Fatto quotidiano. Ha insegnato Teoria e Tecnica dei nuovi media all’Università di Parma. Cura e conduce corsi di formazione per gruppi di donne strutturati (politici, sindacali, scolastici) sulla storia del movimento delle donne, sulla comunicazione di genere, e sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Il suo primo libro è stato nel 1990 Parole per giovani donne - 18 femministe parlano alle ragazze d'oggi (Solfanelli). Nel 2003 esce Donne disarmanti - storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi(Intramoenia). Nel 2005 esce Senza Velo - donne nell’Islam contro l’integralismo (Intramoenia). Nel 2007 ha prodotto il film sulla vita e l’esperienza politica della senatrice Lidia Menapace dal titolo Ci dichiariamo nipoti politici. Nel 2009 è uscito Letteralmente femminista – perché è ancora necessario il movimento delle donne (Punto Rosso). Nel 2013 è uscito Uomini che odiano amano le donne- virilità, sesso, violenza: la parola ai maschi (Marea Edizioni) dal quale è stata tratta la piece teatrale, primo caso di teatro sociale per uomini Manutenzioni – Uomini a nudo https://manutenzionilapiece.wordpress.com I suoi siti sono www.monicalanfranco.it ; www.altradimora.it ; www.mareaonline.it www.radiodelledonne.org https://manutenzionilapiece.wordpress.com

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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