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    Home»Pari opportunità»Donne e sport»Coaching e corsa
    Donne e sport

    Coaching e corsa

    Anna DiuccioBy Anna Diuccio05/11/2015Updated:01/12/2015Nessun commento6 Mins Read
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    coaching e corsa
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    6 più il programma di coaching che ha come obiettivo l’incremento di livelli di salute, benessere, autostima e fiducia mediante piccoli cambiamenti dello stile di vita con la riscoperta del movimento.

    Incontriamo oggi Massimiliano Monaco, conosciuto come Max, life e business coach, l’ideatore di 6 più ( http://www.6piu.it ) il programma di coaching che ha come obiettivo l’incremento di livelli di salute, benessere, autostima e fiducia mediante piccoli cambiamenti dello stile di vita con la riscoperta del movimento.

    Ecco cosa dicono di lui due delle donne italiane che negli ultimi hanno dimostrato quanto la determinazione, la forza di volontà e le giuste motivazioni di una donna possano vincere ogni difficoltà.

    GIUSY VERSACE / ATLETA PARALIMPICA E PRESIDENTE DISABILI NO LIMITS ONLUS

    Incontro Max per caso un giorno di primavera del 2012. L’empatia che quel giorno creò con me e con il pubblico presente, ha qualcosa di straordinario. Non credevo fosse possibile riuscire a trasportare la gente con tanta semplicità come fa lui. Se dovessi usare una metafora sportiva direi che lui è decisamente come un abile tiratore d’arco che ad ogni tiro di freccia, colpisce il centro! Grande Max! Grazie per i tuoi preziosi consigli e per la tua amicizia.

     

    ANNALISA MINETTI / CAMPIONESSA PARALIMPICA E CANTANTE

    Solo quattro accordi sono stati indispensabili per comporre le più importanti armonie della mia vita, volontà , impegno, determinazione, passione. Con questi accordi ho compreso che anche al buio si poteva diventare luce. Mi hai supportato e responsabilizzato nei confronti di una grande missione, mi hai detto che dovevo parlare alla gente, raccontare a tutti che la vita nonostante tutto rimane un grande dono. Grazie Max!

    Max, come nasce l’idea di coaching legato alla corsa?

    Il tutto nasce da una mia esperienza personale vissuta circa 15 anni fa quando per smettere di fumare le oltre 40 sigarette giornaliere, conobbi un “consulente”, quelli che oggi chiamiamo coach, che riuscì a farmi smettere grazie a delle tecniche di motivazione mentale e alla corsa. Da quel giorno la mia vita si trasformò decisamente in meglio, non solo perchè avevo eliminato la schiavitù del tabacco, ma anche perché la corsa  aveva cambiato completamente il mio approccio con la vita

    Da allora cominciai a spingere, chiunque volessi un po di bene, a correre: parenti, amici, colleghi. Avendo poi frequentato la scuola per coach, incuriosito dalle tecniche per smettere di fumare, iniziai ad usare il coaching per stimolare e avvicinare alla corsa sopratutto coloro che rispondevano con: non mi piace, mi annoio, non sono portato, non ce la faccio, non ho tempo …

    Nel 2010 proposi un mini training motivazionale ad un gruppo di amici e li allenai portandoli a correre una gara da 10km in tre mesi. Stimolati dal successo ottenuto, mi chiesero di rifarlo e portarono altre persone.

    Per i successivi 2 anni continuai a proporre il training gratuitamente arrivando a riempire periodicamente le sale di un albergo.

    In quel periodo capii quanto questo approccio fosse in grado di aiutare le persone non solo a stare meglio fisicamente, ma sopratutto a riscoprire l’enorme potenziale insito in ciascuno di noi.

    Quali sono le motivazioni che spingono le persone a legare il cambiamento dei propri obiettivi ad un paio di scarpe da corsa?

    Il primo elemento scatenante è quella parte, nascosta in ciascun individuo, che sa cosa fa bene  e cosa è sano  per il nostro corpo e per la nostra salute, ma che lo ha dimenticato lasciando che le abitudini e la pigrizia ci tengano fermi in comportamenti non in linea con il disegno per cui il nostro corpo è stato progettato.

    Il secondo elemento, quello più potente quando attivato, è la naturale propensione dell’essere umano alle sfide, quella parte spesso sopita, che ama raggiungere traguardi importanti e trasformare le difficoltà e la fatica  in una esperienza per accrescere la consapevolezza del proprio potenziale e quindi la propria autostima.

    A quale tipologia  di persone è rivolto il tuo messaggio?

    In generale a chiunque, anche se statisticamente il metodo ha dimostrato maggior successo nelle persone con fascia di età compresa tra i 35 e 55 anni. Probabilmente quella fascia di età dove la ricerca del benessere inizia diventare una esigenza, ma è fortemente bloccata da abitudini, comportamenti e convinzioni ormai radicati dal tempo.

    Il nostro progetto si basa su un metodo collaudato, che usa il running e il fitwalking in aggiunta al coaching come strumento per migliorare, non solo il benessere fisico, ma anche per lo sviluppo e la crescita dell’individuo.

    Per questa ragione molte aziende come Allianz, BNL, Ericsson, Generali, Linkedin, SKY hanno scelto i nostri servizi per il benessere e la crescita delle proprie risorse.

    Nella tua esperienza avrai incontrato tante tipologie di persone, quali sono quelle che alla fine sono risultate più determinate?

    Non c’è una particolare figura; abbiamo avviato e stimolato al cambiamento persone con importanti problemi di obesità e sovrappeso, persone vittime di depressione, donne convalescenti da mastectomia all’interno di un bellissimo progetto fatto in collaborazione con la Komen Italia, fino a centinaia di detenuti che abbiamo spinto al cambiamento dello stile di vita durante il periodo di detenzione.

    Credo che la miglior risposta sia quel detto zen che recita: “Il maestro arriva solo quando l’allievo è pronto”.

    Il nostro Magazine (dols.it) si occupa principalmente del mondo femminile e viene quindi naturale chiederti se nelle tue innumerevoli lezioni hai notato delle differenze motivazionali tra uomo e donna e se si quali?

    Non mi sento di dire che esistano delle differenze: la motivazione al cambiamento sono insite nell’essere umano.  Credo però che nelle donne la leva della forma fisica risulti più determinante che negli uomini dove invece ho notato prevalere l’aspetto agonistico prestazionale.

    Esiste in tutte le donne che hai motivato una fascia di età in cui si incomincia a prendere consapevolezza che qualcosa deve essere cambiato?

    Credo il momento in cui si prenda maggiormente consapevolezza che è arrivato il momento di cambiare qualcosa sia intorno ai 40 anni, età in cui sopratutto le donne prendono consapevolezza del tempo che passa ma sentono ancora tanta energia e freschezza dentro di loro.

    E cosa vorrebbero cambiare nella maggior parte dei casi?

    Decisamente la forma fisica prima di tutto, l’aspetto legato al benessere e alla consapevolezza del sé arriva dopo un po’.

    Il cambiamento comincia dalla testa passando per il corpo o viceversa, oppure non esiste questa distinzione ma corpo e testa sono un tutt’uno?

    Il cambiamento iniziale parte necessariamente dalla testa che alimenta un diverso utilizzo del corpo. E’ però il corpo una volta attivato, a diventare, con le sue risposte, il migliore alleato della testa per proseguire il percorso. In questo senso credo essi siano davvero un tutt’uno indissolubile.

    Quale messaggio manderesti a tutti coloro che vogliono migliorare il proprio stile di vita ed in particolare alle donne?

    “Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo”  e per coloro che avessero voglia di fare questo primo passo l’invito è a partecipare al nostro prossimo training gratuito “6 in Movimento” che si terrà a Roma sabato 14 novembre dalle 10 alle 12! 😉

     

     

    coaching corsa
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    Anna Diuccio

    Ingegnere elettronico, Anna Diuccio,romana d’adozione,sposata con una bimba di 4 anni si è lanciata dul web,tralasciando parzialmente gli studi fatti,per iniziare un’attività che la soddisfa e le rende possibile conciliare la sua vita famigliare con il lavoro. “Gestisco con una collega un sito (www.schadula.it) di un’associazione culturale che si occupa di formazione in cui spesso contribuiamo con articoli redatti da noi su argomenti di attualità (e non) che ci colpiscono in maniera particolare”.

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