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      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Divorzio breve e divisione del beni
    Costume e società

    Divorzio breve e divisione del beni

    DolsBy Dols05/07/2014Updated:11/07/2014Nessun commento3 Mins Read
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    Divorzio breve e divisione del beni
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    La Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di legge in tema di divorzio.

    Avv. Francesca Agnisetta da http://www.z3xmi.it/
    Vediamo quali sono le principali novità portate dalla riforma, se questa verrà approvata senza modifiche anche
    da parte del Senato.

    Come è noto, secondo la legislazione fino a oggi vigente, prima di poter chiedere il divorzio i coniugi dovevano far passare tre anni (ininterrotti) di separazione, che decorrevano dall’unica udienza della loro comparizione in tribunale per la firma del verbale di separazione consensuale, o dalla prima udienza della causa di separazione, se questa era stata giudiziale.

    Questo tempo sarà ridotto dalla nuova legge a sei mesi dalla presentazione del ricorso congiunto per la separazione consensuale (precedente l’udienza per la firma del verbale) e a un anno dalla notifica da un coniuge all’altro del ricorso per la separazione giudiziale. Tutto ciò indipendentemente dal fatto che ci siano o meno figli minorenni, la cui presenza secondo alcune proposte di legge incideva sul termine per chiedere il divorzio.

    È importante osservare che, se passerà, la riforma c.d. del divorzio breve si applicherà anche ai procedimenti in corso e che, in tal caso, la domanda di divorzio dovrà essere presentata allo stesso giudice davanti al quale è pendente la separazione.
    Si ricorda infine che il divorzio continuerà a non essere “automatico”: come oggi, divorziare secondo certe condizioni – che possono riguardare il mantenimento di un coniuge o dei figli, come il loro rapporto con ciascuno dei genitori – sarà sempre oggetto di una richiesta al tribunale: congiunta se i coniugi sono d’accordo, di un coniuge nei confronti dell’altro se
    l’accordo non c’è. E in entrambi i caso il tribunale emetterà una sentenza.

    Alcuni commentatori hanno giustamente osservato che questa riforma, seppur indispensabile per avvicinare la disciplina del divorzio in Italia a quella vigente negli altri Paesi europei, purtroppo creerà una sorta d’intasamento nei tribunali, perché molte sono le coppie che secondo la nuova legge avranno immediatamente diritto di chiedere il divorzio, in quanto separate da un tempo sufficiente.
    Si è calcolato per esempio che a Milano queste coppie sono circa 26.000. E ci si domanda se, in mancanza di un supplemento di organico almeno nelle grandi città, i giudici delle sezioni dei tribunali dedicate al diritto di famiglia, già oberati, saranno in grado di far fronte a questa nuova mole di lavoro.

    La riforma al vaglio del Senato e già approvata dalla Camera introduce poi novità anche riguardo al regime di comunione dei beni fra coniugi che si separano.
    Secondo la disciplina fino a oggi in vigore, i coniugi devono aspettare la sentenza di separazione, se giudiziale, e l’omologa del verbale di separazione, se consensuale, per trovarsi in separazione dei beni.

    Secondo la nuova legge, se sarà approvata definitivamente senza modifiche, i coniugi in comunione saranno in separazione dei beni sin dalla loro prima, o unica (in caso di separazione consensuale), comparizione in tribunale.
    Inoltre, la richiesta di divisione dei beni in comunione potrà essere presentata unitamente alla domanda di separazione: questa è un’importantissima novità, perché, nel caso in cui i coniugi siano in disaccordo su come dividersi i beni in comproprietà, farà loro evitare una causa, fino a oggi invece indispensabile, dato il divieto del cumulo fra domanda di separazione e domanda di divisione dei beni oggetto della comunione legale.

     

    divisione dei beni divorzio separazione
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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