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    Home»Costume e società»Cultura»Tregua nell’ambra
    Cultura

    Tregua nell’ambra

    DolsBy Dols09/03/2013Updated:16/06/20141 commento5 Mins Read
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    di Daniela Domenici da danielaedintorni

    Un giorno di quasi un mese fa ho ricevuto una mail di cui vi riporto il testo quasi integrale:
    Mi chiamo Ilaria Goffredo e sono una giovane scrittrice. Sono da sempre appassionata di storia del primo Novecento e amo profondamente la mia terra: dunque ho unito queste due passioni e ho scritto “Tregua nell’ambra” con l’intento di dare voce al passato della piccola provincia italiana. Difatti nei romanzi storici – e ne ho letti molti essendo il mio genere preferito – le storie sono soprattutto ambientate nelle grandi città – Parigi, Roma, Milano, Berlino, ecc. – ma anche i nostri piccoli paesi italiani hanno sofferto e hanno avuto eroi sconosciuti. Ho voluto in un certo senso “omaggiare” tutti coloro la cui vita è stata sconvolta dalla guerra ma di cui nessuno serba il ricordo. Ho ambientato il mio libro in Puglia durante la seconda guerra mondiale; per esso ho speso tantissimo tempo tra ricerche in biblioteca, sul web, ascoltando le testimonianze di persone anziane, divorando libri di storia.

    Con questo romanzo – che credo abbia un valore storico e sociale – mi sono classificata finalista nel concorso nazionale ilmioesordio Feltrinelli, tuttavia sia prima che dopo il concorso nessun editore medio-grande ha voluto pubblicarlo. Questo perché per raggiungere i grandi editori ci vuole una conoscenza o una costosa agenzia letteraria. Il mio interesse non è ricavare denari dalla pubblicazione con grossi editori ma la visibilità che essi certamente danno: raggiungere un numero ampio di lettori per far conoscere la mia storia e i personaggi che la animano. Dunque i medi-grandi editori non mi prendono in considerazione? Provvedo da sola. Autopubblico il romanzo e lo distribuisco gratis, integralmente, nel tentativo di raggiungere ugualmente un gran numero di lettori. È la mia protesta contro il mondo editoriale italiano che privilegia un cognome importante o la fama, anziché il talento. Inoltre un modo per attirare l’attenzione sull’universo degli scrittori sconosciuti.”

    E concludeva chiedendomi, con una cortesia d’altri tempi, se fossi disponibile a ospitare nel mio sito il banner della sua opera e anche a leggerla per scriverne poi una recensione o, comunque, parlarne. Ho accettato a scatola chiusa sia l’una che l’altra richiesta, a pelle, percependo che sarebbe stata una splendida esperienza, ricambiando la fiducia istintiva che Ilaria, senza conoscermi, mi aveva dato: sentivo che se la meritava totalmente. Ho messo il banner nella homepage del mio sito (dove rimarrà a lungo) e Ilaria mi ha poi mandato, come promesso, in anteprima il file della sua opera.

    Ed ecco la mia recensione:
    So già che con quello che sto per affermare mi attirerò le ire di molti ma oso ugualmente perché è basato e deriva dalla mia più che quarantennale esperienza di bibliofila onnivora: “Tregua nell’ambra” di Ilaria Goffredo può, senza alcun tema di essere smentita, essere messo alla pari con uno dei capolavori della letteratura del Novecento: “La storia” di Elsa Morante.
    E come tale meriterebbe di essere pubblicato da una grande casa editrice e diffuso prima di tutto nelle scuole superiori di ogni ordine e grado per far conoscere ai nostri studenti cosa sia stato, davvero, il fascismo in Italia e cosa sia successo dopo l’8 settembre del 1943 tra la gente comune, nei piccoli paesi.
    Ma dovrebbe essere letto da chiunque abbia il desiderio di capirne di più su un periodo tragico della nostra storia recente grazie alle vicende che hanno come principale protagonista Elisa, una ragazza diciottenne nel 1943 che abita a Martina Franca e che vive sulla sua pelle la povertà, la fame, l’internamento nel campo di lavoro di Alberobello con le sevizie gratuite che subisce, la liberazione a opera dell’esercito inglese di stanza a Bari, nel Castello Svevo, la perdita dei suoi affetti più cari e la scoperta dell’Amore con la A maiuscola, quello per il tenente inglese Alec, un amore per il quale Elisa, anzi Bess come ama chiamarla Alec, combatte e resiste contro ogni aspettativa dimostrando una forza straordinaria e commovente.
    Il libro di Ilaria Goffredo, nonostante la mole imponente, 365 pagine, si legge tutto d’un fiato sia per il contenuto avvincente (che potrebbe tranquillamente essere trasformato in un film) che per la capacità narrativa dell’autrice la quale dimostra una maturità, nonostante la sua giovanissima età anagrafica, di straordinaria affabulatrice grazie anche all’inserimento, nel corso della narrazione, di dialoghi in dialetto pugliese e in lingua inglese che danno maggiore realismo alle vicende descritte.
    Concludo con le parole stesse dell’autrice che mi trovano perfettamente concorde: In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite. Il coraggio di una ragazza che diventa donna. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza di ciò che siamo stati nel flusso della grande Storia. Grazie, Ilaria, per avere scritto e averci regalato questo tuo piccolo grande capolavoro.

    ambra Ilaria Goffredo tregua
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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