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    Home»Pari opportunità»Per crescere serve la parità
    Pari opportunità

    Per crescere serve la parità

    DolsBy Dols08/02/2013Updated:01/07/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Luciano Anelli

    Marilisa D’Amico: Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano, avvocato cassazionista e Presidente della Commissione Affari Istituzionali presso il Comune di Milano.
    Candidata al Senato della Repubblica per il Partito Democratico nella Regione Lombardia.
    Sposata, tre figli.

    Qual è la tua esperienza in politica, nei partiti e nel sociale?

    La mia esperienza politica è cominciata all’interno del Partito Democratico con una candidatura simbolica alle elezioni della Provincia di Milano nel 2009.
    Nel 2011, ho scelto di mettermi nuovamente in gioco, candidandomi come consigliere alle elezioni comunali che hanno visto la bellissima vittoria di Giuliano Pisapia.
    Ho sempre pensato che soltanto dalla politica e dall’impegno personale di ciascuno di noi possano davvero scaturire le scelte migliori per il progresso del nostro Paese.

    Come sei arrivata a candidarti?

    Nella mia scelta di candidarmi, ha svolto un ruolo fondamentale il mio maestro, Valerio Onida, che mi ha persuasa dell’importanza di un mio coinvolgimento in un momento così delicato per il nostro Paese.
    Credo, infatti, che moltissimi saranno gli aspetti e i temi su cui intervenire nella prossima legislatura, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei diritti delle persone, negli ultimi tempi scomparsi nel dibattito e, ancora prima, nell’agenda politica.
    Le politiche di sviluppo economico non possono prescindere da un contestuale progresso nel riconoscimento e nella garanzia dei diritti fondamentali della persona.

    Cosa ti ha attratto di più: il programma del partito, la tua voglia di cambiare il fare politica, la speranza di essere eletta?

    Credo che l’aspetto che mi ha maggiormente stimolata nella scelta di impegnarmi in politica è legata alla possibilità di migliorare non soltanto il fare politica, ma anche la vita delle persone.
    Emblematica in tale senso è stata l’approvazione del Regolamento che ha istituito il Registro delle Unioni Civili nel Comune di Milano. Un regolamento che, nonostante la forte valenza simbolica e formale, ha però costituito un esempio importante di come il modo di fare politica possa guardare davvero ai diritti dei cittadini e alle loro esigenze.
    Nella mia esperienza come avvocato, ho capito che la garanzia effettiva dei diritti di tutti i cittadini non può prescindere dall’intervento del legislatore.
    La tutela giurisdizionale dei diritti non è garanzia di effettiva eguaglianza.

    Hai ricoperto mai cariche politiche?

    Come già detto, dal 2011 sono consigliere comunale e Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Comune di Milano.
    Ho partecipato alle primarie per la scelta dei candidati all’elezione del Parlamento per il Partito Democratico e, grazie alle 2225 preferenze ottenute, sono attualmente in lista per l’elezione al Senato della Repubblica.

    Cosa ti aspetti dal dopo elezioni? Un incarico specifico? Una soddisfazione personale? una maggiore considerazione dalla gente e dai membri del tuo schieramento?

    Se avrò la possibilità di essere eletta, mi impegnerò a portare all’attenzione della classe politica quei temi per i quali da anni mi batto.

    Di cosa ti vorresti occupare se eletta o meno?

    Innanzitutto, spero di avere la possibilità di potermi avvalere delle competenze, che ho maturato in questi anni, come professore universitario e avvocato.
    Centro del mio impegno saranno i diritti civili e i diritti delle donne.
    Più in particolare, credo che sia importante che l’Italia esca dalla posizione di isolamento in cui attualmente si trova rispetto agli Stati membri dell’Unione Europea.
    Mi riferisco all’assenza di una disciplina specifica che riconosca il diritto fondamentale di ciascun individuo di decidere della propria vita e della propria morte; di una normativa che riconosca i diritti delle coppie di fatto e delle unioni tra persone dello stesso sesso; di una legge che tuteli i diritti procreativi delle coppie e l’autodeterminazione della donna.
    Ancora, mi piacerebbe promuovere interventi legislativi a favore di una concreta attuazione del principio della democrazia paritaria, che consenta alle donne di non essere costrette a scegliere tra la famiglia e una carriera professionale; una normativa di contrasto ai fenomeni, in crescita, di violenza sulle donne.

    Le donne possono essere o diventare un’occasione di svolta o non fanno la differenza in quanto donne?

    Ritengo che a fare la differenza non siano le donne in quanto tali, ma una rappresentanza equilibrata tra i generi all’interno degli organi decisionali.
    Si tratta di un’esigenza di democrazia, nonchè presupposto fondamentale per un miglioramento della qualità della nostra rappresentanza politica, che sia espressione anche dell’altra metà della popolazione: quella femminile.
    Un esempio recente di intervento del legislatore, finalizzato a garantire un’equa rappresentanza di entrambi i generi, si è avuto con la legge n. 120 del 2011, che impone alle società quotate e a prevalente partecipazione statale una riserva di posti nei c.d.a.

    Come dimostrato da molti studi, infatti, l’equilibrio di genere all’interno degli organi decisionali comporta benefici economici, ma non solo. Lo sviluppo economico di un Paese non può prescindere da una crescita inclusiva che valorizzi i talenti femminili.

    Avresti voluto o desidereresti anche per il futuro vedere una premier Donna?

    Certo.
    Sarebbe importante e, credo, rappresenterebbe l’esito naturale del ruolo oramai centrale che le donne, anche se ancora pochissime, stanno però progressivamente acquisendo nei ruoli di responsabilità.

    Marilisa D'Amico Senato
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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