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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Se il pensiero combacia con la vita
    Pari opportunità

    Se il pensiero combacia con la vita

    DolsBy Dols26/01/2013Updated:16/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Giovanna Pezzuoli da 27esimaora

    Nel segno di Carla Lonzi e Simone Weil

    Sono due donne che hanno tenacemente intrecciato vita e pensiero, la prova vivente della rara capacità di tradurre in pratica ciò che si è e si pensa. Simone Weil, scomparsa a 34 anni, e Carla Lonzi, a 51, incarnano, seppure in modo differente, due modelli carismatici. E ispirano il “Festival dei saperi e delle pratiche delle donne” che si svolge a Bari fino al 22 febbraio. Che cosa dunque ci insegnano oggi? Simone Weil (Parigi 1909-Ashford 1943) diceva di concepire la filosofia come “cosa in atto e pratica”. “Un personaggio di eccezionale coerenza”, spiega la filosofa Francesca Recchia Luciani, tra le ideatrici dell’incontro, che il 5 febbraio presenterà il suo libro “Simone Weil. Tra filosofia ed esistenza”.

    “Poco più che ventenne Simone lavorò per un anno e mezzo nelle fabbriche parigine, nonostante la sua fragile salute, per sperimentare sulla sua pelle la condizione operaia, scoprendo quanto le donne fossero penalizzate e abbruttite dalla monotonia del lavoro”

    E Simone Weil non ci pensò due volte ad arruolarsi nelle file dei Repubblicani che per lei rappresentavano gli umili, durante la guerra civile spagnola, anche se dopo un incidente, capitato nelle cucine a cui era stata assegnata, fu costretta a tornare a Parigi.

    “Un’intellettuale eccessiva, rigorosa, o tutto o niente”, disse di lei Claude Levi Strauss, che la frequentò durante gli ultimi anni della sua breve vita, quando Simone Weil, sempre più vicina al misticismo cristiano, arrivava a digiunare per empatia nei confronti dei francesi durante l’occupazione tedesca.

    “L’effort”, lo sforzo, era per la filosofa la chiave della fondazione dei valori, del bello, del vero e del bene. Una persona capace di “combaciare con se stessa”, espressione cara a Carla Lonzi (Firenze 1931-Milano 1982), alla quale è dedicato il festival di quest’anno, che nel 2012 aveva celebrato Ipazia, scienziata e filosofa neoplatonica, simbolo di sapienza e trasversalità culturale. E proprio all’incrocio fra sapere e pratica si situa questo appuntamento che individua quattro snodi tematici, ai quali corrispondono, a partire da oggi, specifici seminari: cura, lavoro, diritto e pedagogia.

    Sempre nel segno di Carla Lonzi che è stata la prima in Italia ad avere liberato il femminismo dall’illusione paritaria, diffondendo le pratiche dell’autocoscienza e della relazione fra donne e scoprendo il valore della “differenza”.

    “Basta chiedere la parità! – aggiunge Francesca Recchia Luciani – Ogni istituzione ha un comitato di pari opportunità che non è servito a nulla. Se accedi al potere con i mezzi che loro ti forniscono fai quello che vogliono… Occorre una modalità diversa di agire, ma non dobbiamo rifiutare il potere, bensì trasformarlo, scarnificarlo, diceva Carla Lonzi”

    Anche lei, come Simone Weil, originale testimone di una perfetta (e talora sofferta) adesione fra vita e pensiero. Capace di abbandonare il suo lavoro di affermata critica d’arte, per dedicarsi totalmente all’impegno femminista, dando poi vita a “Rivolta femminile” e al Manifesto del 1972. “Una visione del mondo che le fa mettere in discussione ogni cosa, le rivolta la vita. – commenta ancora Francesca – Dopo “Sputiamo su Hegel” e “Taci, anzi parla”, il dialogo con il suo compagno Pietro Consagra in “Vai pure” rappresenta in un certo senso la chiusura del ciclo.

    Carla registra le loro parole per pubblicare questi materiali che “rompono l’omertà del rapporto a due”. C’è una totale necessità di trasparenza nel raccontare la relazione e l’impossibilità di portarla avanti. La rottura con il grande scultore avviene nel 1980

    anche se lei riconosce che nel bene e nel male è il rapporto più importante della sua vita, come racconta Loredana Rotondo nel suo bellissimo documentario”. Consagra le sarà comunque vicino fino alla morte, una fine drammatica per Carla, afflitta da un cancro incurabile e deformante.

    Vite difficili, ispirate da grandi passioni. Vite al femminile come quelle raccontate in “Io, qui. Lo sguardo delle donne” da Costanza Quatriglio che a Barletta sta girando la storia delle cinque operaie morte nel laboratorio di maglieria. Con un richiamo al tragico incidente alla Triangle di New York in cui il 25 marzo del 1911 morirono 146 persone, per la maggior parte giovani operaie di origine italiana. Le nuove video narrazioni sono brevi ritratti di donne che fanno riflettere: dalla filippina dirigente di una ditta internazionale che viene scambiata per la tata, alla bambina della giovane precaria che battezza la sua bambola “Barbie precaria”, dalla ricercatrice pendolare con due figli che può lavorare solo grazie a una nonna a tempo pieno all’italiana di seconda generazione che aiuta le altre donne a trovare fiducia in se stesse e nuove competenze. Una costante ricerca d’identità che caratterizza anche “Il mio cuore umano” dove viene narrata la parabola artistica ed esistenziale di Nada Malanima, che fin da bambina venne “votata” dalla madre allo spettacolo.

    Ma che valore può avere oggi la corenza in un mondo dove la doppia morale è la più diffusa filosofia di vita e l’apparire trionfa sull’essere? E chi potrebbero essere gli alfieri di questi valori che sembrano caduti nell’oblio?

    Lonzi recchia luciani Weil
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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