Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Eddington
    • Per te
    • Il Teatro Evolutivo
    • Memorie smemorate
    • Material love
    • PREMIO GAMMADONNA 2024, SVELATE LE 6 FINALISTE
    • Marzia Santella e la scrittura
    • Viaggiare dentro di sé con ogni paziente
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Eddington

      By Erica Arosio20/10/20250
      Recent

      Eddington

      20/10/2025

      Per te

      17/10/2025

      Il Teatro Evolutivo

      13/10/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Alla fine a fregarmi sono stati gli ormoni
    Costume e società

    Alla fine a fregarmi sono stati gli ormoni

    DolsBy Dols27/12/2012Updated:17/06/2014Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Enrico Andreoli

    A proposito del discorso di donne che adescano di questi giorni vi regalo un raccontino di una ”vera donna” ora bloccata sulle rotelle.

     

    Capirete erano sei anni che il mio corpo non era scosso e percorso dalle mani di uomo.
    Quando sono entrata nel bar l’ho notato subito seduto sullo sgabello in fondo al bancone: un maschio Alfa con un ampio petto esibito fermamente.

    Stava armeggiando col telefonino e una smorfia amara e sarcastica era passata per un momento sul suo viso, prima che alzasse gli occhi verso di me. E’ stato in quel momento che ho perso tutto, e l’ho subito saputo; ma sono rimasta lì, rassegnata alla sconfitta: troppo lunghi erano stati gli anni desolati per dimenticare lentamente quel bel tedesco che mi aveva legato nelle gioie profonde del corpo.

    Era morto. Poche ore prima mi aveva trascinato come un demone ad una altezza da cui potevo vedere quanto ancora sarebbe stato possibile salire se soltanto mi fossi lasciata andare ancora di più verso me stessa dentro di lui, con lui dentro. Era uscito dal mio corpo, dal mio letto, dalla mia casa nel primo pomeriggio e non era ancora sera quando morì.

    Questo sei anni fa. Ma oggi, oggi come ho potuto perdermi al primo sguardo di quell’uomo? Qual è stato il segno della sconfitta? Ho lasciato che i suoi occhi scrutassero i miei per un attimo di troppo e tutta me si è svelata. E’ stato un gesto osceno come il suono dei corpi nell’amore. Lui ha visto dentro la mia anima la sete e il mio ricordo pulsante delle sazietà raggiunte tra le braccia del mio antico amante tedesco.

    In quello stesso attimo ho capito di non poter più opporre resistenza. Si è avvicinato, mi ha guardato con sfacciataggine tra i seni compiacendosi del loro volume come se già fossero suoi ancor prima di sapere il mio nome: ma ormai sapeva già tutto.

    Ho tentato una reazione, ho tentato. Nella conversazione lo ho tenuto sulla corda tesa con battute taglienti: dovevo in qualche modo fargliela pagare, ma mi sono accorta di aver leggermente allargato le gambe senza volerlo. Lui ha potuto vedere le mie cosce; è sbandato; per quel giorno non poteva far di più ma gli ho lasciato il mio numero di telefono con quella stessa rassegnazione che avevano i miei genitori ebrei quando la polizia fascista chiedeva loro i documenti.

    Invio.
    Avevo appena schiacciato il tasto di invio confermando la terza ricarica del mese al telefonino di mia figlia, quella stronza, quando ho alzato gli occhi incrociando lo sguardo con quella femmina, un animale assetato, che stava entrando nel bar.

    Io faccio il fisioterapista da anni. C’è un momento della vita in cui lo sguardo dell’artigiano si trasforma in quello dell’artista. L’ho guardata fare quei tre quattro passi fino al banco; il suo ancheggiare, il movimento fluido con cui la sua schiena accompagnava il bacino mi hanno detto tutto della sua natura: sono una donna vaginale che va penetrata a fondo per carpirne il mistero.

    Era appena uscita di casa e il rossetto sulle labbra portava ancora integro un richiamo erotico possente. Era stata inviata per me.

    Mi sono avvicinato a prendere possesso del suo seno generoso. L’ho guardato soffermandomi sulle sue curve come il proprietario del fondo osserva compiaciuto le sue terre grasse, aspettando il raccolto che verrà di lì a poco nella calda estate.

    Lentamente ho alzato sguardo dal seno e le ho detto: signora, sono sicuro di conoscerla. Da sempre, ho aggiunto quando i suoi occhi si sono concessi al mio guardarla.

    Si, in un tempo lontano, ha risposto lei.

    ======================================

    Chi è Enrico Andreoli 

    Su FB mi tacciono di Professore perché scrivo sermoni etico-politici.
    Sono un po’ imbarazzato perché non sono professore di nulla ma quelli di FB hanno colto nel segno: ho scritto il sermone della Messa di mezzanotte per il mio parroco della Basilica di San Lorenzo. Il mio Maestro di Ebraismo la discuterà al Tempio fra qualche giorno. Stavo pensando di presentarmi al Mullah della Moschea di Milano (ma c’è?)
    Fin da bambino professo una passione istintiva e disordinata per la filosofia. Al liceo il professore di filosofia ridusse le lezioni a 50 minuti lasciandomi gli ultimi 10 minuti per commentare. Poi ho incontrato Giorgio Colli ed è stata una esplosione.
    Adesso faccio il contadino: ho costruito due serre fotovoltaiche per finanziare con gli incentivi una piccola fattoria-comunità per ragazzi disabili.
    Con l’inverno le attività campagnole sono ferme. Ho tempo per scrivere. Mi ha indignato la storia del prete e delle femmine che provocano. Così ho scritto quello che mia ha raccontato una mia amica: un episodio della sua vita. Una vera pro-vocatio.

    donna ormoni uomo
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Eddington

    20/10/2025

    Per te

    17/10/2025

    Il Teatro Evolutivo

    13/10/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Palazzo Marchi a Parma Palazzo Marchi a Parma
    Musica al museo della memoria Musica al museo della memoria
    Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi con la curatela di Elena Bray
    Post su Instagram 18360082396092443 Post su Instagram 18360082396092443
    Sanseveria Sanseveria
    Hangar Bicocca Hangar Bicocca
    Post su Instagram 18159220348385999 Post su Instagram 18159220348385999
    Post su Instagram 18106256878614500 Post su Instagram 18106256878614500
    Post su Instagram 18082696603793264 Post su Instagram 18082696603793264
    Post su Instagram 17847029001580939 Post su Instagram 17847029001580939
    Post su Instagram 18097914964591272 Post su Instagram 18097914964591272
    Post su Instagram 18097783294679545 Post su Instagram 18097783294679545
    Mostra di Stefano Arienti a Parma dal 18 ottobre Mostra di Stefano Arienti a Parma dal 18 ottobre
    Inaugurazione a Parma il 18 ottobre palazzo Marchi Inaugurazione a Parma il 18 ottobre palazzo Marchi. Da vedere
    Palazzo in via Senato milano Palazzo in via Senato milano
    San Gregorio di padre Bernasconi padre al figlio D San Gregorio di padre Bernasconi padre al figlio Davide
    Riapre san Gregorio Riapre san Gregorio
    Recensione di lucia~ingrosso Recensione di lucia~ingrosso
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    le stagioni della verità

    Questo mio corpo

    Amazon.it : Questo mio corpo

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK