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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Del racconto, il film
    Cultura

    Del racconto, il film

    Luciano AnelliBy Luciano Anelli07/09/2012Updated:16/06/2014Nessun commento6 Mins Read
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    di Luciano Anelli 

    A Mola  (Ba) il 25 agosto la terza edizione del festival di Cinema e letteratura per parlare di versità e parità. Un successo.

    Il 25 agosto a Mola di Bari, si è conclusa la 3a  edizione della manifestazione dal titolo “Del Racconto, il Film”, Festival di Cinema e letteratura, iniziata il 16 giugno caratterizzata dal filo conduttore della DIVERSITA’.
    Infatti sono stati affrontati temi come: l’antiviolenza, rapporto generazionale padri e figli,l’ingiustizia, la discriminazione razziale, la dipendenza, la testimonianza, la vita con Beppino Englaro, la fratellanza fra popoli con il gemellaggio con una zona della Spagna, la reclusione con l’associazione Magistrati, i bambini ed i loro sfruttamenti, le Pari Opportunità, la cura, la Diversità sessulae, la mafia e l’assalto alla giustizia, la scuola, la felicità con l’amore che resta, il coraggio di andare anche oltre le regole, l’identiità e poter esprimere la propria sessualità, la solidarietà con i popoli, il silenzio di un abbraccio senza paura, l’adolescenza e le sue problematiche.

    Tutti argomenti visti prevalentemente con occhi rivolti ad una parità nella diversità. Serate che hanno visto corti e libri inseguirsi e completarsi, presentati da un uomo ed una donna, in perfetta parità di genere.
    Durante le varie giornate si sono susseguiti personaggi della cultura a livello nazionale, di persona o con loro opere,come: Ugo Gregoretti,Catena Fiorello,Carlo Bachschmidt (Fandango), Pernilla August, Nadine Labaki, Angela Iurilli, Bianca Stancanelli (Einaudi),Martin Provost, Beppino Englaro, Julian Schnabel, Susanne Acholl, Jasmila Zbanic, Delia Vaccarello,(Mondadori), Michela Giachetta (Fandango), Alessandro Piva, Pippo Mezzapesa, ecc.

    Nella serata conclusiva, all’insegna delle donne di cinema e teatro, italiane e straniere, ma anche scrittrici e lettrici, registi, attori e scrittori hanno incontrato il pubblico nella Notte Bianca del Cinema, nata da un’idea di Giancarlo Visitilli, direttore del Festival di cinema e letteratura “Del Racconto, il Film”, con la condirezione di Annamaria Minunno e l’organizzazione della Cooperativa sociale “I Bambini di Truffaut” e di Michele Campanella.

    Una notte dedicata al cinema per una serata fatta di corti, stelle e libri, realizzata anche in collaborazione con Apulia Film Commission che ha prodotto diversi corti in programma.
    Nel Castello Angioino e nel Palazzo Roberti di Mola, si sono alternati autori e artisti che hanno presentato cortometraggi, progetti e libri per l’evento conclusivo del Festival “Del Racconto, il Film”, che si è svolto dal 16 giugno, in quattro Comuni diversi (Mola di Bari, Bitritto, Barletta ed una tappa a Putignano).

    Il primo appuntamento nel Palazzo Roberti, per parlare di libri e di cinema ma anche di televisione e condizionamenti, è stato con il libro di Carmine Castoro, edito da Caratteri Mobili, intitolato “Maria De Filippi ti odio”.
    Ha fatto seguito un corto di grande attualità “Fireworks” di Giacomo Abruzzese, che ha parlato del vero protagonista della pellicola: l’Ilva.
    E’ stata la volta di Andrea Laterza con un testo che è anche il ritratto di una società del Sud ed il racconto di una vita vissuta al massimo: “Il vento che arriva dal mare”, pubblicato da Schena, introdotto dal giornalista di Sud-Est news Giovanni Ruggiero. Ha fatto seguito “Oro Verde” diretto da Pierluigi Ferrandini, incontrando i due piccoli protagonisti del corto, i fratelli Marco e Ilaria Lecciso. E’ intervenuta anche REBECCA METCALF, una delle protagoniste del corto.
    Poi si è tornati sull’attualità grazie al successo editoriale pubblicato da Mondadori e scritto dai giornalisti di Repubblica Giuliano Foschini e Marco Mensurati: “Lo zingaro e lo scarafaggio”. Ha moderato l’incontro la giornalista di Telepuglia Antonella Rondinone (vedi foto).
    Dall’attualità del calcioscommesse si è passati all’attualità del precariato con il libro del giornalista “di strada” Antonio Loconte edito da Adda “Senza Paracadute. Diario tragicomico di un giornalista precario” .
    Ha chiuso la parte della serata che si è svolta a Palazzo Roberti l’associazione e agenzia letteraria Ampi Margini con “Ognuno ha una storia” il corto, proiettato, che restituisce, attraverso delle video-interviste, importanza alla letteratura orale e alle storie di persone comuni che fanno la differenza . Sono intervenuti Ines Pierucci e Gianfranco D’Onghia.

    Nel Castello Angioino si è svolta invece l’altra parte della Notte Bianca.
    Ad aprire la Notte Bianca nel castello, il corto che più di ogni altro ci avvicina al mondo della letteratura: “Binari” di Alessio Giannone. Alla proiezione della storia dell’editore Vito Laterza è intervenuto il regista.
    Dall’amore per una professione all’amore allo stato puro grazie a “Giugliètt’ e Rome’” di Francesco Brollo. La storia della realizzazione di un film che a Bari vecchia è anche un laboratorio di inclusione sociale. In esclusiva per la Notte Bianca, il regista ha presentato il trailer del film.
    Si è proseguito parlando ancora di amore, ma attraverso l’ultimo romanzo dello scrittore Francesco Marocco “Mai innamorarsi ad agosto”, edito da Fandango. L’autore ha conversato con la giornalista di Go-Bari Antonella Ardito.
    Di amore per la propria terra ci si è occupati con la proiezione del corto del regista originario del Brindisino, Davide Pepe: “I giardini di luce”.
    A seguire è stata la volta della pellicola di Roberto De Feo e Vito Palumbo “Poppitu”. Hanno raccontato la loro esperienza gli attori Maria Pia Autorino e Claudio Salvato. E’ intervenuta anche VALENTINA BODINI, figlia del poeta VITTORIO BODINI uno dei maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola, che ha raccontato del suo impegno per mantenere viva la memoria del padre.

    La storia dei protagonisti del corto di De Feo e Palumbo, ci ha portato alla storia di una generazione, nel nostro caso ad una “Breve storia di una generazione” di Torto O.G. al secolo Gaetano Occhiofino. Una storia che l’autore ha raccontato supportato dalla professionalità del giornalista Michele Casella.

    Di storia ha raccontato anche il cortometraggio diretto da Paolo Sassanelli e scritto insieme con Antonella Gaeta “Uerra”.

    A questo punto si è aperta la parte finale della Notte Bianca: tre pellicole legate a grandi artisti, registi e attori, che raccontano le contraddizioni della società contemporanea, cominciando con “Armandino e il Madre”, diretto da Valeria Golino e prodotto da Viola Prestieri e Riccardo Scamarcio. Entrambi gli attori, Golino e Scamarcio, sono stati ospiti della serata (vedi foto).
    Hanno fatto seguito sullo schermo le immagini di “Dove ci porta la corrente” del regista Fabio Baccelliere, intervenuto con l’attrice Anita Kravos, per la prima volta in Puglia (vedi foto).
    Ha chiuso la Notte Bianca il corto “Insula” di Eric Alexander. È stata presente una delle protagoniste della pellicola: Francesca Inaudi  che è tornata a “Del Racconto, il Film” dopo la serata dedicata alle Pari Opportunità.

     

    Ottima riuscita dell’intera manifestazione ed appuntamento alla quarta edizione nel 2013.

    festival film mola racconto valeria golino
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    luciano anelli
    Luciano Anelli
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    Nato a Bari, nel 1947, Laureato in Ingegneria trasporti, dopo 11 anni trascorsi a Roma a progettare e costruire Aeroporti in tutta Italia per conto del Ministero dei Trasporti, si è lanciato nell’avventura gestionale in Puglia, costituendo la Società di Gestione aeroportuale. Dopo 9 anni trascorsi come Direttore Generale della SEAP-SpA, passa a fare il Libero professionista, consulente nel settore aeroportuale. Si inserisce nella Federmanager, Federazione dei dirigenti di aziende industriali, diventando Segretario della sede di Bari, consigliere nell’Unione Regionale, e qui anche come Direttore della rivista “Dirigenti in Puglia. La sua nuova propensione è nel campo delle Pari Opportunità. ha anche iniziato un’attività di tutoraggio, mentore e couching per neo imprenditrici e dirigenti donne, caratterizzando anche la rivista che cura nella valorizzazione del lavoro di vertice al femminile nella diversità di genere e creando una vera rete di donne impegnate.

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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