Material Love (o Materialists), è il nuovo film diretto e sceneggiato dalla canadese Céline Song con Dakota Johnson, Pedro Pascal, e Chris Evans, e descrive come l’attività di una giovane organizzatrice di matrimoni di New York si complica quando si ritrova divisa tra l’uomo perfetto e il suo imperfetto ex.
Lucy si ritroverà divisa tra due uomini, un vecchio amore che sa essere sbagliato per lei (Evans) e una nuova conoscenza (Pascal) che invece sembra, in tutto e per tutto, The best.
Il primo incarna l’amore romantico ma squattrinato, il secondo può offrirle una vita da sogno ma forse non l’amore che cerca.
Ma soprattutto, il film porta a chiedersi: quanto siamo davvero convinti che amarsi e basta, sia sufficiente?
Material Love, racconta la storia di Lucy (Dakota Johnson), giovane donna di successo, che lavora in un’esclusiva agenzia di matchmaking, occupandosi di cercare il giusto partner per persone single appartenenti a un mondo elitario fatto di manager e ricchi professionisti.
Harry rappresenta il candidato perfetto, per chiunque cerchi sicurezza e status, ma sorprendentemente rivolge le sue attenzioni proprio a Lucy.
La comparsa di John, invece, sembra incrinare la sua lucida corazza professionale, ricordandole un sentimento che aveva sempre provato a ignorare.
Questa sua nuova situazione amorosa rischierà, però, di mandare all’aria non soltanto la sua carriera, ma anche il fragile equilibrio tra ragione e desiderio su cui ha costruito la sua vita.
Material Love (in lingua originale Materialists) è il secondo lungometraggio dopo il fortunato Past Lives scritto e diretto da Celine Song.
La regista ha scritto la sceneggiatura di Material Love ispirandosi alla sua vera esperienza lavorativa come matchmaker a New York, un lavoro che l’ha segnata al punto da decidere di raccontarlo sul grande schermo.
Nel cast sono presenti Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal coinvolti in un triangolo amoroso.
Il film è stato girato nei quartieri di Manhattan, Brooklyn e in particolare a Sunset Park, Brooklyn Heights e il West Village.
Il direttore della fotografia Shabier Kirchner, alla sua seconda collaborazione con Celine Song dopo Past Lives, ha scelto il formato 35mm per il film.
La colonna sonora è stata composta da Daniel Pemberton: nella soundtrack è presente il brano originale My Baby (Got Nothing At All) del gruppo indie pop Japanese Breakfast.
Ma Material Love è anche un omaggio di Celine Song all’amore in quanto tema umano universale, perché è sua ferma convinzione che “le connessioni umane siano degne di essere raccontate al cinema”.
Song non nega la forza primordiale del sentimento, ma non finge che intorno non esista un mondo che costringe a fare i conti con contratti, bollette, precarietà.
Così Material Love diventa un saggio sulla sopravvivenza emotiva nel quotidiano: quanta parte hanno i soldi in una relazione? Cosa significa vivere un amore «dignitoso»? E come cambia il sentimento se il conto in banca è in rosso?
Un’opera che segue il debutto meraviglioso di Past Lives, con cui Song aveva sovvertito la struttura convenzionale del triangolo amoroso per raccontare una storia di migrazione, ambizione e dolore, col marito americano e la cotta d’infanzia che si era lasciata alle spalle in Corea, per riproporre adesso un nuovo triangolo amoroso, ma più vecchio nello schema, con l’obiettivo di mostrare quanto il capitalismo abbia, alla fine, capitalizzato anche l’amore.
Le domande che attraversano la storia non sono mai banali: l’amore può resistere senza stabilità finanziaria? Basta davvero un bel patrimonio per imparare ad amare e lasciarsi amare?
La protagonista assoluta è lei, Dakota Johnson, già ispirazione del pubblico con il suo stile, i suoi look.
Pedro Pascal lo ama anche chi non ama.
Non da meno a suo modo Chris Evans.

Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.