Una battaglia dopo l’altra è un film del 2025 scritto, diretto e co-prodotto da Paul Thomas Anderson, che ne ha curato anche la fotografia.
Da un romanzo del 1990 dell’elusivo Thomas Pynchon, scrittore geniale e innovatore con cui Anderson ha molti punti in comune e di cui ha adattato mirabilmente il più “lineare” Vizio di forma, ricco di personaggi e situazioni a volte al limite dell’assurdo che assomiglia a tratti a un film di Tarantino.
Con Leonardo DiCaprio, Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall e Teyana Taylor è un capolavoro, visionario, strampalato e angosciante, grottesco e politicamente superbo. Super.
Un road movie pieno di azione e che lascia senza fiato, folle ma anche a volte assurdamente divertente. Un film per cui già si parla di sicure candidature ai prossimi Oscar.
La storia è ambientata nel 1984, l’ex hippy Zoyd Wheeler e la moglie Frenesi, che lo lascia per il perfido pubblico ministero Brock Vond con una figlia quattordicenne di nome Prairie.
L’America raccontata da Pynchon è una storia generazionale vera – si parla della guerra alla droga, della presidenza Nixon e delle spinte libertarie e rivoluzionarie dei Sixties – in parte inventata nelle location e nelle storie.
Ci sono molti momenti umoristici, che nascono soprattutto dalle situazioni con cui il personaggio di Leonardo DiCaprio deve confrontarsi. Del resto la vita, coi suoi drammi e le sue tragedie, ci mette spesso di fronte a momenti nei quali non si può che ridere, come l’esasperazione che nasce dal colloquio con un operatore troppo ligio al dovere e a regole assurde, quando, si incaponisce a chiedere l’ora di una lunga parola d’ordine da sedici anni dimenticata nei fumi della marijuana, in una situazione di estremo pericolo
Anche nei romanzi di Pynchon si ride, nel bel mezzo del caos, si ride dei e a volte coi suoi personaggi sopra le righe, che Anderson enfatizza nel suo film col simpaticissimo Benicio del Toro e con le pose e le espressioni militaresche, tra il patetico e il ridicolo ma nonostante questo estremamente minacciose, del personaggio di Sean Penn.
Leonardo DiCaprio e il regista si conoscono da tempo ma non avevano mai avuto occasione di lavorare insieme e qui l’attore si presta, come fa di solito con Tarantino, a dare vita a un personaggio estremo, fallace, divertente e stonato, assolutamente convincente in un ruolo per niente glamour.
Teyana Taylor è una perfetta e sexy Perfidia, Regina Hall mette tutta se stessa nel ruolo della rivoluzionaria Deandra che aiuta Willa, ed è magnifico come al solito Tony Goldwyn nel ruolo del capo dei cattivissimi.
Ma a colpire ancora di più è la giovane esordiente Chase Infiniti che se la vede alla pari con attori di questo calibro.
Splendide le musiche di Jonny Greenwood, che accompagnano passo passo una storia d’amore, sesso, follia e potere, una battaglia infinita dove gridare “viva la revoluciòn” è una promessa di stare sempre dalla parte giusta e la libertà (è una frase di Nina Simone messa in bocca a Del Toro) è non avere paura, in un mondo che invece ci vede sempre più smarriti e spaventati.
Un film assolutamente da vedere.

Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.