Highest 2 Lowest di Spike Lee è fuori concorso alla 78esima edizione del Festival di Cannes, ma se fosse in concorso io dico che vincerebbe! Unico vero rivale Wes Anderson che è in concorso!
In realtà ha meritato l’ambita Palma d’Oro Un simple accident di Jafar Panahi. E anche Kleber Mendonça Filho – O agente secreto e Prix special du Jury, vero capolavoro del festival, che avrebbe veramente meritato di più, Resurrection del cinese Bi Gan.
Per me insisto, se Spike Lee fosse stato in concorso, avrebbe vinto!!!
Highest 2 Lowest con Denzel Washington, che in questo nuovo Highest 2 Lowest arrivano a quota cinque film girati assieme, e del rapper di successo A$AP Rocky.
Per il suo grande ritorno a Cannes dopo 30 anni di assenza dal leggendario tappeto rosso, Denzel Washington che a sorpresa gli è stata donata dallo stesso Spike Lee, la Palma d’oro d’onore, non ha trattenuto la commozione.
Lee prende un vecchio film di Akira Kurosawa del 1963 (Anatomia di un rapimento, tratto da un noir “Due colpi in uno” di Ed McBain), lo attualizza e poi lo stravolge, per parlare di dove cinema, musica e tutti noi stiamo andando.
Per tutta una prima parte segue abbastanza fedelmente la traccia originale. La storia segue le vicende della famiglia di Kingo Gondo, un ricco imprenditore, un discografico, che è in procinto di compiere un importante passo nella sua carriera.
Tuttavia la sua scalata al successo subisce una brusca battuta di arresto quando suo figlio viene rapito in cambio di un enorme somma di danaro che, se pagata, metterebbe fine a tutti i suoi progetti per la sua carriera. Il rapimento si rivela essere però più complesso del previsto e Gondo si ritrova di fronte a una scelta difficile che potrebbe significare la sua rovina.
Per errore, è stato rapito il figlio di un suo stretto collaboratore invece che il suo.
Tutto si svolge a New York.
L’ennesimo atto d’amore di Spike Lee per la sua città.
Lee provoca, affascina. Mette in gioco tutta la sua abilità registica in maniera giocosa, alterna un digitale nitidissimo a inserti in pellicola super8 e 16mm, cita Friedkin con discrezione, cita sé stesso.
Denzel Washington lo segue.
La musica è la vera interprete.
Un thriller mozzafiato.
Spike Lee è nella sua forma migliore. Il remake di Anatomia di un rapimento è tesissimo, appassionante e rappresenta anche il bilancio del regista sulla sua carriera. Fa quello che ama con passione e con chi ama, divertendosi.

Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.