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    Home»Costume e società»Cultura»Film»Black Tea 
    Film

    Black Tea 

    DolsBy Dols19/05/2025Updated:19/05/2025Nessun commento4 Mins Read
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    di Adriana Moltedo

    Black Tea è un film  diretto e scritto da Abderrahmane Sissakouno, uno dei pochi registi dell’Africa subsahariana ad aver ottenuto notorietà internazionale.

    Abderrahmane Sissako è anche presidente di Ciné Fabrique, scuola di cinema e multimedia a Lione.

    Il regista mauritano di La vie sur terre e Aspettando la felicità, candidato agli Oscar nel 2015 con Timbuktu, porta nei cinema italiani il suo ultimo film, Black Tea dopo dieci anni di attesa. 

    Una storia d’amore.

    Il giorno delle sue nozze, Aya (Nina Mélo) una giovane donna ivoriana, lascia il fidanzato all’altare. Dopo aver lasciato tutto ed essersi trasferita a Canton, comincia a lavorare in un negozio di tè e qui conosce e si innamora di Cai (Han Chang).

    L’idea è venuta ad Abderrahmane Sissako dopo aver scoperto un ristorante chiamato La Colline Parfumée e gestito da una coppia sinoafricana.

    Come mi ha detto la mia cara amica Annamaria C, che mi ha invogliato a vederlo, “la protagonista rispetta sé stessa e lo stesso pretende dolcemente dagli altri. Bello anche il rapporto con le altre donne. È ambientato in Cina, interessante per noi vederla com’è oggi. Uno sguardo su un’altro mondo e poi sentire tutte le lingue, ottima la scelta di non doppiarlo.”

     Si è proprio così.

    Incontri tra culture che nella loro diversità, nell’unione tra queste diversità, ci riguardano. In questo caso è grazie all’antico rituale del tè che queste diversità si incontrano, finendo per riconoscersi e diventando un tutt’uno inscindibile.

    Questo è un film che va  diritto alla felicità.

    Sissako ci ricorda di osare un tempo nuovo, e di sperimentare. 

    Ci ricorda anche che l’amore non conosce confini. Insomma ci ricorda di vivere.

    Black Tea  veicola un messaggio importante: il coraggio di non lasciarsi sopraffare dagli schemi che la società ci impone. E’ la scelta tra la menzogna e l’essere felici, tra la verità dei sentimenti e l’accettazione delle convenzioni. 

    Il no detto sull’altare dalla protagonista Aya all’inizio del film è una determinazione di consapevolezza, più che un atto di rivolta.

    Lasciata la Costa d’Avorio, la giovane donna riappare nel negozio di tè di Cai, uomo dolce che le insegna l’arte di quella antica bevanda e segue implicitamente il filo del reciproco innamoramento che si dipana discreto nel corso dei giorni. 

    Il matrimonio con la moglie è sostanzialmente finito, il figlio ventenne ha la maturità per guardare oltre le convenzioni, un’altra figlia mai riconosciuta grava da lontano sulla sua coscienza e Aya rappresenta per Cai quella serenità che del resto entrambi cercano.

    Attorno brulica una vita che tiene insieme nel quartiere commerciale attività asiatiche e africane, in un sincretismo culturale che diventa la cifra espressiva e stilistica del film: tutto riluce di cromatismi e impianti scenici iperrealistici, in un mélange visivo in cui lasciar confondere le forme. 

    Tutto è immerso in una perenne notte che offre quasi una dimensione onirica all’intreccio di storie d’amore, di figure in cerca di serenità, dolcezza, felicità.

     È quasi uno spazio incredibile, quello ricreato da Sissako a Taiwan, dove il film è in realtà stato girato, sembra di stare a Brigadoon, in un perenne stato di attesa del benessere che diventa la vera cifra narrativa ed espressiva del film. 

    La narrazione procede lenta. I dolori, gli amori, le attese, le delusioni, le speranze le gioie sono offerte da Sissako come un pasto condiviso sulla mensa delle esistenze di ognuno e di tutti.

    Black Tea lavora sulla lunghezza d’onda delle emozioni, sulla distanza della visione d’insieme. E in quanto tale è un film che resta e sa dialogare col pubblico.

    Il tema dell’emigrazione diventa lo spazio ideale per l’affermazione di un principio di autenticità dei sentimenti, prima ancora che la ricerca di uno spazio fisico ed economico vitale.

    Nina Melo, Chang Han, Wu Ke-xi, Michael Chang, Yu Pen-jen, Huang Wei, Emery Gahuranyi, Isabelle Kabano, Franck Pycardhu sono le/gli interpreti.

    Il film è stato presentato in concorso per l’Orso d’oro alla 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino il 21 febbraio 2024.

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.

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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

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Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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