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    Home»Donne digitali»I siti amici»L’talia che non ti aspetti
    I siti amici

    L’talia che non ti aspetti

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre26/08/2024Updated:26/08/2024Nessun commento5 Mins Read
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    Il turismo in Italia e nel mondo sta diventando sempre più popolare e affollato, infatti si
    parla di overturism . Ma alla fine si viaggia per andare sempre nei soliti posti e non si
    conoscono altri meno conosciuti ma comunque belli. Come portarli alla luce? Questo si
    sono chiesti due ragazzi italiani che vivevano a Londra. Lei vicentina di Arzignano
    Elisabetta Faggiana, lui Savio Losito pugliese di Barletta, Innamorati di un turismo
    consapevole.

    Ciò li aveva portati a creare una società a Londra che funzionava bene ma
    che poi la pandemia da Covid li aveva fatti rientrare in Italia con il loro progetto. E così è
    nata una specie di ‘Lonely Planet’ italiana Unexpected italy con itinerari inaspettati per
    chi vuole vivere l’Italia come fosse un residente.


    Abbiamo voluto intervistare uno dei due co-fondatori, Elisabetta Faggiana che è anche
    La CEO di Unexpected Italy


    Elisabetta raccontaci un po’ la vostra storia cominciata a Londra e proseguita in Italia.

    Io è Savio siamo partner sia nel lavoro che nella vita. Io lavoravo a Londra in una
    società di musica, lui invece lavorava negli eventi e nel fitness. Ci siamo conosciuti e da
    lì abbiamo iniziato a lavorare insieme lanciando una società a Londra che è durata fino
    alla pandemia e aveva anche avuto buoni risultati. Siamo entrambi dei grandi viaggiatori
    ed abbiamo sempre cercato di scoprire i posti meno commerciali e spesso meno
    conosciuti al turismo di massa. cercando di limitare le trappole turistiche. Anche a
    Londra ci siamo resi conto che il 90% delle persone visita sempre i soliti posti. Abbiamo
    lanciato così una società proprio per far scoprire un’alternativa più locale, organizzando
    piccoli tour solo per privati
    La società stava andando molto bene anche perché poi a Londra all’attività turistica
    univamo la musica come strumento di incontro sociale.

    E poi è arrivato il Covid ?
    Si purtroppo e siamo rimasti bloccati a casa per un anno e mezzo. Avendo quindi molto
    tempo libero ci siamo messi a ragionare sul nostro futuro e su quello che volevamo fare
    e dove volevamo effettivamente andare.
    Alla fine decidemmo di tornare in Italia portando con noi il nostro progetto di turismo
    responsabile che avevamo già applicato a Londra, un turismo di relazione che va al di là
    delle cose iconiche.

    E avete pensato di applicarlo poi all’Italia?
    L’talia non è Londra, è un Paese, ma è il paese degli artigiani e della stagionalità e di
    tanti posti nascosti all’occhio del turista frettoloso. Londra è una grande città, ma l’Italia è
    una nazione dove ogni città, ogni singolo comune ha le proprie peculiarità quindi il
    modello doveva cambiare.
    Decidiamo di diventare startup e di utilizzare la tecnologia come base per quello che
    stavamo facendo. Infatti siamo una start up un po’ atipica perché non è la tecnologia la
    nostra innovazione ma le relazioni con le persone. E’ la tecnologia cioè che favorisce
    l’incontro tra le persone.

    Ma il lavoro su tutto il territorio italiano è enorme!
    Si lo so, ma dalla nostra parte c’era Savio che è un mappatore seriale: sono quindici
    anni che mappa metro quadro per metro quadro. È stato poi necessario estrapolare tutto
    quello che avevamo in mano.

    Ma quali posti ricercate?
    Quelli veri, autentici, esclusivamente indipendenti o a conduzione familiare e che però
    devono seguire criteri di sostenibilità e accessibilità. Quindi stiamo facendo una
    mappatura che permette di scoprire l’Italia meno conosciuta in base alle proprie
    passioni, interessi e personalità. Chiediamo al viaggiatore chi è e quali sono le sue
    passioni in base a quello l’app modella il viaggio .

    Come avete finanziato il progetto?
    Abbiamo vinto un bando da società ancora non costituita.. Io sono veneta ma Savio è di
    Barletta e la società l’abbiamo fondata a Bari. Abbiamo poi stretto collaborazioni con la
    provincia di Vicenza che ha finanziato parte della mappatura della zona. Abbiamo poi
    trovato altri bandi minori ai quali abbiamo partecipato. Siamo una start up atipica perchè
    ci consideriamo prima di tutto un’azienda. Finora ce l’abbiamo fatta con le nostre forze
    ma può darsi che in futuro avremo bisogno di finanziatori.

    Quali città avete già inserito e mappato?
    Abbiamo cominciato con Vicenza, Venezia, Roma (dove stiamo collaborando con il
    comune) e poi Modena e l’appennino modenese. Adesso stiamo lavorando su altre città,
    tra le quali Torino e Matera. E non dimentichiamo la Puglia, una delle regioni turistiche
    ed artigianali per eccellenza. Senza dimenticare la Sardegna e la Sicilia che non vedo
    l’ora di andare a mappare.
    Pensiamo di continuare a girare l’Italia per altri 5 anni continuando la nostra ricerca e
    mappatura

    Ma quali criteri adottate per l’inserimento nel vostro portale?
    Proprio in questi giorni stiamo implementando una strategia per permettere ad esperti
    del territorio di raccomandare e suggerire le strutture da inserire. Nei prossimi mesi la
    piattaforma verrà ufficialmente aperta a questi eserti locali, accuratamente verificati e
    profilati. Abbiamo creato una regolamentazione con dei criteri che non devono essere
    violati. E ci aspettiamo che i locali stessi collaborino. Vogliamo rimettere il potere nelle
    mani di chi vive sul posto

    Ma le vostre entrate da dove arrivano?
    Siamo una società benefit e quindi ci adoperiamo perchè la nostra attività abbia uno
    scopo sociale. Abbiamo infatti deciso di supportare gratuitamente gli artigiani che
    entrano nel portale. Invece un contributo viene chiesto ad attività commerciali come
    hotel, bar, ristoranti etc…che però devono essere in linea con i requisiti richiesti.
    Comunque nella piattaforma c’è un profilo base in cui viene richiesta una piccola
    descrizione ed una foto. Se invece si vuole accedere a servizi di marketing e stampa
    aggiuntivi c’è un profilo avanzato con affiliazione annuale.

    Ed invece un normale fruitore del vostro portale, un turista ?

    E’ comunque gratuita tutta la parte di ricerca delle strutture da noi selezionate anche se
    ci saranno presto dei servizi premium a pagamento. Quindi ricapitolando…
    Iscrivetevi alla nostra piattaforma Unexpected Italy e scopri con noi l’Italia più
    vera ed autentica.
    Il nostro obiettivo è creare esperienze che migliorino i luoghi che visitiamo senza
    distruggerli. Collaborando con aziende indipendenti e con le istituzioni locali,
    possiamo promuovere i valori dell’artigianato, della cucina stagionale e delle
    tradizioni locali, sconosciuti alla gran parte dei turisti che visitano il nostro paese.


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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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