Pensavo di scrivere d’altro
Mi ero detta che per un po’ non avrei più scritto di Costellazioni Familiari, dopo il numero della MindLetter precedente a questo intitolato “Ma cosa è una Costellazione Familiare Evolutiva?”
Ma la mia nipotina Olivia mi ha strappato via dal computer proponendomi di vedere con lei un film; per farla felice e permettere a Francesca e a Bert di uscire serenamente a cena, ho lasciato perdere la MindLetter e mi sono seduta accanto a lei alla televisione. E così mi sono tuffata in questo fantastico film della Disney, quasi per caso.
E poi, dato che nulla capita a caso, mi è apparso, in un mio giro su Instagram, il video di Mavi Bruni, una bravissima artista che dona la sua voce alle varie protagoniste di film e cartoni animati . Questa volta proprio dedicato allo stesso film. E quindi che fare? Lasciar perdere l’attimo presente e virare su quello che iniziava a suggerirmi questa opera Disney.
La storia de I Madrigal ingabbiati nelle aspettative familiari
Parlo di Encanto, la storia de I Madrigal, una famiglia che vive in una casa magica, una costruzione edificata per via di un miracolo compiutosi dopo la violenta morte prematura del nonno. Per via di quella magia, tutti i membri della famiglia hanno un talento speciale che scoprono allo scoccare dei sette anni durante una cerimonia sacra.
E’ una famiglia matriarcale, retta dalla nonna che però nasconde un inghippo in questo suo ruolo: se apparentemente questo tenere le fila di tutti sembra una responsabilità meritevole, in realtà da questo suo dolore che ha dato inizio alla magia, ha assunto il diritto di metterli tutti in gabbia.
Nessuno di loro, infatti, riesce a seguire la sua vocazione, a fare scelte in sintonia con la sua natura ma ognuno è costretto a rimanere ancorato a quel ruolo costretto dal suo talento. C’è chi ha il talento della perfezione e deve vivere senza sbavature, chi sa trasformarsi in chi vuole e quindi non può mai rimanere centrato in sé, chi gestisce il tempo in base alle sue emozioni che però deve trattenere per non dar vita a uragani e così via.
Solo una delle nipoti della nonna, Mirabel, sembra non avere nessun talento, è la Pecora Nera che, non sentendosi allineata con la sua famiglia è in preda a sensi di colpa che la costringono a mettersi a disposizione di tutti gli altri.
Nessun escluso sparisce davvero
Ma è proprio lei che salverà tutta la famiglia, insieme a un altro “reietto”, suo zio Bruno che, vedendo al di là delle apparenze, aveva previsto la trasformazione della famiglia Mulino Bianco in un teatro drammatico e che, per questo, si era allontanato dagli occhi di tutti. Ma non se ne era andato veramente: metaforicamente nel film si è nascosto negli scantinati della grande casa, come nella vita chi escludiamo non se ne va ma rimane dentro di noi a mandarci segnali fino a quando non ce ne rendiamo conto e riusciamo a riscattare la su vita, la nostra e quella di tutta la nostra stirpe.
Il lutto non elaborato diventa un brutt’affare per i discendenti
Da una morte (quella del nonno) vissuta con dolore da chi è restata, la nonna che non ha mai elaborato il suo lutto, si è generato questo cortocircuito energetico, questo nodo e Mirabel è la discendente designata a scioglierlo, a lei il sistema familiare non ha dato nessun talento perché, libera da condizionamenti familiari, potesse individuare da sola il suo e scoprirsi capace di liberare tutti grazie alla compassione, all’empatia e all’amore. “Abbraccia tua sorella”, le viene detto a un certo punto, ma lei detesta sua sorella e non lo avrebbe mai fatto se non fosse stata in contatto con il suo sentire profondo.
E abbracciando “la detestata perfettina” trova in lei, con stupore, una delle sue prime alleate nel riscatto di tutti e di tutto. Perché al di là di quello che ciascuno di noi è, al di là delle scelte della sua Personalità che noi non dobbiamo per forza condividere, quello che possiamo fare è portarci l’un l’altro nel cuore, sapendo che a qualche livello siamo tutti perfetti, tutti in linea con quello che ci serve per fare il cammino che ci siamo scelti, per evolvere e crescere, per seguire i movimenti della nostra anima.
Da Pecora Nera a Pioniere
Mirabel, quindi, da Pecora Nera a Pioniere, l’unica capace di liberare tutta la famiglia dalla ripetizione di ruoli lontani dal proprio sentire, dalla voce del proprio Sé.
Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di essere se stesso e di lasciare che anche gli altri siano come sono. Ognuno ha il diritto di restituire i pesi che non gli appartengono e ognuno ha il dovere di prendere su di sé e gestirsi i pesi che fanno parte del suo destino.
Ognuno è uno strumento di qualcosa di più grande e di più saggio di cui talvolta non si capisce il senso, ognuno fa il meglio che può al meglio che gli è possibile, seguendo la traiettoria del proprio destino. Ognuno deve portare con amore e potere il proprio destino e sostenerlo perché in esso c’è la sua grandezza.
Dall’inizio alla fine in questo film la Disney tratta le Costellazioni familiari ma io non lo sapevo, non l’ho guardato per questo: una bella sorpresa vedere trattate con semplicità e immediatezza le tematiche che più mi stanno care in questo momento della mia vita.
Sono temi che tratteremo e su cui lavoreremo insieme nel seminario del 5 ottobre a Joie de Vivre. Proveremo la potenza gentile delle costellazioni e capiremo insieme come funzionano, come agiscono sui movimenti del nostro spirito.
E, se vi va, guardate il film: Walt Disney – e chi ne segue le orme – ha sempre visto un po’ più in là, questo si sapeva..