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    Home»Costume e società»Cultura»Film»Dogman
    Film

    Dogman

    DolsBy Dols19/10/2023Updated:29/10/2023Nessun commento4 Mins Read
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    di Adriana Moltedo

    Dogman è un film sul DOLORE.
    Scritto e diretto dal regista francese Luc Besson, 64 anni.

    DOGMAN è un film sull’AMORE, quello vero non solo quello dei cani ma di alcuni umani come Douglas o Doug o Dog, cognome  Munrowche che suona come Monroe.

    Duglas in realtà non ama i cani, piuttosto i cani amano lui. LI ama come un padre dovrebbe amare i propri figli e loro lo ricambiano è rispettano. E’ autorevole non autoritario e i cani obbediscono, lo liberano dalla prigione come lui ha liberato loro. My babies, i miei bambini li chiama. Li addestra a entrare indisturbati nelle ville dei ricchi per rubare. Fino a quando non si mette contro una pericolosa gang del quartiere…

    Douglas amerà Evelyn la poliziotta che lo interroga alla quale racconterà tutto perché ha il dolore in comune, prima ancora ama la sua maestra di teatro  dalla quale apprende la bellezza della messa in scena, ama il teatro, ama William Shakespeare e lo impara tutto a memoria e lo recita ai suoi cani attenti. Ama Marilyn Monroe si traveste proprio da MM – in rosa con parrucca platino – e canta canzoni popolari come Diamonds Are a Girl’s Best Friend. 

    Ama Marlene Dietrich, Edith Piaf che interpreta in maniera magistrale quando  diventa anche una drag queen, e canta travestito da donna e riesce a rimanere in piedi per il tempo di una canzone. Naturalmente ama i cani non come suo padre che non amava nessuno.

    Lui Ama l’Amore.

    Dogman è una  storia vera, quella di un ragazzo che dal padre fu costretto a vivere in una gabbia insieme ai cani. 

    Caleb Landry Jones che è apparso nel suo primo film all’età di 16 anni, ora 33 anni, è l’interprete principale, straordinario nel trasmettere  dolore e amore.

    La narrazione inizia con una frase di Alphonse de Lamartine: “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane.”

    “L’ispirazione per questo film – ha commentato l’autore – è scaturita, in parte, da un articolo di giornale che ho letto, la storia di un bambino che i genitori avevano chiuso in gabbia. Ricordo che il mio primo pensiero fu: “E adesso? Cosa farà nella vita? Diventerà un terrorista o Madre Teresa di Calcutta?.”

    Per questo film siamo arrivati ad avere anche 70/100 cani. Il processo di casting è stato lungo. Due, tre mesi. 

    Quando abbiamo cominciato a girare avevamo  3 cani star con il loro addestratore e un camper solo per loro. Di questi 3 uno era la superstar, francese, arrivava solo per le sue scene e poi se ne andava. L’avevo chiamato Domen. Poi c’era il mio preferito: pesava 80 chili, arrivava e mi leccava tutto.

    I cani obbediscono solo a una voce, quando dicevamo azione… beh potete immaginare! 25 voci in contemporanea, per la scena in cui Caleb/Douglas legge Shakespeare ai suoi amici a quattro zampe.

    La sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi – ha proseguito Besson – e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. 


    Le persone guardano i film per cogliere una sorta di verità dalla storia, anche se sanno che si tratta di finzione. Volevo essere il più onesto possibile nella realizzazione del film.- ha continuato – Voglio che proviate dei sentimenti nei confronti del protagonista, di ciò che fa, delle azioni che compie come reazione alla sofferenza che ha patito. Vorrete fare il tifo per lui.


    Spero che il pubblico possa elaborare nella propria mente ciò che Dogman ha subito, il dolore che è davvero difficile da ingoiare. Ha sofferto più di quanto la maggior parte delle persone potrà mai soffrire, eppure possiede ancora una dignità.”

    Con Dogman Luc Besson è tornato alla forza di Leon, uno dei suoi primi capolavori, di Nikita, dove solo l’amore vince i dolore.

    “Se devo pensare a un riferimento cinematografico, non ne trovo. L’ispirazione mi viene camminando per la strada, guardando come cammina la gente e immaginandomi le loro storie.  Io invece amo assaggiare e masticare le vite allo stato puro.

    Quello che ho imparato – ha concluso –  è che due sole cose ci salvano: l’amore e l’arte, certamente non i soldi. Se riesci poi ad avere amore e anche arte, allora sei davvero fortunato…”

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità.


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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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