Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Tre icone per Pasqua
    Costume e società

    Tre icone per Pasqua

    Daniela TuscanoBy Daniela Tuscano06/04/2023Updated:17/07/2024Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    tre icone
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Di Daniela Tuscano


    La prima icona si chiama Serena. Serena e Angelica, la sua bambina di cinque anni appena scomparsa. Serena, Angelica e papà Matteo. E poi lui, il vecchio successore di Pietro. Ma anche un po’ Gesù. Insomma, papa Francesco, appena dimesso dall’ospedale.Serena è la donna della decima stazione, quella della Via Crucis che si batte il petto su Cristo. Ed è Marta, o Maria, che urla al maestro la miseria della condizione umana. Ed è Rachele, che piange i figli.Ma è soprattutto Serena, potente effigie d’oggi, che irrompe nell’oggi e squarcia il velo d’ogni tempo. Immortale, avendo assunto la disperazione piena, schietta, senza celarla. L’ha, quindi, catturata e vinta. Pur se ancora non lo sa.Serena non aspetta la resurrezione. Chi l’abbraccia non è Cristo, è solo il vecchio Pietro. La resurrezione di Angelica spetta a lei, è già cominciata con quel dolore crudo e innocente, condiviso con Matteo – solo la famiglia trasforma in lievito il dolore – e col papa, con tutti noi. Questa volta i mass-media ci hanno mostrato immagini vere, persone e non cose. E Matteo così ha tradotto quelle lacrime: “Ogni vita è importante, ogni vita deve vivere”.Papa Francesco  è anche un po’ Gesù. Non fa miracoli. È debole e acciaccato. Ma non lo era anche il crocifisso, duemila anni fa? Il crocifisso non compie più miracoli, non salva più nessuno, nemmeno sé stesso. Sta appeso, come quella Serena Disperazione al vecchio, impotente successore di Pietro. Sta a dirci che nel momento più tetro, c’è. Sta a dirci di non provare vergogna. Sta a dirci che tornerà.

    La seconda icona ha nome Halit. O Gizem? Non si sa, sembra però che la notizia sia vera. La neonata trovata viva sotto le macerie del terremoto che a febbraio ha devastato una Siria già allo stremo, e ancora legata al cordone ombelicale, era già un miracolo. Un miracolo solitario. Che ne sarebbe stato di lei? Ma i miracoli procedono per moltiplicazione, quasi per innesto. Pareva saperlo, Halit/Gizem (=mistero), e sorrideva con quegli occhioni profondi, così lieta del mondo, e non chiamatela ingenua: era uno sguardo forte il suo, d’una fiducia potentemente umana, iniziatica. Poi, dopo qualche tempo, il cordone si è riallacciato. La madre, data per morta, in realtà era sopravvissuta e Halit/Gizem gliel’hanno restituita piccola, priva di tutto, libera di dipendere, di aggrapparsi al seno materno. È una natura che rientra, una resurrezione diuturna, al femminile, e poco conta il suo nome. È già  sepolcro che si apre, vuoto d’amore.

    Si narra che il 2 aprile 1968, dopo la rovinosa conclusione della Guerra dei Sei Giorni, l’Egitto abbia avuto una visione. Più che l’Egitto l’ebbero dei meccanici di Zeitoun dalla cui officina si intravedevano le cupole della chiesa copta e, alla sommità, una donna “splendente, non come una donna comune”. Aspettate a sorridere. Il bianco e nero di quegli anni è insieme naif e perturbante. La chiesa, persino la diafana figura della Vergine richiamano scenari da Metropolis. Che poi era la torre di Babele con la donna-messia-robot. La vera e la falsa Crista. Ma Maria era autentica. Non per le immagini, che non possono imprigionarla. Arrivarono i sacerdoti, accorse il presidente Nasser, non esattamente un religioso modello. Accorsero, in particolare, uomini donne e bambini d’ogni dove e colore. A cominciare dagli operai dell’officina di fronte. Se Caravaggio creò una Madonna dei palafrenieri, perché non può esistere una Madonna dei meccanici?Tanto più che da quelle parti doveva trovarsi a suo agio. Erano luoghi che conosceva bene. Il “suo” Egitto, nel Novecento, si trovava un po’ in ginocchio, ma lei recava un messaggio di pace: salam, shalom. Ciò cui tutti aspiravano. Anche i musulmani sono devoti alla Madonna dei meccanici, benché nessuno la chiami così (e forse dovrebbe); la terza icona di Quaresima non può essere che lei. In Maria ognuno trova una propria via di pace. Dalla disperazione intima, alla speranza ridonata, a una pace per ognuno, nelle proprie diversità. Zeitoun, secondo la tradizione, è il luogo dove la Sacra Famiglia si fermò a riposare.

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Daniela Tuscano

    Daniela Tuscano, docente di italiano e storia all'IIS «Enrico De Nicola» di Sesto San Giovanni (MI), esponente di Radfem Nord Italia e del gruppo I-Dee, si occupa di storia delle donne, di arte e scrittura nonché di dialogo interreligioso. Organizza incontri interculturali nelle scuole e presso varie associazioni. È autrice di volumi di prosa e saggistica, tra cui ricordiamo: «Femmine e preti non sono poeti» (con Madre Maria Vittoria Longhitano) e «Maternità surrogata, utero in affitto e gravidanza

    Related Posts

    Donne di pace e di guerra

    09/06/2025

    Non siamo sole

    09/06/2025

    La solitudine dei non amati

    06/06/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK