Gli Spiriti dell’Isola

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di Adriana Moltedo

Gli Spiriti dell’Isola, il film diretto da Martin McDonagh, dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto con Tre manifesti a Ebbing, Missouri (presentato a Venezia nel 2017), torna sul grande schermo con un film che, sembra voler nuovamente intersecare dramma, thriller e commedia, attraverso quel mix di umanità, ironia ed elementi surreali che ha fino ad ora segnato con evidenza la sua carriera di regista.

Il film narra la storia di due amici di lunga data, Pádraic Súilleabháin Colin Farrell) e Colm Doherty (Brendan Gleeson). I due si trovano in una situazione di stallo, dopo che il musicista Colm ha deciso bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Pádraic, confuso e devastato, tenta di ricucire il loro rapporto, ma pare che Colm lo trovi improvvisamente troppo noioso e sia intenzionato a trascorre più tempo nella composizione di musica e a fare altre cose di qualità..

Tutto in chiave dark e ironica,  in  un’isoletta irlandese e una solida amicizia che si sfalda, un potente storia sulla follia delle guerre personali e collettive, un ritratto dell’Irlanda e delle sue contraddizioni.

“Non mi piaci più. Ti trovo noioso”. Finisce così, per decisione di Colm, un giorno come gli altri, l’amicizia fraterna con Pádraic.

E Pádraic sfiduciato: Se ti ho fatto qualcosa, dimmi che cosa ti ho fatto!

Pádraic (Colin Farrell) la prende male, è una persona mite, considerato il buono del villaggio e cerca ostinatamente di riguadagnare la compagnia e l’amicizia di Colm (Brendan Glesson), burbero musicista che non vuole più perdere tempo con chiacchiere inutili e dedicarsi a comporre musica e suonarla con il violino nel pub dell’isola.

Pensando inizialmente si tratti di una cosa passeggera se non scherzosa, mentre il film presenta personaggi e contesto con pennellate divertenti. Poi la spirale si incupisce sempre di più, mentre l’ostinazione di Colm si trasmette anche all’amico.

Il film è ambientato alla fine della guerra civile irlandese, nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda.

Colin Farrell e da Brendan Gleeson, già insieme nell’atipico gangster movie d’esordio In Bruges, del 2008. Un cast dal profumo celtico che include anche i nomi di Kerry Condon e Barry Keoghan.

Pádraic, benvoluto da tutti sull’isola, non riesce a capire come Colm possa arrivare a tanto, evitando ogni suo tentativo di confronto. A nulla è servito l’intervento di Siobhan (Kerry Condon), sorella di Pádraic, e di Dominic (Barry Keoghan), un problematico figlio del poliziotto locale, che speravano di appianare la critica situazione tra i due.

Mentre all’interno della piccola comunità isolana sembrano giorno dopo giorno aumentare le preoccupazioni, Colm decide di lanciare uno scioccante ultimatum a Pádraic per concretizzare le proprie intenzioni: se continuerà a infastidirlo, compierà un atto scellerato. Sarà da questo momento che gli eventi inizieranno a degenerare…

Significativa anche la presenza del compositore Carter Burwell, storico collaboratore dei fratelli Coen e, ad oggi, autore della colonna sonora di ogni opera di McDonagh.

3 Golden Globe – 2023 al miglior film, al miglior attore Collin Ferrel, alla migliore sceneggiatura di McDonagh, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile Collin Ferrel e premio Orsella per la migliore sceneggiatura a McDonagh al Festival di Venezia 2022.

Adriana Moltedo

Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Curatrice editoriale.

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