Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia
    • F1 il film
    • ll femminismo inutile
    • Le stagioni della verità
    • Effatà 2
    • Effatà – Hikikomori di Pastori Gloss
    • Puglia e dintorni
    • Tre amiche
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia

      By Caterina Della Torre25/06/20250
      Recent

      Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia

      25/06/2025

      F1 il film

      24/06/2025

      Le stagioni della verità

      24/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»Figlia dei secoli
    "D" come Donna

    Figlia dei secoli

    DolsBy Dols10/09/2022Updated:13/09/2022Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    elisabetta-regina
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email
    di Daniela Tuscano 
    E nella notte autunnale e piovosa – notte britannica – mi è apparsa lei. In sogno. Senza un motto, con la sola presenza. E le emozioni sono sgorgate una dopo l’altra, come un fiume.
    Che fosse una sovrana importante l’ho sempre saputo. Che fosse una sovrana vera, anche. Probabilmente la storia, nella quale era entrata già da viva, ricorderà il suo lunghissimo regno come una “seconda età elisabettiana”. Giusto riconoscimento per chi – lo annota acutamente Gaby Hinsliff sul “Guardian” – ha saputo esercitare il proprio potere “in modo così abile da renderlo invisibile”.
    Elisabetta fu Elisabetta perché non si limitò a Elisabetta. Nel primo discorso del 21 aprile 1947, l’allora ventunenne principessa seppe ricapitolare mirabilmente il senso dei secoli, l’essenza stessa della monarchia anglosassone: “Dichiaro davanti a tutti voi che tutta la mia vita, lunga o breve che sia, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo”. Servì il regno, certamente. Ma servire il regno, per un/a inglese, equivale a proteggere l’indipendenza, la libertà, il diritto/dovere di dubitare, la fierezza isolana un po’ sdegnosa e selvaggia, tempestosa come certe cime, che nemmeno l’Impero romano riuscì a domare. Non vi riuscirono neppure i sovrani Inglesi quando smisero di fare gli Inglesi. Giovanni Plantageneto, uno dei primi, lo sperimentò perdendo il bene più prezioso, la terra d’Inghilterra (ma la Magna Charta lo riscattò, obtorto collo, del penoso appellativo). Carlo I vi lasciò addirittura la testa; suo figlio Giacomo dovette darsela a gambe o sarebbe finita nello stesso modo. Quanto a Mary Stuart, Maria Stuarda, trovò sul suo cammino d’illusa intrigante una cugina imbattibile: un’altra Elisabetta, la prima. Eliminata anche lei, cruentemente (e prevedibilmente).
    Gli Inglesi non vogliono padroni. Vogliono governi. Le persone sono relative (Elisabetta II ha terminato il suo ultimo discorso pubblico con la frase, non di circostanza, “Nessuno vive per sempre“). Le idee rimangono. Si può anche uccidere, il monarca; la monarchia no. Per questo Elisabetta, come i suoi predecessori uomini e donne, non è mai stata una “regina del popolo” e desta impressione che la durata del suo regno sia seconda solo a un sovrano a lei opposto, Luigi XIV, il Re Sole, lo Stato incarnato nonché nazione “avversaria” per antonomasia.
    Elisabetta è stata però una monarca popolare, per fedeltà, principi, senso del dovere, apertura al nuovo tanto impercettibile quanto continua e, diremmo, inesorabile. E i sudditi l’hanno amata. Catapultata nella guerra, la visse e condivise, coerentemente e convintamente. Si arruolò nell’esercito. Per la patria, e per la democrazia, lottò. Fu regina con Margaret Thatcher e i minatori e le Falkland e l’Irlanda cattolica e le basi aeree prestate a Reagan durante la prima guerra del Golfo; poi con Major e Blair e Johnson e sopravvisse pure al covid-19, benché malissimo gestito nella prima fase dal capelluto ministro conservatore. E conobbe pure tutti i suoi regni, l’Africa, i paesi comunisti. Sostenne Mandela. Avviò la trasformazione dal vecchio Impero al  Commonwealth. E appoggiò l’emancipazione della donna, sempre in punta d’ala, come cosa naturale, perché naturale lo era nel paese delle sovrane e delle suffragette. In realtà si trattò d’un processo lungo e faticoso che Elisabetta seppe portare a termine con una vena quasi poetica.
    Qualcuno sostiene che, con la sua scomparsa, si è concluso il Novecento. Ma Elisabetta non era donna di chiusure, quanto di continuità e saldezza. È semmai quest’ultima a mancare, quel senso della storia che soprattutto nei paesi di lingua anglosassone rischia di appiattirsi su un nichilismo asfittico, preconizzato da Orwell con largo anticipo: “Il concetto stesso di verità oggettiva sta scomparendo dal nostro mondo. Le bugie passeranno alla storia”, anzi, la nozione stessa di storia verrà meno fino a risultare incomprensibile.
    È stato proprio il Novecento ad aver messo in crisi la storia. Saprà Carlo, l’anziano successore al trono, preservarla e rinnovarla con la stessa acribia della madre? Possiamo solo augurarglielo. Per gli inglesi, innanzi tutto; e per il futuro della democrazia, in Europa e nel mondo intero
    vitqa-regina-elisabetta
     
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Un altro sguardo e Gemma De Angelis Testa

    26/05/2025

    David di Donatello 2025 è femmina

    09/05/2025

    Brado e le Strie

    05/04/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/ https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/

Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
    Post su Instagram 18104628619530738 Post su Instagram 18104628619530738
    Le protagoniste di questo bel film sono tre attric Le protagoniste di questo bel film sono tre attrici francesi deliziose, tre donne vere, che non hanno bisogno di chissà quali artifici per essere belle, attraenti e soprattutto insuperabili nel mettersi nei guai.

https://www.dols.it/2025/06/18/tre-amiche/
    Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Genzano di Roma nel 1978 e vive ad Ariccia. È esperta di violenza di genere e relazioni abusive, e collabora con i centri antiviolenza dei Castelli Romani, fornendo consulenza e assistenza legale alle donne vittime di violenza. È anche docente per la Regione Lazio nella formazione degli operatori della rete antiviolenza territoriale, e fondatrice e Presidente dell’associazione di promozione sociale “Crisalide Donne per le Donne”, che si occupa di consapevolezza ed empowerment femminile.

https://www.dols.it/2025/06/17/luana-sciamanna/
    Post su Instagram 17888416860161530 Post su Instagram 17888416860161530
    https://www.dols.it/2025/06/13/tutto-lamore-che-se https://www.dols.it/2025/06/13/tutto-lamore-che-serve/
    Stamattina mi sono svegliato con gli uccellini ch Stamattina  mi sono svegliato con gli uccellini che gorgheggiavano
    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK